
MUGELLO – Anche l’Unione Sindacati di Base prende le parti di Gabriele Sarti, licenziato da Ati per aver denunciato su questo giornale la mancanza di dispositivi di sicurezza personali (articolo qui).
Il licenziamento di Gabriele Sarti deve rientrare! ATI lo deve reintegrare nel suo posto di lavoro!
Alia, azienda appaltatrice della coop. ATI per la gestione rifiuti nei comuni di Borgo San Lorenzo e Scarperia ha risposto, sul giornale, ai nostri rilievi in merito al grave e assurdo licenziamento di Gabriele Sarti da parte di Ati.
Nell’articolo suddetto, del 11 aprile ALIA dichiara di aver verificato i fatti e di non ritenere veritiere le carenze denunciate dal lavoratore, rispetto alle misure di prevenzione-protezione dal contagio da Covid-19.
Nella sua replica Ati afferma:”… l’ultima mascherina è stata consegnata all’operatore (Gabriele Sarti) in data 24.02 precisando che tale dispositivo, secondo il documento aziendale per la valutazione dei rischi DVR, deve essere utilizzato dagli autisti della raccolta pap solo durante le fasi di scarico in alcuni specifici impianti. L’attuale situazione di emergenza determinata dalla diffusione dell’epidemia di Covid-19 non impone l’utilizzo di mascherine facciali, anzi lo stesso DPCM 8 marzo 2020 (allegato 1 lettera m) dispone di usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate…..”
Vogliamo sottolineare che, per giustificare la mancata fornitura ai lavoratori dei dispositivi per la protezione delle vie respiratorie, si fa riferimento al DPCM 8 marzo, che riporta le raccomandazioni per la popolazione “in generale”!!
Le misure per la prevenzione del contagio nella raccolta dei rifiuti, invece, sono state definite nel Rapporto COVID-19 n. 3/2020 dell’istituto superiore di sanità (ISS); rapporto considerato come punto di riferimento sia nelle ordinanze sul tema della Regione Toscana (ordinanza nº 13 del 16 marzo nº 25 del 6 aprile), sia in quelle emanate nelle altre regioni italiane.
Le misure di prevenzione dal contagio per i lavoratori previste dall’Istituto superiore della sanità prevedono ” …relativamente agli operatori del settore dell’igiene ambientale (Raccolta e Smaltimento Rifiuti) si raccomanda l’adozione di dispositivi di protezione individuale (DPI)…. in particolare di mascherine (filtranti facciali) FFP2 o FFP3…..Si raccomanda inoltre di effettuare in maniera centralizzata: la pulizia delle tute e degli indumenti da lavoro….la sanificazione e la disinfezione della cabina di guida dei mezzi destinati alla raccolta dei rifiuti urbani dopo ogni ciclo di lavoro, facendo particolare attenzione ai tessuti (es., sedili) …..ecc”
Nella sua replica, quindi, ALIA fornisce conferma di quanto giustamente denunciato da Gabriele Sarti: ATI non ha adottato le misure adeguate per la prevenzione dal contagio dei lavoratori addetti alla raccolta dei rifiuti!
Misure fondamentali anche per evitare che il diffondersi del contagio tra i lavoratori, possa mettere a rischio non solo gli operatori di servizi indispensabili, ma anche tutta la popolazione.
Chiediamo, quindi, ad ALIA ed ai Comuni che la compongono, responsabili pubblici dell’appalto a ATI di procedere per:
– L’applicazione immediata delle misure previste per la prevenzione del contagio tra i lavoratori
– la richiesta ad ATI di revoca immediata del licenziamento e il reintegro di Gabriele Sarti al suo posto di lavoro
USB confederazione Toscana
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 15 Aprile 2020