Artigiani in villa: un primo bilancio della manifestazione
BORGO SAN LORENZO – Al termine dei tre giorni di Artigiani in Villa è il momento dei bilanci e delle impressioni sull’evento. Una terza edizione con i numeri della seconda, più artigiani ma forse meno presenze.
Qualcuno ha notato come fosse stata un po’ sottotono, per la mancata partecipazione di alcuni mestieri tipici, come il fabbro che lavora con maglio e incudine o l’intagliatore, che sono stati sostituiti da altre realtà come le piccole ricamatrici della barberinese “Un Filo di…” Come partecipazione, il sabato non è stata una giornata brillante, ma la domenica ha riempito Villa Pecori di famiglie e interessati che hanno fatto fare contatti e vendite agli espositori. Una edizione quindi che prende una buona sufficienza, anche in considerazione del fatto che, con l’elezione del nuovo direttivo di marzo scorso, erano rimasti appena tre mesi per mettere in piedi un evento che, per la sua complessità, avrebbe richiesto un anno, ma che “abbiamo voluto fare lo stesso – dice il presidente di Cna Mugello Massimo Capecchi – perché saltare un appuntamento, abbiamo pensato, avrebbe danneggiato una manifestazione su cui crediamo, che vogliamo che cresca e si consolidi perché, per il valore dei nostri artigiani, loro meritano di avere una vetrina importante che sia un appuntamento fisso nel territorio”.

Il presidente di Cna Mugello Massimo Capecchi
“Ho avuto molti riscontri e tanti suggerimenti propositivi – continua Capecchi – ma la vera cartina al tornasole di Artigiani in Villa saranno proprie le indicazioni, i ritorni e la soddisfazione dei colleghi che hanno esposto”. “Sono molto contenta – dicono da Oliviero Capirossi Serramenti di Borgo San Lorenzo – nella giornata di domenica abbiamo fatto molti contatti”.

Stefano Parrini artigiano del cuoio
“E’ andata bene, mi sono divertito e sono stato bene insieme a tanti colleghi – dice Stefano Parrini di Vicchio che lavora il cuoio ed è docente allo Ied fiorentino di Modellistica e Prototipia – ma occorre per i prossimi anni avere il coraggio di cambiare formula. Occorre fare più ‘Artigiani in Villa’, non solo uno, ma magari tre e settoriali. Dedichiamo uno spazio alla moda, facciamo convegni sulle tendenze, portiamo cultura ed eccellenza in uno spazio importante come la Pecori Giraldi”. Un’idea che Capecchi così commenta: “Il mondo dell’artigianato è molto vasto, ci sono settori che hanno tipologie di lavoro completamente diverse l’una dall’altra, ma tutti hanno la dignità di aver spazi di esposizione. Fare mostre settoriali potrebbe essere una strada, non è semplicissima da costruire, ma proveremo a percorrerla se questa dovesse rendersi necessaria per le nostre aziende”.

Il maestro d’arte Vincenzo Volpi
“Il taglio di Artigiani in Villa deve essere più fruttifero – suggerisce Vincenzo Volpi di Studio Ippogrifo, maestro d’arte che realizza incisioni d’acquaforte da 40 anni, che abita a Monte Giovi – occorre creare un flusso turistico, anche per garantire questi tre giorni. Bisogna iniziare a vendere un pacchetto turistico ‘Mugello’, che non sia solo paesaggio, ma anche la storia e la cultura che lo caratterizzano, magari facendo vivere l’esperienza di conoscere una bottega artigiana”. E in effetti la mattina di domenica ha avuto la sorpresa dell’arrivo di un gruppo di turisti orientali che hanno dato soddisfazione “commerciale” ad alcuni stand. “Il pacchetto ‘Mugello’ – conclude su questo Capecchi – è una cosa importante da fare, ma che non possiamo realizzare da soli come Cna. Abbiamo bisogno e chiediamo l’aiuto delle amministrazioni locali e degli attori che possono mettere in scena un simile progetto, che è di ampissimo respiro”.
Massimo Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 26 giugno 2017