Approvato il Regolamento Urbanistico a Borgo. I commenti del sindaco e delle opposizioni
BORGO SAN LORENZO – Adesso Borgo ha il suo RUC. Ci sono voluti più di dieci anni per disporre dello strumento urbanistico. Lunghi ritardi, norme di salvaguardia che hanno vincolato ancor più un’attività edilizia in crisi da tempo. E la nuova amministrazione Omoboni si era impegnata a stringere i tempi. Ora il Regolamento Urbanistico è realtà, dopo l’esame di centinaia di osservazioni –in gran parte non accolte-, e la definitiva approvazione. Su 244 osservazioni, ben 145 sono state respinte, 40 accolte, e 59 parzialmente accolte.
L’amministrazione vanta l’obiettivo raggiunto, l’opposizione tutta – che parla a una sola voce – critica su diversi punti.
“Una Borgo San Lorenzo che non consuma suolo, che rivede le sue priorità, che lascia spazio all’imprenditoria, che si armonizza con il territorio. Questo il paese immaginato attraverso il Regolamento Urbanistico Comunale”, spiega in una nota l’amministrazione comunale. Che continua:“Il varo del RUC avviene nel rispetto dei criteri, degli obiettivi e dei principi posti, prima dal Piano Strutturale e poi dallo stesso RUC adottato ad aprile 2014. 244 le osservazioni presentate ed esaminate dalla commissione consiliare ‘Ambiente e Territorio’ nel corso di 14 sedute”.
Il lavoro della commissione si è incentrato su criteri legati alla riconversione delle aree già urbanizzate in condizioni di degrado, alla saturazione di aree all’interno di tessuti urbani, a quella di aree residuali all’interno di lottizzazioni recenti non completate, al completamento di previsioni non attuate della pianificazione previgente e l’insediamento di attività generatrici di occupazione ed indotto economico sul territorio, oltre alla tutela degli edifici di pregio e storico-testimoniali.
Introdotte alcune novità di carattere generale: nel territorio aperto si concede la possibilità di aumentare, in maniera regolata, il volume degli immobili già a carattere residenziale fino al 20%, invece sono stati limitati i frazionamenti grazie all’introduzione di superfici minime per gli appartamenti, consentendo la realizzazione solo di una prima unità derivata inferiore alla superficie minima stabilita.
Nelle aree urbanizzate, prevista la possibilità di un aumento volumetrico del 10% per gli immobili costruiti dopo il 1999.
Per le aree produttive è stata introdotta la possibilità di utilizzare il 20% delle superfici per vendita di prodotti “connessi” all’attività svolta.
Confermata la massima attenzione ad uno sviluppo sostenibile, nessuna nuova area edificabile è stata introdotta con le osservazioni. L’intervento relativo alla zona limitrofa a via Sacco e Vanzetti è stata notevolmente ridotto, passando nelle previsioni edificatorie da 3300 mq previsti nel RUC adottato a 1400 mq, che avranno destinazione non residenziale ma “di servizio” (ovvero strutture amministrative di servizio pubblico o di interesse pubblico, strutture culturali, strutture associative, strutture ricreative, strutture sanitarie e assistenziali o sportive).
Anche in materia viaria si è previsto un miglioramento della viabilità importante e sostanziale, come quello dell’area “Coop” e del Ponterosso o come lo stralcio della viabilità di attraversamento del torrente Le Cale e della passeggiata dei Bastioni.
Nelle frazioni è stato confermato il completamento della viabilità di Panicaglia con il nuovo tratto che by-passa la strettoia di via del Cantone interessata dal movimento franoso del 2014 e l’adeguamento della viabilità di accesso a Grezzano da realizzare dietro al cimitero comunale.
Il lavoro di studio del territorio, con indagini di natura geologica-idraulica e sismica ha portato ad identificare le aree a maggiore pericolosità e le opere per la messa in sicurezza. Una base importante per un impegno nei prossimi mesi a progettare e recuperare risorse per ridurre le zone con alta pericolosità.
