140 anni della Misericordia di Scarperia. Intervista alla governatrice Marcella Cipriani
SCARPERIA E SAN PIERO – La Misericordia di Scarperia festeggia, con un ricco programma di eventi (clicca qui), i 140 anni dalla sua fondazione. Nell’occasione di questo importante traguardo abbiamo parlato con la governatrice, Marcella Cipriani.
Un importante traguardo, ci aiuta a tracciare un po’ di storia della vostra confraternita?
“Indubbiamente si tratta di un importante passaggio. Sono 140 anni che la Misericordia è al servizio del nostro territorio: dal 1884. Ma la sua storia è anche più antica: prima di quella data infatti faceva parte della compagnia della Santissima Trinità del Santissimo Sacramento, poi nel 1884 è diventata un ente a sè stante. Visto il grande numero di servizi effettuati, fu infatti chiesto di poter dividere le due entità”
Quali sono le attività che svolgete fin dall’inizio della vostra storia?
“Già nel 1884 facevano servizio alle persone. In sostanza quello che facciamo ancora adesso e che fanno tutte le misericordie. Lo facevamo, naturalmente, secondo le esigenze di quegli anni. Poi le confraternite si sono evolute con il passare del tempo, e i mezzi sono diventati sempre più sofisticati. Fin dall’inizio facevamo anche servizi funebri: a differenza di adesso, gli addetti vestivano sempre la “Buffa” (il tradizionale saio delle misericordie ndr) e incappucciati”.
Avevate un forte legame con la parrocchia? Avete trovato dei documenti storici in merito ai primi anni?
“Sì. La Compagnia da cui siamo nati era legata alla propositura di San Jacopo e Filippo, sì. Secondo quello che abbiamo scoperto la veste tradizionale era di colore rosso. Nell’archivio della parrocchia abbiamo trovato un registro dei volontari e lo statuto della compagnia datato 17 Marzo 1884, all’interno del quale c’era l’atto di divisione dal quale nacque la Misericordia di Scarperia”.
Da allora come si è evoluta la Misericordia?
“Naturalmente ha seguito i tempi e le necessità del volontariato. Abbiamo trovato, come detto, gli elenchi dei volontari, purtroppo non dei diari, nei quali avremmo potuto leggere nel dettaglio quella che era la vita, e le mansioni della misericordia”.
Su quali tipi di documenti vi siete basati allora per ricostruire la vostra storia?
“Gli elenchi dei volontari ed i vari statuti che si sono susseguiti negli anni. Naturalmente cambiando le esigenze, cambiando i periodi, anche lo statuto ha necessità di essere rinnovato, anche se una parte rimane immutabile”.
Cosa si può capire da questi elenchi? Ci dice anche, invece, i numeri di oggi?
“Sicuramente negli anni passati il volontariato era decisamente molto più attivo che ai giorni nostri. Oggi, come confraternita, abbiamo 2.753 iscritti. I confratelli attivi, quelli cioè che hanno prestato servizio almeno una volta, sono 198: 123 uomini e 75 donne. Devo dire che quest’anno si sono avvicinati molti giovani. Grazie anche al servizio civile adesso abbiamo più giovani che ruotano intorno alla nostra misericordia”.
Quale tipo di rapporto avete con i giovani? Cosa cercano in Misericordia?
“Quello del coinvolgimento dei giovani è un tema importante. Sono passati anni nei quali erano proprio assenti. Adesso per fortuna abbiamo un gruppo di giovani volontari, cosa che reputo molto importante, perché possono coinvolgere altri coetanei. Purtroppo però spesso c’è una mancanza di interesse, tra i giovani, per il volontariato, probabilmente è una cosa che discende anche dalle famiglie: se in casa nessuno fa volontariato, i ragazzi non si avvicinano a questo mondo. Purtroppo la scuola non li avvicina al volontariato, quindi se non è una cosa che si respira in casa diventa molto difficile”.
Cosa cercano i giovani che invece vengono da voi? Che tipo di esperienza?
“Principalmente sono interessati all’emergenza e al servizio alle manifestazioni, come quelle sportive o i concerti. Un’esperienza come il servizio in emergenza, naturalmente, potenzialmente può offrire una soddisfazione più immediata. I servizi ordinari invece vengono solitamente svolti da volontari più anziani, spesso pensionati. D’altra parte, quando si tratta, ad esempio, di accompagnare un anziano ad una visita è chiaro che sono servizi da svolgersi solitamente di mattina, quando i giovani sono al lavoro”.
Quali sono oggi i vostri servizi?
“L’emergenza, i trasporti sanitari, facciamo anche molti servizi sanitari privati, ossia per persone che non hanno la ricetta che prescrive anche l’accompagnamento, come nel caso ad esempio delle dialisi, ma che comunque per fari motivi hanno la necessità di essere accompagnati”.
Oltre all’emergenza ed ai trasporti sanitari che tipo di servizi effettuate?
