Anche Firenzuola ricorda l’inferno della Prima Guerra Mondiale. Con un percorso della memoria
Il 24 maggio 1915, un anno dopo circa dall’inizio della guerra che aveva coinvolto tutta l’Europa, anche l’Italia entrò nel conflitto rivendicando al momento i territori nazionali ancora in mano all’Impero Asburgico. La prima guerra mondiale entrava adesso nel vivo della sua azione devastatrice che avrebbe portato di lì ai successivi tre anni ad una delle più drammatiche vicende di tutta l’umanità.
Furono tredici milioni i morti e il doppio tra feriti e mutilati che tornarono alle case dopo aver vissuto la più alienante e tormentata vicenda la cui natura umana potesse sperimentare. La vita e la morte non hanno mai convissuto così assieme tra di loro come nella prima guerra mondiale, dove la vita nelle trincee costrinse esseri umani a condividere quel pezzo di terra a loro assegnato in mezzo al sangue, al fango, alla putrefazione dei cadaveri, alla scarsa alimentazione, ai topi e alle bombe. Le micidiali granate di ogni calibro che rimasero nella mente dei questi uomini e che rappresentarono per molto tempo l’incubo di una morte misteriosa, improvvisa, inaspettata, verso la quale non c’era altra soluzione o rimedio che quello di soccombere ad esse. Una guerra totale; la prima vera guerra totale espletata con tutti i mezzi; dall’aereo, al carro armato, ai gas velenosi, ai lanciafiamme, ora è raccontata a Firenzuola in una Mostra che ha per titolo “ Questa sera calma il cannone tace. Cento anni fa la prima guerra mondiale. Le voci dei protagonisti” curata dall’Associazione storica-culturale Sulla linea del fronte, che a partire da questo anno gestisce lo spazio espositivo “ La guerra e la memoria”, che ha sede in via Villani al numero 11. L’evento sarà inaugurato domenica 24 maggio 2015 alle ore 10 a cento anni esatti dall’inizio delle ostilità.
Sono state scelte e trascritte 21 lettere e cartoline militari in franchigia redatte da soldati e ufficiali italiani che combatterono in zona di guerra sul fronte italiano. Ad esse saranno di corredo illustrativo immagini, documenti originali, oggetti della vita militare e della quotidianità del fronte: elmi, uniformi, gamelle, posate, oggetti di uso igienico sanitario di tutti gli eserciti europei coinvolti nel primo grande conflitto.
Saranno le testimonianze di questi uomini, quattro dei quali hanno lasciato la loro vita in quelle trincee a guidare il visitatore in questo percorso della memoria, a monito futuro che ogni guerra, qualunque tipo di violenza, di sopruso e di odio possano essere rifiutati dalle future generazioni.
La ricostruzione di una breve porzione di trincea a grandezza naturale e un allestimento sanitario campale per il primo soccorso daranno l’immagine – sebbene- evocativa, di quello che fu l’inferno della guerra.
Marco Burrini
Presidente e conservatore
Associazione storica culturale “sulla linea del fronte”
© Il filo, Idee e notizie dal Mugello, 19 maggio 2015