“Uno degli obiettivi dichiarati della prima parte del mandato – afferma il sindaco Paolo Omoboni – è sempre stato l’approvazione del RUC, abbiamo mantenuto anche questo punto del programma facendo seguire alle parole i fatti. Abbiamo pensato ad inserire qualche elemento di novità importante nelle norme generali per venire incontro alle richieste dell’economia familiare del territorio, evitando speculazioni e nuove lottizzazioni, garantendo uno sviluppo sostenibile del paese. Un doveroso ringraziamento va al personale del Servizio Tecnico, che ha lavorato davvero al massimo impegnandosi per arrivare a questa approvazione in tempi stretti e a tutti i componenti della commissione consiliare, guidati dal presidente Sauro Pieri, che hanno permesso di raggiungere questo risultato in un clima di collaborazione. Diamo oggi a Borgo uno strumento di pianificazione operativo. Da domani saremo al lavoro per migliorarlo con gli strumenti a disposizione”.
Le opposizioni non sono dello stesso parere, e Alessandro Marrani e Luca Margheri (liste civiche “Dal cuore di Borgo” e “Cambiamo, insieme!”), Claudia Masini (Rifondazione Comunista) e Matteo Gozzi (Alternativa Possibile) motivano il loro voto contrario: “Con il consiglio comunale di oggi si è definitivamente concluso il lunghissimo iter iniziato più di 10 anni fa con la redazione del Piano Strutturale che concedeva la possibilità di costruire circa 156.000 mq di residenziale e circa 40.000 mq da destinare ad aree produttive, con la previsione di portare Borgo San Lorenzo ad avere oltre 20.000 abitanti (oggi ne ha poco più di 18.000). Partendo da una così alta possibilità di costruire, che non condividiamo, l’utilizzo del 26% delle potenzialità pare veramente eccessivo. Riteniamo fondamentale l’individuazione di aree da recuperare attraverso un censimento degli immobili dismessi, incompiuti, invenduti, e dei lotti di notevole dimensione concessionati ma non completati (da segnalare che i lotti da finire sono numerosi senza strade asfaltate, allacci all’acquedotto e senza illuminazione pubblica). Quello che riteniamo fondamentale è contrastare nuovo consumo di suolo. Le indicazioni della regione Toscana consentono di impiegare nuovo suolo solo quando non siano presenti sul territorio aree dismesse con possibilità di riempirlo. Riteniamo inoltre che la costruzione di nuovi immobili, prevalentemente per lotti, non ha più consentito i piccoli ampliamenti che opportunamente regolamentati avrebbero avuto sicuramente meno impatto paesaggistico. La votazione per blocchi delle osservazioni non ci consente di esprimere parere favorevole su alcune decisioni che condividiamo come ad esempio la scelta di non costruire il ponte sulle Cale. I cittadini già residenti nel nostro comune già proprietari di case con l’abbondanza di immobili sul mercato hanno visto in questi anni diminuire sempre più il valore delle proprie abitazioni già intaccato dalle crisi economica. Segnaliamo inoltre che l’oscuramento delle passate delibere relative al Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico non ci hanno consentito di avere un quadro completo delle decisioni prese. Il processo partecipativo nei confronti dei cittadini, in questi anni, è stato quasi nullo”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 14 luglio 2016
E la circonvallazione di Ronta? Ringraziamenti a tutto lo staf tecinco, al Presidente, benissimo, ma questa “storica strada”,mai terminata, nel territorio del Comune di Borgo San Lorenzo, non interessa ai famosi sistematori?. Forse non c’è stato il tempo per poter pensare ? Avete risolto il problema per quanto riguarda la “proprietà” di questa strada?.Credo che tutto venga rimandato per il programma nei prossimi 10 anni perchè in questi ultimo,l’elenco dei problemi era già completo.
Pensatina ironica di tutti i Rontesi, popolo che sa aspettare, e che ogni tanto si da al volontariato.