Addio, don Carlo Donati. Il Parroco instancabile dei campi di lavoro di Rincine
MUGELLO – Ieri 24 settembre è morto all’ospedale di Borgo San Lorenzo il parroco don Carlo Donati, un sacerdote instancabile che ha dato il suo amore incondizionato alla sua comunità di Caiano, a quella di Rincine, alle missioni in Africa, alle quali ha dedicato tutta sua vita fino agli ultimi momenti. E’ stato un uomo di Fede che si è fatto amare anche a Firenze, in particolare nella Parrocchia di San Zanobi e Santi Fiorentini a Campo di Marte, e in Mugello. Tanti sono stati negli anni i mugellani che hanno partecipato ai suoi campi di lavoro a Rincine, un’esperienza per dare concretamente aiuto a quell’Africa in cui dall’associazione di don Carlo sono adottati circa 8000 bambini. I funerali saranno nella sua chiesa a Caiano mercoledì 26 settembre alle ore 15.00.
Abbiamo raccolto qualche pensiero di ricordo.
“Tu che hai trascinato tutti noi con una forza incommensurabile. Tu che ci hai insegnato il ‘peso’ della vita in Burkina Faso. Tu che ci hai trasmesso una forza galattica nell’affrontare il viaggio nella terra degli uomini onesti e dentro di noi. Semplicemente Tu. Grazie dal profondo del cuore, non ti dimenticheremo mai!”
“E’ morta una delle persone che hanno, in qualche modo, segnato la mia vita: don Carlo Donati, o meglio di Rincine anche se si poteva confondere con don Carlo Bazzi, anche lui rincinese doc. Don Carlo dal 1972 ci contagiò con quella sua voglia infantile ma sempre forte di aiutare gli altri, concentrandosi sul suo congenito spirito missionario che lo portò da subito a lavorare molto da lontano, cioè dalle nostre realtà di paese. Questa è stata la sua grande intuizione che ha contagiato veramente tante persone, non solo nella nostra zona, ma in tutta Italia. Penso che tutto quello che don Carlo ha creato non vada disperso perché la realtà che viviamo quotidianamente ci impone di lottare sia a livello privato che pubblico per gli altri”.
“Un grande uomo che ha messo la sua vita a servizio della Fede, della solidarietà e della fratellanza fra i popoli. Un esempio per tanti giovani. Giorno per giorno trasmetteva determinazione e tenacia a chi gli stava vicino per aiutare i popoli più bisognosi del mondo. Londa è fiera di aver avuto un concittadino di così alto valore etico, religioso e morale. Caro don Carlo sarai sempre nella memoria di tutti noi, ci impegneremo affinché la tua opera preziosa continui ad andare avanti”.
Diceva don Carlo: “Noi che siamo qua, che vediamo bimbi morire per malnutrizione o giovani donne morire di parto per le condizioni assurde in cui si trovano spesso quando danno alla luce i loro figli, noi che vediamo con i nostri occhi la sofferenza più assoluta, noi siamo i più responsabili di tutto questo, rispetto a chi è a casa e non vede nulla. Sì, siamo noi i responsabili, perché abbiamo visto, ma non facciamo abbastanza. Siamo noi che dobbiamo trovare la forza di testimoniare e gridare questo dolore, ma soprattutto siamo noi che abbiamo il dovere di fare”.
Fabrizio Nazio
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 25 settembre 2018