Un sindaco che chiude i suoi scritti con “Augh”, non capita tutti i giorni.
E neppure capita tutti i giorni che un sindaco, quasi quotidianamente, scriva un report dettagliato della sua giornata di amministratore. Non solo dettagliato, ma anche con uno stile che va ben oltre, anzi che è tutt’altra cosa rispetto ai paludati comunicati e note della pubblica amministrazione.
Quelli di Leonardo Borchi sono scritti ganzi. E offrono uno spaccato per molti versi inedito e approfondito della vita di un comune, in questo caso del Comune di Vaglia. Per questo vogliamo qui riportarli, “rubandoli” dal suo profilo Facebook, dove il sindaco li pubblica. Merita conoscerli. Interessanti, e perfino divertenti.
REPORT 7 ottobre ’14
GENTE ALLEGRA DIO L’AIUTA
Il computer è già acceso da tempo, ma non sono ancora l’otto. Irrompe VulcanRiccardo, un po’ infreddolito, perché penetrare la bruma di Fontebuona al mattino, in moto, ci vuole tempra.
Si vede che se l’è sognata di notte….la relazione dell’ARPAT sulla discarica di Paterno. E ora è venuto a trasformare in azione tutta la tensione accumulata.
Si sparpagliano sulla scrivania comunicazioni, ordinanze, pareri…..Si ricostruisce la questione.
E’ agitato. Si dice iperattivo, ma riesco a gestirlo…..Quando, si spalanca la porta e dopo il vulcano, irrompe il ciclone: “Oh, ma stamani siete più agitati del solito! Ma un po’ di valeriana?”
MarionVelaUrban (senza l’…ista) zainetto stipato in spalla e barba elettrica: “Non ho dormito stanotte! (più o meno). *L’ho detto che gli ci vole un po’ di valeriana*. Penso.
Invece dico: “Agitati!” e tutti e tre scoppiamo in risate catartiche e irrefrenabili, con tanto di pacche sulle spalle con sentimento di complicità.
Più aumenta il casino, più ci si occupa ed un po’ ci si preoccupa e più siamo carichi.
Di cosa c’è da preoccuparsi?
Ve lo racconto tra poco.
Ma a dire che la faccenda è contagiosa, a pranzo da Limone, ospite di Supercazzola Antonio, presenti oltre ai due sunnominati, anche Camilla la smilza e Sabrina, direttrice di scuola (ad onorem s’intende )….. stessa scena ìlare. Come mai? Ci trastulliamo l’un l’altra con le stesse beghe. Allora siamo incoscienti? Giudicate voi.
Sulla discarica i problemi si complicano ogni giorno: come far mettere in sicurezza i rifiuti, a chi, (proprietari, locatari, subaffittuari….), con che soldi.
Tanto per dirne una abbiamo scoperto che forse ci dobbiamo fare harakiri. Mi spiego. Una parte dell’area, su cui sono stati depositati i sacconi di rifiuti, è la strada che passa in mezzo ai capannoni dell’ex stabilimento della cava. Bene, ed allora?
La strada è di proprietà comunale. E’ il vecchio tracciato prima che fosse operato il by pass alla fine degli anni settanta.
Quando vestivo da poco la divisa di guardia ed andavo a Paterno in sella ad una scassatissima Gilera 125 (per il Poggio Uccellini verso Bivigliano mi fermavo a metà a fare una sosta meditativa sotto i pini. Dovevo raffreddare le fasce del cilindro, per ripartire) giravo la manetta a tutta mentre passavo tra i capannoni, per evitare di essere ingoiato dalla nuvola di polvere che mi avvolgeva.
Un giorno la strada fu spostata ed io andai dal sindaco. “Tutto regolare, s’è fatto un accordo”.
Bene…….E’ quello che sta cercando disperatamente il tecnico. Per ora non solo al catasto la strada risulta sempre al vecchio posto, ma non sono apparsi all’orizzonte uno straccio di documento, una delibera, ma sia mai, un contratto, una scrittura privata, un pizzino scritto sul retro di uno scontrino dell’autostrada….che attestino: “s’è fatto un accorduccio”. Niente.
Per cui se così rimanesse….”il Sindaco di Vaglia ordina al Sindaco di Vaglia……”. Lasciamo perdere.
E non ci conforta sapere che la polizza che ciascuno di noi amministratori stiamo sottoscrivendo ( a spese nostre) per la tutela legale (pagare l’avvocato se ti chiamano in causa) e per l’assicurazione patrimoniale, non ci coprirà in questo caso. Cioè ci dovrebbe preoccupare che, se dobbiamo risarcire, a causa di atti emanati per dovere di ufficio, qualcuno che per caso imbufalito, invece di dar fuoco al comune, ci fa notificare dall’ufficiale giudiziario un’eresia di sghei da pagare….l’unica strada è frugarsi.
