Intervista a Tommaso Fattori di “SÌ – Toscana a Sinistra”
Il Candidato alla presidenza della Regione Tommaso Fattori, dopo una giornata passata nel Mugello, accompagnato dai candidati mugellani della lista “SÌ – Toscana a Sinistra” Donatella Golini e Lorenzo Verdi, insieme alla senatrice Alessia Petraglia, ha risposto ad alcune nostre domande.
Che idea ti sei fatto dei vari problemi del Mugello? Mi riferisco dalla ex Cava di Paterno al torrente Carza prosciugato dai lavori dell’Alta Velocità, fino all’Ospedale del Mugello.
L’idea è che il Mugello e tutta la sua area stia diventando una periferia abbandonata a se stessa. Oggi abbiamo la concentrazione della maggior parte degli investimenti sull’Area Metropolitana fiorentina in senso stretto, abbiamo la desertificazione produttiva di queste aree, manca una strategia, un progetto produttivo per queste zone. C’è un’impoverimento della sanità territoriale. Penso che l’Ospedale del Mugello rappresenti perfettamente questa situazione. Abbiamo un Ospedale che in caso di eventi sismici verrebbe giù probabilmente come primo edificio nell’intera area. Non esiste un solo euro investito sul progetto del nuovo ospedale, non c’è neppure per la verità una grande certezza rispetto al lavoro di consolidamento. Ma questo si colloca in un quadro complessivo che è di scomparsa e di impoverimento della Sanità territoriale. Anche la Riforma Regionale della Sanità prevede di fatto la perdita di personale, l’allungamento di liste d’attesa…
Quindi il vostro giudizio sulla nuova Riforma Regionale della Sanità è negativo.
Assolutamente. La Toscana ha avuto nel passato una sanità pubblica, accessibile a tutti, di qualità. Però questo è il passato. Esiste da tempo uno smantellamento della Sanità Toscana, di cui la controriforma di Rossi è l’esempio più fulgido perché di fatto trasferisce il potere organizzativo molto lontano dal territorio, c’è una riduzione delle ASL, si avranno tre grandi aree vaste. Al contempo si ha un prepensionamento di 1500 persone complessive che colpirà molto i territori cosiddetti periferici. Si ha di fatto la privatizzazione della specialistica e della diagnostica, c’è un processo di privatizzazione in corso. Noi la chiamiamo “controriforma” perché è lo smantellamento della sanità pubblica. Noi pensiamo invece ad una Toscana policentrica in cui la forza della stessa regione stia nella grande qualità che i diversi territori hanno, a partire ovviamente dal Mugello. E che quindi occorri una visione diversa, che si fondi su investimenti pubblici. Senza investimenti pubblici non riparte l’economia e non si affermano i diritti dei cittadini.
C’è il luogo comune che la sinistra sia quella del “No”. Voi siete quelli del “Sì”. Me lo spieghi meglio?
Il punto è proprio questo: la sinistra è forse il campo politico nel quale sono state elaborate le migliori proposte di cambiamento. Noi abbiamo provato a presentarci come sinistra del Sì proprio per metterle insieme. Quindi “sì” ad un piano strategico per il lavoro, “sì” al reddito minimo, “sì” ad un piano straordinario per le periferie abbandonate. Potrei continuare a lungo con tutti i nostri “sì”. E’ chiaro che se tu mi dici se siamo d’accordo con la privatizzazione della Sanità, in quel caso c’è un “No”. Il punto di fondo è che oggi, finora, governi il vero partito del “No” e della consevazione. E’ il Partito Democratico di Renzi e di Rossi che oggi dice: “No alla strategia Rifiuti Zero, manteniamo il vecchio modello inceneritorista”, che è un modello antico, che la stessa Europa sta superando.
Il Curriculum di uno dei candidati mugellani: Lorenzo Verdi
Lorenzo Verdi, 40 anni, Educatore, dipendente di una cooperativa sociale, lavora in una comunità residenziale per disabili.
Ha iniziato la sua attività politica nei movimenti studenteschi e poi con il Partito della Rifondazione Comunista.
Da sempre convinto sostenitore di modelli partecipativi, nel 2001 fu tra i promotori del Forum Sociale Mugello che si contraddistinse a livello territoriale come uno strumento di coinvolgimento attivo e di rivendicazione del diritto a decidere dei cittadini nel nome degli interessi collettivi a fronte di un sistema politico- economico, quello neoliberista, tutto incentrato sui poteri e sugli interessi dei grandi gruppi economico-finanaziari.
Consigliere provinciale di minoranza fino al 2014, ha ricoperto in quella istituzione il ruolo di vice presidente della II Commissione consiliare impegnandosi particolarmente sui temi legati al lavoro, ai rifiuti, all’ambiente, ai trasporti e all’edilizia scolastica.
Sostenitore della strategia “Rifiuti zero” si è opposto fermamente al Piano Interprovinciale dei Rifiuti e agli inceneritori.
Da sempre attento alle problematiche territoriali del Mugello ha portato in Provincia la rivendicazione del rispetto degli impegni sulla linea ferroviaria Faentina, alle esigenze dei pendolari del Valdarno riguardo alla linea Firenze -Arezzo e quindi alla difesa dei diritti dei pendolari. Si è schierato a fianco degli studenti degli Istituti Giotto Ulivi e Chino Chini per la messa in sicurezza antisismica degli edifici e la risoluzione delle storiche criticità delle loro strutture (parcheggi, aule container e palestra). Ha preteso un maggiore riconoscimento dell’agricoltura contadina per la costituzione di reti di vendita dei prodotti agricoli a filiera corta, provando ad esempio, a scongiurare la vendita del patrimonio agricolo di Mondeggi nel comune di Bagno a Ripoli. Particolare interesse è stato rivolto alla tutela e al mantenimento dei presidi ospedalieri locali come l’ospedale di Borgo San Lorenzo e quello di Serristorri a Figline Valdarno, per una sanità pubblica e decentrata, quindi più vicina alle esigenze di tutti.
Sempre in piano è stata la difesa dei diritti dei lavoratori, senza perdere mai l’attenzione alle numerose crisi aziendali del territorio fiorentino, denunciando speculazioni e delocalizzazioni all’estero.
Fabrizio Nazio
© Il filo, Idee e notizie dal Mugello, maggio 2015