VOLONTARIATO E MARGINALITÀ (parte II) – Quale ruolo per le associazioni? Un approfondimento su Borgo
MUGELLO – Proseguendo nell’affrontare il tema del volontariato della nostra zona, sulla base di un progetto datato, ma che meritava comunque di essere rispolverato (leggi articolo qui), passiamo ad una sorta di fotografia del settore nel Mugello, a partire da Borgo S. Lorenzo. Di norma è sul portale Non Profit della Città Metropolitana di Firenze che sono consultabili – fra l’altro – i dati dei Registri regionali delle Associazioni di Volontariato e di Promozione Sociale, che presto confluiranno nel costituendo RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore), istituito dal D.Lgs 117/2017 (Testo Unico del Terzo Settore). Sfortunatamente in questo periodo il portale non è consultabile, ma è comunque possibile ricorrere alla sezione del sito regionale dedicata all’associazionismo.
Da quest’ultimo risulta che, a Borgo San Lorenzo, vi sono n. 16 Associazioni di Volontariato e n. 20 APS (Associazioni di Promozione Sociale). In tutto, quindi, n. 36 Associazioni regolarmente costituite e registrate, identificate dalla norma fra gli interlocutori privilegiati della Pubblica Amministrazione – insieme agli altri enti del Terzo Settore – durante le fasi di coprogrammazione e coprogettazione delle politiche, ed in particolare della programmazione sociale di zona. Non solo, queste due tipologie di associazioni possono stipulare con l’ente pubblico – a determinate condizioni ed a fronte di un mero rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate – convenzioni per lo svolgimento di attività sociali di interesse generale.
Nello specifico, delle sedici associazioni di volontariato prese in esame, n. 2 risultano avere come attività principali quelle afferenti alla ‘protezione civile’, n. 2 al ‘volontariato internazionale e cooperazione allo sviluppo’, n. 1 al settore ‘culturale’ e le altre n. 11 al ‘socio-sanitario’.
Per quanto riguarda invece le venti APS, se ne annoverano n. 7 nell’area ‘sportivo-ricreativa’, n. 7 nella ‘culturale-educativa’, n. 3 nell’‘ambientale-turistica’ e n. 3 nel ‘sociale’. La distribuzione per settore delle varie realtà rende evidente come quello che in totale ne raccoglie la maggior parte sia il settore socio-sanitario, quanto mai attuale in questo momento, con n. 14 associazioni che vi militano, dalle Confraternite di Misericordia e Pubbliche Assistenze ad altri enti che si occupano di raccolta sangue, immigrazione, disabilità, anziani, ecc. Ma stiamo parlando comunque di associazioni comprese nei Registri regionali.
L’aspetto quantitativo infatti quasi si quadruplica se si va a consultare l’elenco delle associazioni e comitati pubblicato dal Comune, il quale comprende tutte le compagini, dalle associazioni non iscritte nei Registri, ai club, ai comitati ed altre istituzioni senza scopo di lucro. Sono infatti ben 122 le organizzazioni inserite in questo albo, suddivise nei settori sociale-assistenziale (21), culturale (52), sportivo (42) e ambientale (7).
Da questi dati, che peraltro confermano la percezione di chi nel territorio vive (e questo riguarda tutto il Mugello), emerge quindi una presenza importante del volontariato nel Comune di Borgo, che con una popolazione al 1.01.2020 pari a n. 17.950 abitanti, può vantare la presenza di n. 122 enti afferenti al volontariato (dei quali n. 36 associazioni iscritte ai Registri regionali del volontariato e promozione sociale), nei quali militano molte persone, pronte a dedicare il loro tempo alla realizzazione degli scopi statutari.
Quanto alla loro operatività, ed all’importanza del loro apporto nel tessuto sociale, non possiamo che ribadire quello che nuovamente è sotto gli occhi di tutti. Il nostro è un territorio – come del resto l’intera nostra Regione, e la gran parte dell’Italia – con una lunga tradizione nel campo delle associazioni, disciplinate anche dalla Costituzione, la quale sancisce il diritto dei cittadini di associarsi liberamente (art. 18) e che, all’art. 118, a seguito della riforma del Titolo V, sostanzia il cosiddetto principio di sussidiarietà orizzontale, affermando come lo Stato e le istituzioni pubbliche territoriali debbano favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale. Del resto, anche la ricerca ‘Opinione pubblica e volontariato in Toscana’, condotta da Cesvot, il Centro Servizi Volontariato in Toscana (vedi qui il report), che ha coinvolto un campione della popolazione regionale, conferma una società matura e altruista, ma anche i segnali di un crescente malessere ed un vero e proprio allarme solitudine, evidenziata in particolare nei più giovani.
Nella fase attuale, che si protrae ormai da un anno, e che ci vede alle prese con le conseguenze della pandemia da Covid-19, sono tante le iniziative dell’associazionismo locale, non soltanto di quello prettamente vocato alle questioni sociali. Il senso di solidarietà e il bisogno di rendersi utili per agevolare i soggetti più svantaggiati hanno visto realizzare qualcosa che va al di là di ogni supposizione teorica, con iniziative utili ed efficaci, a fianco dei Comuni e delle altre istituzioni deputate, non senza rischi per i singoli volontari. A loro dunque va un ringraziamento particolare, con l’auspicio che presto si possa tornare alla ‘normale’ attività, e magari poter ricominciare a ragionare su temi anche organizzativi, forti pure dell’esperienza emergenziale che stiamo vivendo, per migliorare sempre di più la funzione di un settore indispensabile per tutti noi.
Un tema che continueremo a sviluppare. E nel prossimo articolo, l’intervista a tre rappresentanti del Terzo Settore borghigiano, afferenti a realtà che furono coinvolte nel progetto ‘Alle Corde’.
Elisabetta Boni
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 febbraio 2021