A Scarperia una serata per parlare del rischio sismico
SCARPERIA E SAN PIERO – La sera di giovedì 13 ottobre, si è svolta presso l’auditorium dell’Istituto Comprensivo “Galileo Chini” di Scarperia una interessante serata dedicata al problema dei terremoti in Mugello, tema particolarmente sensibile per un territorio a rilevante rischio sismico (articolo qui). E infatti, la partecipazione dei cittadini è stata numerosa e attiva.
Il programma prevedeva diversi interventi, mirati a focalizzare l’attenzione sugli aspetti più significativi e di diretto interesse per la popolazione mugellana. Gli interventi sono stati aperti dal saluto del sindaco di Scarperia-San Piero, Federico Ignesti, il quale ha inoltre informato circa gli interventi svolti all’interno del territorio comunale per gli adeguamenti antisismici degli edifici pubblici, seguito dal contributo dell’assessore ai lavori pubblici Marco Recati che ha potuto completare e integrare quanto detto dal sindaco. Quindi è stata la volta del geometra Dante Albisani, responsabile del settore Opere Pubbliche del Comune di Scarperia e San Piero, che ha, tra l’altro, portato la propria testimonianza diretta del viaggio ad Amatrice, la località laziale recentemente colpita da un disastroso terremoto.
A seguire, i presenti hanno potuto ascoltare l’interessante intervento del dott. Giacomo Corti, mugellano ed ex alunno dell’Istituto di Istruzione Superiore “Giotto Ulivi” di Borgo San Lorenzo, geologo e attualmente ricercatore del CNR (Centro Nazionale delle Ricerche) e docente presso l’Università di Firenze, il quale, con l’aiuto di una serie di immagini, ha illustrato la genesi dei terremoti in Italia, con particolare riferimento alla geomorfologia del Mugello e dei movimenti delle faglie che lo attraversano, rievocando anche i danni determinati dal più rovinoso e potente fra i terremoti storici mugellani, quello del 29 giugno 1919.
La serie degli interventi si è conclusa con quello tenuto da un altro mugellano, l’ing. Mario Rossi, docente di Costruzioni presso l’Istituto “Giotto Ulivi” indirizzo CAT – Costruzioni, Ambiente e Territorio, che ha illustrato brevemente la storia dell’evoluzione normativa sismica che in Italia, dalle tecniche costruttive introdotte dai Borboni in seguito alla sequenza di terremoti che nel 1783 interessarono la Calabria, ha portato alle normative vigenti in materia di costruzioni in zona sismica (DM 2008).
Quindi ha guidato alcune dimostrazioni, con l’ausilio di modelli su tavola vibrante, con l’obiettivo di spiegare il concetto di “risposta di una struttura alle sollecitazioni sismiche”, mettendo in evidenza il fatto che ogni struttura, in relazione alla sue caratteristiche geometriche e strutturali, (in altri termini alla sua RIGIDEZZA) e alla distribuzione delle masse (strutturali e non strutturali) può essere più o meno sensibile a uno stesso terremoto. I pendoli inversi di varie altezze che oscillano per effetto della risonanza ognuno per la propria frequenza, permettono di visualizzare in modo chiaro un fenomeno che è alla base della dinamica delle strutture, e che permette di dare una giustificazione tecnica ai crolli differenziati che si sono verificati anche recentemente a seguito dei terremoti dell’Emilia e di Amatrice.
La serata si è quindi conclusa con una serie di interventi e domande da parte del pubblico presente, che si è trattenuto sino a tarda ora.
Si auspica che simili iniziative siano replicate anche negli altri comuni del Mugello, data l’importanza di diffondere sempre più conoscenze in materia di terremoti presso gli abitanti di un territorio soggetto a questo fenomeno perfettamente naturale e dal quale è possibile difenderci soltanto conoscendone sempre di più e meglio le caratteristiche ed adottando le necessarie precauzioni nei comportamenti e della costruzione (o ristrutturazione) degli edifici.
Marco Pinelli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 24 ottobre 2016