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30 anni di “Filo”: il direttore fa il bilancio di un’avventura speciale
BORGO SAN LORENZO – Trent’anni fa uscì in Mugello un nuovo giornale. Era mensile e lo vendevano nelle edicole, nelle chiese e per abbonamento. Parliamo de “Il Filo”, che per tanti anni ha portato nelle case dei mugellani “Idee e notizie dal Mugello”, oltre a promuovere tante iniziative culturali. Da qualche anno, come tutti sanno, “Il Filo” si è rifatto il look, adeguandosi ai tempi ed alla velocità dell’informazione e trasformandosi in un quotidiano online. Cosa ha permesso tutto questo e quale sia il segreto di questa longevità, lo chiediamo a chi la rivista l’ha fondata, a colui che da sempre e per primo ha creduto in questo progetto, che dura da trent’anni: l’anima del giornale e direttore “storico” Paolo Guidotti.
Raccontaci degli inizi del Filo: lo spirito col quale è nato, chi vi faceva parte, perché fu scelto proprio questo nome…. Insomma, com’è cominciata l’avventura? È una storia lunga davvero. Un’avventura nata all’ombra del campanile della Pieve di Borgo San Lorenzo, dal gruppo dei giovani della parrocchia. E “Il Filo” ha non pochi antenati, a cominciare dalla cooperativa “Idee e Vita”, formata da tanti ragazzi che non solo vendevano libri scolastici a prezzi scontati per dare una mano a tante famiglie mugellane ma, spinti e sostenuti da diversi adulti cercavano di offrire nel paese una presenza culturale cristianamente ispirata. E la comunicazione, per alcuni di noi, divenne un pallino. In parrocchia, era pievano don Cinelli, avevamo un giornaletto “La Barca”, e a un certo punto ci dicemmo, “Perché non fare qualcosa di più strutturato, e soprattutto rivolto a tutto il Mugello?”. “Il Filo” nasce da qui, e anche il nome voleva proprio indicare questo impegno a legare, a mettere in contatto le diverse comunità locali. Con l’intenzione di offrire un servizio. Perché dare notizie, portare alla luce problemi e cose belle, è un aiuto alla crescita alla comunità. A quella civile e a quella ecclesiale. E fin da subito abbiamo voluto rivolgerci a tutti, convinti che dal confronto, dall’approfondimento delle idee, dal metterci di fronte all’altro ognuno con la propria identità e desiderosi di conoscere e di mettersi in discussione, scaturisca una crescita per tutti. Del resto i cristiani non devono certo stare in sagrestia, ma uscire all’aperto!
Trent’anni sono tanti: aneddoti, ricordi belli, ricordi brutti. Ce ne racconti qualcuno? Che dire? Penso alle prime uscite del giornale, quando dalla tipografia Berti di Scarperia arrivavano le pagine da interfogliare (così si risparmiava!) e lo si faceva a mano, in parrocchia o a casa della Nicoletta. Alle riunioni mensili con i collaboratori di tutto il Mugello -ricordo Giacomo Ossa di di San Piero, Marco Margheri di Scarperia, Mario Mazzetti di Vicchio, oltre a diversi ragazzi e ragazze di Borgo-; penso alla vendita “in fondo chiesa”. Alle feste del giornale, soprattutto a Cavallico.
Penso all’attività editoriale che ha sempre cercato di valorizzare aspetti e personaggi della zona: “Il Mugello in bianco e nero”, con le fotografie di Mario Calzolai, “Per non dimenticare Casetta di Tiara” di Don Rodolfo Cinelli, “Il Mugello e la Sieve” di Giuliano Rodolfi, per dirne solo alcuni.
Ma ricordo con piacere anche le tante iniziative culturali, promosse in questi anni, come”Filo” e “Idee e Vita”. Concerti, mostre, concorsi, incontri, con personaggi di rilievo e temi importanti. “Il Filo” e “Idee e Vita hanno portato in Mugello figure come Francesco Cossiga, Carlo Casini, Tina Anselmi, il primate del Brasile Card. Neves, il Card. Silvano Piovanelli, il presidente di Mani Tese Graziano Zoni, il prete di frontiera Don Antonio Mazzi, il commediografo Orazio Costa, sportivi come Giancarlo Antognoni e Arrigo Sacchi, personaggi di scienza come Margherita Hack, e molti altri. Sempre con l’intento di offrire occasioni di riflessione significative. Lo facevamo ogni mese con quelle 24 pagine, lo facevamo quando possibile con queste iniziative.
Una festa del Filo a Cavallico. Anno 1989
Il Filo oggi si è trasformato: non più un mensile cartaceo, ma un quotidiano on line. Come hai vissuto questo cambiamento? Cosa rappresenta per te il Filo adesso? Qual è il segreto di questa longevità? È stato un cambiamento sofferto. Ma, alla fine, sorprendente. Da qualche anno facevamo fatica ad uscire regolarmente, ogni mese. Un’attività basata esclusivamente sul volontariato com’era la nostra, durata oltre venti anni non è cosa da poco. Ma diventava sempre più difficile. “Il Filo” era online fin dal 1997, e pubblicavamo su Internet i principali articoli usciti prima sul cartaceo. Così, tre anni fa, abbiamo deciso di concentrarci esclusivamente sull’online, creando un vero e proprio quotidiano mugellano. Con lo stesso spirito iniziale, quello di offrire un servizio informativo a 360 gradi per tutti, di valorizzare le caratteristiche della nostra zona, di sollevare e affrontare i problemi in termini critici quando si rende necessario, al fine di stimolare il cambiamento e il miglioramento. Ma con gli strumenti di oggi, internet e social. E davvero non credevo che, in poco tempo, si raggiungessero risultati così importanti. Ogni giorno veniamo letti da migliaia di persone, il nostro giornale è sempre più seguito, e non nascondo che questo è parecchio gratificante, e ci ricompensa totalmente del tempo e delle energie che impieghiamo.
E penso che se siamo durati così a lungo, è perché è rimasta viva la convinzione iniziale: quella che uno strumento di informazione libero è un bel contributo che si dà alla società mugellana nella quale oggi stiamo vivendo. Uno spazio di dibattito, persone che dicono la propria e che, ovviamente dal loro punto di vista, si sforzano di leggere la realtà e di farla conoscere, sono un’occasione di crescita necessaria e importante.
Cosa sogni per il futuro del Filo? Un desiderio c’è: che questo giornale sia sentito sempre più, da tutti i Mugellani, come strumento utile. Utile e da utilizzare, come occasione di scambio e di confronto, di approfondimento e di riflessione. E noi cercheremo, con le nostre poche forze, di continuare questo impegno. Adeguandolo ai tempi e alle necessità, facendo un buon prodotto, ricco di notizie, ma anche di commenti, e bello a vedersi, graficamente e fotograficamente. E posso aggiungere una cosa?
Michela Aramini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 27 dicembre 2017
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