Area Giogo – Casaglia, saranno abbattuti a raso tre ettari e mezzo di boschi danneggiati dal vento
MUGELLO – Da un paio d’anni a entrare nei boschi mugellani si stringe il cuore. In tante aree il bel bosco non c’è più, ma piuttosto un cimitero di alberi, effetto dei gravissimi danni causati dalle tempeste di vento del 2018, che hanno provocato il ribaltamento e la stroncatura di molte piante, soprattutto conifere, su vaste aree della dorsale appenninica e anche a seguito dei successivi attacchi parassitari, prevalentemente ad opera del “bostrico dell’abete” (Ips thypographus). Ostruiti e danneggiati anche tanti sentieri.
Nel complesso forestale Giogo – Casaglia l’Unione Montana dei Comuni del Mugello ha così deciso di intervenire. E si è reso necessario costretta ad intervenire per eliminare le piante morte e quelle compromesse che costituiscono pericolo sia per l’ulteriore diffondersi degli agenti patogeni sia per limitare il rischio per tutto coloro che si trovano a passeggiare in questi boschi.
Sarà un intervento piuttosto radicale. “Sono stati pianificati – spiega il responsabile del settore forestazione Stefano Manni- tagli a raso su circa 3,5 ettari, dove l’80-85% delle piante risultano ormai morte perché stroncate o ribaltate, e il diradamento su circa 15 ettari di abetine – togliendo anche qui le piante morte, divelte o stroncate – laddove c’è ancora un numero sufficiente di piante vive in percentuale maggiore, circa il 50%. Lo scopo è quello di salvare quei nuclei di conifere che si trovano sull’Appennino, testimonianza di una selvicoltura attuata nel dopoguerra quando si ravvisò la necessità di limitare il rischio idrogeologico derivante dai terreni privi di vegetazione arborea ma anche di una variabilità ecologica in un’areale, quello appenninico, dove il faggio la fa da padrone”.
Sono state calcolate anche le quantità di legna che saranno ricavate da questo taglio. Non è facile recuperare i tronchi che giacciono nei boschi mugellani. Di per sé si tratta di quantità considerevoli ma i costi per rimuoverli e trasformarli spesso risultano alla fine non sostenibili. Diverso è invece per un intervento mirato e strutturato come quello messo in programma dall’Unione mugellana. Il taglio raso darà circa 12000 quintali di legna (1500 mc) che per un 30% diventerà cippato, un 40% per bancali o carpenteria e un 30% da falegnameria. Nel diradamento su altri circa 15 ettari si ricaveranno 10000 quintali, per un valore di circa 35000 euro.
Questi tre ettari e mezzo che saranno completamente liberati dalle vecchie piante saranno poi rimboschiti, e al riguardo è in fase di definizione un progetto con le Amministrazioni comunali, con capofila il Comune di Borgo San Lorenzo, per realizzare interventi di forestazione urbana e periurbana.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 1 Dicembre 2020