Maggior bega. Giorno dopo giorno, il bilancio che si fa sempre più preoccupante. Ma….. non quello dell’Unione. che è voce di popolo che non naviga in acque sicure, bensì quello di Vaglia. Non lo dico per mettere le mani avanti.
Si legge ricorrentemente che le nuove amministrazioni, specie se sono di colore diverso dalle precedenti, si sprecano in editti che dipingono i conti, lasciati in eredità, come catastrofici.
Senza esagerare, io dico che ad oggi nel bilancio approvato dalla Pieri & C, mancano all’appello 388 mila euro di entrate. Oneri di urbanizzazione, circa 100 mila; costi maggiori delle farmacie, altri 150 mila; recupero tributi evasi non accertati 50 mila; altra roba, fra cui anche 20 mila euro per mancata vendita loculi. Oh! anche i morti si sono messi di traverso ed hanno fatto sciopero.
All’attivo abbiamo da spendere come riequilibrio circa 200 mila euro di avanzo di amministrazione del 2013. Risultato: circa 200 mila euro di rosso. Se non corriamo ai ripari.
Ma non è finita qui. Una gestione finanziaria e contabile che si rileva giorno dopo giorno sempre più allegra. Finanza creativa alla Tremonti?! Che non ci rassicura per niente.
Stiamo facendo la ricognizione della situazione e stiamo alzando i tappeti. Vedremo quanta polvere ci è nascosta sotto.
Districandomi con un computer che nel tardo pomeriggio faceva le bizze, ho chiesto conto all’ufficio tecnico perché i pannelli solari, gli unici posizionati su un edificio comunale, appunto sulla scuola dell’infanzia delle Caselline, ormai da cinque, sei anni, non sono mai stati allacciati all’impianto sanitario. Saranno ancora buoni?
Alla famiglia Ottaviani (cava Paterno) ho chiesto i nomi dei lavoratori che hanno prestato opera nelle loro società negli ultimi venti anni. Si aggiungono ai nomi dei residenti che sono sotto indagine epidemiologica.
Da Casa SpA, case popolari, è arrivato un utile di 2600 euro. Meglio che niente.
Dalla Direzione scolastica mi hanno chiesto se possiamo andargli a rendere un friogoriferino per la scuola primaria a Vaglia. Risparmierebbero 45 euro. Noi? No lui, il Talebano mi aiuterà appena avrò occasione di scendere in città.
C’è stato anche il tempo di fare un incontro franco (aggettivo molto usato in certi incontri internazionali al vertice) con il geometra coordinatore dei lavori esterni.
Comunicazione diretta, io parlavo lui ascoltava. Lui ribatteva…… io non battevo ciglio………Vedremo.
C’è stata poi una partita a tamburello con cani e gatti, giocata tra Riccardone e Camilla, con me fungente da arbitro. Ricordate la gattaia incombente? Chissà se tra un guaito ed un miagolio alla fine non si riesca a mettere tutti d’accordo, risolvendo il problema che attanaglia (dal puzzo) un intero condominio.
Baugh o Maugh?
Sin-dac Leonardo
REPORT 6 ottobre ’14
L’IMBARAZZO
Inizi a giocare. Prendi un mazzo di carte. “Scegline una”. Un po’ di imbarazzo ce l’hai.
Come cominciare? Uguale, io stamani che riprendevo il gioco ed avevo incertezza su quale bega prendere in mano e parimenti stasera non so da dove prendere il bandolo della matassa.
Sì, perché dovessi dire che oggi ho la sensazione di aver concluso qualcosa….di essere arrivato ad un risultato, a chiudere una faccenda, se pur piccola…..Non ce l’ho.
Ritonfa la gattaia di via della Lupaia…Non si vede soluzione all’orizzonte.
Due ore di confronto con il responsabile finanziario su bilancio dell’Unione e di Vaglia. In rosso tutti e due. MarionAssessor ha sclerato, perché ha toccato con mano quanto sia difficile tirare fuori un ragno dal buco. Se per ragno si intende un dato certo finanziario o contabile.
Via di Castiglioni. Pista da bob per pendolari in ritardo su Careggi. Dopo un approccio con l’amministrazione di Sesto, che non ha accusato molto interesse, ho sfornato una lettera ufficiale (anche se non mi riesce usare il tono formale) per chiedere di mettere il divieto di accesso su via di Feliceto, rendendo quindi impossibile la scorciatoia.
Strada vicinale interrotta da un frontista. L’ho originata io la questione quando nel lontano 2006 ho fatto due diversi verbali per interruzione di pubblico passaggio e lavori non autorizzati. Ci sono passati sopra, in otto anni: Un segretario comunale, un prefetto, tre giudici di pace, un tribunale ed una cassazione. Ed alla fine, forse, me lo ritrovo sul tavolo…da sindaco.
