Allarme Vespa Velutina in Mugello: trovato il primo esemplare a Scarperia
SCARPERIA E SAN PIERO – È stato trovato il primo esemplare in Mugello di Vespa Velutina in una trappola a Scarperia da Vieri Muratore dell’Azienda Agricola “Le Pecchie”, in zona Pineta poco distante dall’autodromo. “È un carnivoro pericoloso, cattivo ed aggressivo – spiega Vieri – non solo per le api ed in genere per tutti gli insetti impollinatori, ma anche per l’uomo. Si può trovare un suo nido in una siepe, escono in gruppo ed attaccano. La Velutina è in grado di incidere pesantemente e negativamente su tutto l’ecosistema. E’ fondamentale che ne sia data informazione”. E’ stata avvisata immediatamente l’Asl Veterinaria.
E’ un insetto proveniente dall’Asia. È arrivato inizialmente in Francia e si è spostato in Liguria. Al porto di La Spezia si è espanso un alto focolaio. Piano piano si stanno diffondendo in tutta Italia. Nel continente asiatico ci sono animali che lo predano, come il calabrone mandarino od alcuni uccelli, “ma qui al momento – specifica Vieri – la fa da padrone”.
“In questo periodo dell’anno – racconta Vieri – smettono di cibarsi degli insetti impollinatori, la cui proteina serve per nutrire le sue larve. Ora hanno bisogno di zuccheri, quindi si possono avvistare in meleti o dove in genere ci sono frutti di questa stagione. Sono animali che si sviluppano in fretta, nascono tante regine da un solo nido. Queste ne vanno a creare altri ed accendono altri focolai molto rapidamente”.
I vespai primari vengono costruiti in zone protette, tipo siepi o nella parte al di sotto delle grondaie. Quelli secondari sono alti, sugli alberi. “Da due anni sto facendo il monitoraggio con Arpat, Toscana Miele ed Asl mettendo trappole negli apiari – racconta Vieri – il discorso di questo insetto è venuto fuori da un po’ di tempo, c’è l’organizzazione ‘Stop Velutina’ che cerca di contrastarne l’espansione”.
“È fondamentale che la popolazione tenga l’occhio attendo – si raccomanda Vieri – perché qualsiasi individuazione potrebbe essere efficace. Il nido è di fatto uguale a quello dei calabroni nostrani, con la particolarità che loro escono dal basso, mentre la Velutina costruisce una uscita laterale o dall’alto. Bisognerebbe osservarli da distanza, con un binocolo. In volo questi animali si riconoscono bene, sono neri ed hanno le zampe gialle. In aria sembrano droni, rimangono fermi anche a mezz’aria”.
Qualora si trovasse un nido o si riconoscesse un esemplare, “si deve contattare subito l’Asl Veterinaria del Mugello ed il sito https://www.stopvelutina.it/ – conclude Vieri – non solo gli apicoltori dovrebbero mettere le trappole, ma anche chiunque abbia un piccolo orto od un frutteto, perché anche una sola rilevazione potrebbe fare la differenza”.
Fabrizio Nazio
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 14 Novembre 2024