“Facciamo servizio alle manifestazioni, siamo in convenzione con l’Ofisa per i servizi funebri. Purtroppo la nostra sede è piccola e non abbiamo ambulatori. Abbiamo tre ambulanze e cinque mezzi per il trasporto, anche attrezzati per il trasporto disabili. A settimane alterne con la misericordia di San Piero facciamo servizio diurno 8.00-20.00 per il 118. Poi ci sono le dimissioni ospedaliere, fatte per conto di Asl, si chiamano servizi “Esculapio” e comprendono anche gli spostamenti di pazienti da una struttura ospedaliere all’altra. Come sapete, infatti, gli ospedali non hanno ambulanze, e si appoggiano alle associazioni per il trasporto e le dimissioni”.
Ci parli di lei, è molto che presta servizio in Misericordia?
“No. Sono qui solo da due anni. Non avrei mai pensato di fare volontariato. Sono entrata in contatto con la Misericordia casualmente, per fare un corso di primo livello. Poi però non mi sono fermata: ho fatto il secondo livello, il corso per guidare l’ambulanza e sono rimasta nel volontariato. Avevo sempre apprezzato le persone che vedevo svolgere queste attività, ma non mi ci ero mai avvicinata in prima persona”.
Sono in corso le celebrazioni per il vostro 140esimo anniversario. Ci indichi un aspetto al quale tiene particolarmente.
“Nel programma c’è una giornata dedicata ai volontari. Alcuni svolgono questa attività praticamente da una vita. Ce ne sono di ancora attivi da 20, 30 o addirittura 50 anni e riceveranno un riconoscimento. Solitamente i volontari attivi da 30 e 50 nni vengono premiati direttamente dalla Federazione, noi abbiamo voluto aggiungere un riconoscimento anche per quelli con 20 anni di servizio. Ci sono poi gli storici, alcuni sono volontari fin dagli anni Sessanta. Tutti riceveranno una pergamena di riconoscimento”.
Ci parli anche degli altri eventi
“Abbiamo iniziato con “Scarperia a tavola”. In Piazza Clasio faremo un flash mob nel corso del quale anche i bambini potranno simulare un massaggio cardiaco. Poi ci saranno dei punti dove illustreremo le tecniche di disostruzione, e le manovre di primo soccorso. Credo sia utile per mostrare la nostra attività alle persone e magari incentivarle a venire a fare un corso di primo livello dove si imparano queste manovre, che sono veramente sono utili. Poi dal 21 settembre sarà allestita una mostra nel palazzo dei Vicari con foto e oggetti che sono rimasti della storia della misericordia”.
Farete anche un torneo di calcio
“Sì. L’idea è nata qualche tempo fa, quando abbiamo partecipato a un torneo del calcio inclusivo qui a Scarperia. Così abbiamo pensato di coinvolgere alcune altre associazioni di Misericordia in un piccolo torneo. Un modo di passare in tempo insieme, divertirsi e raccogliere fondi da destinare all’associazione “Il Delphino”. Ci saranno squadre delle misericordie di Scarperia, San Piero, Firenzuola e Barberino”.
Dovesse fare un appello ai nuovi volontari, cosa direbbe?
“Che i volontari non sono mai abbastanza. Che dedicare un po’ del proprio tempo anche agli altri è importante. Purtroppo ce ne rendiamo conto soltanto in caso di necessità personale o familiare. Ma se riuscissimo a dedicare anche un’ora della propria giornata, anche solo un’ora a settima, sarebbe molto importante perché potremmo dare beneficio alle associazioni che portano aiuto al territorio. In caso di bisogno ci troviamo di fronte a sitazioni che dimostrano chiaramente la necessità delle associazioni di volontariato, delle misericordie e delle altre simili. Questa cosa dovremmo averla presente sempre”.
Fate servizio anche all’autodromo del Mugello?
“Sì. In occasione di gare e competizioni sono le ambulanze delle varie associazioni che portano gli eventuali piloti feriti dal luogo della caduta al centro medico. Quando poi ci sono gare importanti vengono impiegate molte ambulanze, ciascuna delle quale ha la postazione lungo il tracciato, in corrispondenza dei varchi. E, quando necessario, il dottore arriva in pista intervenendo dal centro medico”
Fate attività anche per gli anziani?
“Si, alla sala parrocchiale organizziamo varie attività di intrattenimento. Dalle tombole, allo yoga del sorriso, a cose più strutturate: ad esempio hanno realizzato un libro di ricette nel quale hanno racconto i piatti antichi. E quest’anno è stato riattivata anche la settimana di vacanza”
Di cosa si tratta?
“Per una settimana, dalla mattina alla sera, gli anziani aderenti vengono accompagnati dai nostri operatori alla sala parrocchiale di Rostolena, a Vicchio, dove vengono svolte verie attività di intrattenimento. Sono coinvolte molte altre associazioni, che ci aiutano a rotazione nella preparazione dei pranzi”.
Nicola Di Renzone
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 15 Settembre 2024
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