Villaggio La Brocchi, tempo scaduto. E il sindaco di Firenzuola chiede più trasparenza
BORGO SAN LORENZO – C’è movimento intorno al Villaggio La Brocchi, da quindici anni gestito dal Progetto Accoglienza di Borgo San Lorenzo. Perché gli accordi di programma e i contratti di comodato gratuito sono scaduti, e c’è quindi da decidere il da farsi di quello che nel 2002 fu definito “progetto pilota per una sistemazione di accoglienza”.
Di recente il sindaco di Firenzuola Claudio Scarpelli, che sui temi dell’immigrazione si è fatto spesso sentire, anche come voce fuori dal coro, ha voluto sollevare il problema, ricordando che l’accordo di programma stipulato nel 2002 tra Istituto degli Innocenti, Provincia di Firenze, comunità Montana Mugello, comune di Borgo San Lorenzo, Comune di Firenze, Prefettura di Firenze, Regione Toscana avente durata 15 anni è scaduto “senza che siano intervenuti atti di proroga o rinnovo”. L’accordo, sottolinea il sindaco, prevedeva “l’investimento complessivo pari ad euro 2.943.804,32 oltre ai successivi oneri di manutenzione e gestione e che a fronte di tale sottoscrizione erano previsti nuclei di monitoraggio, collegio di vigilanza con relativi compiti ed attività inerenti il controllo della spesa nonché osservazione e valutazione dei risultati ottenuti rispetto alle finalità dell’accordo medesimo”.
Non solo, anche il contratto di comodato stipulato in data 12/11/2002 tra l’Istituto degli Innocenti, proprietario del complesso immobiliare denominato “La Brocchi”, e la Comunità Montana Mugello con espresso riferimento all’Accordo di programma suddetto, è scaduto, così come la convenzione tra la stessa Comunità montana e l’Associazione Progetto Accoglienza onlus.
“E’ argomento importante –nota Scarpelli-, ci sono stati impiegati un sacco di soldi, mi pareva importante che dopo 15 anni, alla scadenza di tutti gli accordi, si facesse seriamente il punto della situazione. E non capisco perché questa mia richiesta di una dettagliata relazione conclusiva su tale esperienza sia stata bocciata dal Pd. Forse non si vuol far chiarezza o evidenziare quante risorse sono state assorbite dal Villaggio La Brocchi rispetto a quello che è stato fatto, anche perché mi risulta che non tutti gli obiettivi sono stati raggiunti. Forse pesa la contiguità politica visto che il presidente dell’associazione è noto esponente del Pd”.
Il sindaco fa una riflessione, che aveva scritto nella mozione: “Le condizioni sulla “politica della accoglienza” sono profondamente mutate rispetto a 15 anni fa e oggi, causa la grave crisi migratoria, queste attività hanno assunto, oltre il meritevole valore di assistenza alle persone in stato di bisogno di carattere volontaristico, un rilevante valore economico e di mercato, per imprese, cooperative, associazioni, personale impiegato, tanto da richiedere l’applicazione di procedure di gara da parte dei vari Enti impegnati in questa attività”.
Scarpelli insiste: “In queste attività la trasparenza, visto che si tratta di risorse pubbliche, deve essere ai massimi livelli. E vanno analizzati i risultati, se vi è stata vera integrazione, quanti hanno trovato un’occupazione, insomma, come è andata, nel dettaglio, grazie alle enormi risorse pubbliche impiegate. Nessuno mette in dubbio il corretto comportamento di chi ha operato. Ma prendo atto che in quindici anni l’ente pubblico ha fatto poco o niente di verifiche e controlli. Controlli previsti negli accordi, con organismi che però non si sono mai attivati. E mi sembra strano che se non lo avessi sollevato io, nessuno si sarebbe preoccupato di ragionarne, nonostante che tutti gli accordi siano scaduti e non sono stati rinnovati”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 1 dicembre 2017