Altri due casi di tumore, vicino alla cava dei veleni di Paterno. E il comune di Vaglia chiede una nuova indagine all’ASL
VAGLIA – Il comune chiede una nuova verifica sullo stato di salute degli abitanti nella frazione di Paterno. L’ha chiesta ieri all’ASL Toscana centro l’assessore all’ambiente Riccardo Impallomeni, “alla luce del sequestro probatorio dell’intera collina ove è posto l’ex-stabilimento industriale ed ex cava Calce Paterno, disposto dal Pubblico Ministero dott. Bocciolini della Procura di Firenze”.
La richiesta all’ASL di un supplemento di indagine epidemiologica a Paterno è motivata dall’assessore di Vaglia con la “grande estensione, circa 5 ettari, su cui sarebbero stati ritrovati rifiuti speciali, quali fanghi di lavorazione del comparto del cuoio, fanghi di scarto dei lavori dell’Alta Velocità, scarti di lavorazione Solvay di Rosignano, idrocarburi pesanti e pneumatici, oltre ai già accertati sacconi di polverino mesh 500”.
Impallomeni segnala infine all’ASL un altro fatto inquietante: “Siamo inoltre a conoscenza che nelle abitazioni immediatamente adiacenti alla cava si sono manifestati due ulteriori casi di malattie oncologiche”.
Il Filo
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 11 maggio 2016