La storia della discarica a Paterno, no , non è più nemmeno una notizia. E’ routine. Non passa giorno che la soap opera (se non avesse aspetti tragici) inanella una nuova puntata. A parte la petizione, sono arrivate dall’ARPAT le prescrizioni per la messa in sicurezza. Imperativo categorico: leggerle attentamente.
Poi devo recuperare un credito con l’Unione Montana dei Comuni(non siamo sulle Montagne Rocciose)……..del Mugello. Poco più di centomila euro, che però sono essenziali per non debordare sul patto di stabilità ed anche per non andare in rosso a fine anno.
A parte i litigi di condominio, che sono una costante, ho a che fare con gli scatoloni. Sì, scatoloni di documenti, di carte spesso ammuffite, che rappresentano il passato più o meno lontano e pur anche la storia di questo comune. L’archivio.
O i mandati della ragioneria, come i rotolini di cassa della farmacia, i verbali dei vigili, o…….noi. Nel senso che non c’è posto per tutti. Vedere i corridoi intasati……Quasi quasi potrei inaugurare una nuova forma di lavoro salutista: la gim-pratica. Ossia il salto dello scatolone dell’impiegato nel mentre passa da ufficio all’altro. Salutare per la circolazione, poco sindacale.
Curiosità. L’archivista, su mia espressa richiesta, mi ha procurato il tema con cui ho vinto il concorso per guardia-messo al comune. Era destinato al macero.
PS: Quattro ore di riunione di direttivo del PD. Due parole di commento: ci sono troppe persone a cui darei dell’ipocrita.
Domani si riconosceranno se si mostreranno offese.
Fortuna che ci sono anche Enzo e Samuele, dannatamente “poco politici”. Buonanotte compagni.
E sempre Augh.
Leonardo, Sindaco
REPORT 2 ottobre ’14
SUONA LA CAMPANA
Dell’ultimo giro. Siamo a corsa finita. Mi riferisco all’Unione Vaglia-Fiesole. Stasera al consiglio dell’Unione ne abbiamo votato lo scioglimento.
Folla debordante, accalcata sugli scranni, pigia, pigia, urla di chi non riusciva ad entrare……….non posso dire che non c’era un cane, perché Casaminima si offenderebbe. Giustamente. Ma si vede che l’interesse era debolino, forse perché la questione era già stata dibattuta o forse perché il risultato era scontato, fatto sta che non c’erano nemmeno i consiglieri comunali di Vaglia.
Fine indecorosa di un’esperienza insipida. Comunque l’iter di scioglimento si protrarrà fino alla fine dell’anno e gli strascichi, economici e finanziari chissà ancora per quanto.
Come ci si deve sentire nell’avere l’ufficio nel più antico e centrale ospedale di Firenze, alla SS. Annunziata? Chiediamolo al dr. Morello direttore generale dell’ASL. Mi immagino se costui fosse nato in Nuova Zelanda. Quando ci sono stato, mi indicavano con orgoglio e malcelata soddisfazione il loro monumento più antico: un ponticino della fine del milleottocento. Uguale.
Architettura sobria, senza fronzoli, pietra ed arcate a tutto sesto. Porte con architravi a tre metri e mezzo sulla testa. Affreschi del tre, quattrocento…..O ti gonfia il petto, o ti senti schiacciato per il fardello della storia che ti opprime.
A me faceva semplicemente venire in mente una storia di famiglia. Mio bisnonno che, malato, dall’oltrarno vi ci viene ricoverato. Peccato che era il luglio del 1944. I tedeschi fanno saltare i ponti e la città si divide in due parti distinte. Muore, i’ mi bisnonno, solo, senza che i parenti possano accudirlo. Di portarlo al cimitero non se ne parla nemmeno ed allora lo seppelliscono nel cortile dell’ospedale. Lo stesso che ora sfoggia un’erbolina troppo verde per essere naturale e che scorgo dalla finestra del primo piano facendo anticamera aspettando di essere ricevuto dal dirigente.
Siamo stati ad ascoltare, Camilla ed io, i piani dell’ASL. Struttura di base, intermedia, complessa. Servizi specialistici, Banti. Distretto di Pratolino: “E’ uno schifo”. Io, letteralmente. Un po’ brutale, ma rende la realtà.
Abbiamo gettato le basi per una collaborazione ed uno studio di individuazione dei bisogni dei cittadini del comune. Sul Banti siamo stati guasconi e coraggiosi: “Potremo comprarvelo noi”. La fantasia al potere. Però a volte ad essere audaci ci si prende.
“Intanto diamo una riverniciatina al distretto e rimettiamo a posto gli infissi”. Ecco mi sembra più riduttivo, ma anche più realistico.
Pomeriggio. Incontro con le associazioni per la petizione contro la pianificazione della discarica a Paterno. Questa volta RiccardVulcano si è superato. Ha organizzato un convegno con tanto di relazioni tecnico-legali. Qui invece contadini pochi, ma molta gente.
C’era anche Bixio, ha ascoltato tutto, ma non è riuscito a capire quale interesse abbia mosso l’amministrazione comunale precedente a stimolare la Provincia ad inserire la ex cava nel piano dei rifiuti come discarica per materiali pericolosi.
Mah…. si sa, è un cane e va perdonato.
Augh.
Leonardo, ancor pur sempre sindaco
REPORT 1° ottobre ’14
GIRO DI BOA
“Scotta di fiocco, scotta di randa… via la strozza……Pronti alla vira?!……..No non siamo pronti.
O meglio alcuni non sono ancora pronti. Sto parlando dei dipendenti della macchina comunale. Sono passati quattro mesi da quando mi sono seduto dietro la scrivania di sindaco .In questo tempo gli assessori hanno salito su e giù le scale del municipio portando energia nuova, ma anche scompiglio. Non abituati alle prassi amministrative e direi anche ai riti della burocrazia.
Siamo stati finora orfani della mamma (oddio…assimilare ad una mamma la segretaria attuale che, senza quasi, potrebbe essere mia figlia…è un po’ azzardato). Sta di fatto che ci mancava la bussola. Per ora però il nostro impegno ed il nostro entusiasmo ha portato più spagliolio che risultati.
Perché? Perché la macchina ancora non è cambiata. E’ quella della vecchia amministrazione. Sia nell’organigramma, sia nei rapporti gerarchici, sia nell’organizzazione dei servizi.
Ed inoltre, mentre a fronte di buona parte dei dipendenti ( mi piacerebbe più chiamarli collaboratori) che si sono resi disponibili al cambiamento per attitudine propria o per convincimento successivo, permangono ancora alcune persone che non hanno svoltato. Non hanno fatto il giro di boa e non hanno cambiato passo.
Ho detto a me stesso e loro che io, con la mia squadra, sono qui di passaggio con lo scopo di lasciare tra cinque anni questo comune un po’ meglio organizzato, i cittadini meglio serviti ed una macchina amministrativa più efficiente.
Sono stato consapevole e l’ho da sempre affermato che noi politici senza la collaborazione dei dipendenti non andiamo da nessuna parte. Se non condividiamo obiettivi e mezzi non raggiungeremo i risultati attesi.
Come ha funzionato, o meglio come non ha funzionato, fino ad ora l’attività dell’amministrazione è l’esempio a cui ci dobbiamo ispirare, ma…..in negativo. Ragion per cui necessariamente si deve, dobbiamo cambiare tutti.
E qual’è il senso del cambiamento? Più cura, più cuore, più buon senso. Questo vuol dire farsi carico dei problemi del cittadino. Questo vuol dire avere premura per ciò che mi passa dalle mani, come se fosse cosa mia personale.
Lo scandisco : c o m e s e f o s s e c o s a m i a p e r s o n a l e.
All’inizio dell’estate avevo dato tempo a noi stessi ed ai dipendenti per prenderci le misure, conoscerci e valutare le reali intenzioni reciproche. Per fine settembre avevo promesso una verifica di questa prima ricognizione e la valutazione di atteggiamenti e risultati.
Ci siamo. Da una parte ritengo positivi la disponibilità di alcuni dipendenti e la fiducia reciproca che ho visto nascere. Perché però il bilancio sia positivo mi mancano ancora nel novero degli acquisiti alla causa alcuni dipendenti, anche nei punti chiave dell’organizzazione.
Ora è tempo di virare sulla boa. La barca deve perdere la sua inerzia e cominciare a navigare.
A fine anno le vele devono aver preso il vento pieno.
A questo punto sta ad ogni singola persona che compone l’equipaggio decidere se stare in gioco e collaborare (da dipendenti a collaboratori). Se aderire al patto ed onorare gli impegni, che comunque derivano dall’aver contratto un rapporto di lavoro con la municipalità.
Fino ad ieri usavo il condizionale…”Vorrei che…, Mi piacerebbe”…….Oggi è il tempo per l’indicativo: “Vogliamo…Chiediamo……”
Si può dare o continuare a non dare, è una scelta….Questa amministrazione valuterà e ricompenserà ciascuno, per senso di equità e principio base di buona organizzazione, secondo l’impegno, la competenza, la disponibilità che sarà offerta.
Augh.
Leonardo, Il Sindaco