Bilancio positivo per il Banco Fiorentino, che cresce mantenendo le radici
MUGELLO – Il Mugello, tra le sue eccellenze, vanta anche una banca dalle profonde radici nel territorio. E’ il Banco Fiorentino Mugello – Impruneta – Signa; e quest’anno ha conseguito importanti risultati. Li illustra il presidente, Paolo Raffini, che rivendica anche le origini firenzuoline e la tradizione della Casse Rurali in luoghi come Piancaldoli, Luco o Coniale.
Quella del Banco Fiorentino, infatti, pare essere una scommessa vincente. Dato che nel 2022 ha chiuso con un utile netto che sfiora i 54 milioni di euro, contro i 26 milioni di utile dell’anno precedente. E Raffini può commentare: “E’ il nostro miglior risultato di sempre, difficilmente ripetibile – dice Raffini – , un risultato eccezionale peraltro comune a tutto il sistema bancario, che ha avuto un annata particolarmente favorevole, legata all’aumento dei tassi d’interesse, causato dall’inflazione”.
Analizzando nel dettaglio i dati del Banco Fiorentino si trova una raccolta totale da clientela pari a 1688 milioni di euro, e 856 milioni di euro per gli impieghi a famiglie e imprese. Con un patrimonio pari a 230 milioni”.
Sul territorio il Banco Fiorentino conta 29 agenzie, con 210 dipendenti, e si prepara ad acquisire alcuni sportelli dalla BCC di Fornacette, che gli consentiranno di espandersi verso l’area pisana.
Insomma, il modello di banca del Banco Fiorentino sembra essere vincente, sia per indici finanziari sia per radicamento sul territorio. Come sottolinea Raffini: “Un istituto vicino alle nostre comunità, presente: i grandi gruppi bancari ridotto il numero di agenzie. Noi invece vogliamo mantenerle. Ma anche con i numerosi contributi – anche quest’anno 750 mila euro – a favore di tante associazioni di volontariato, parrocchie Misericordie, scuole, società sportive, che sono una ricchezza delle nostre zone”.
Certo, ci sono anche segnali da non sottovalutare: “A causa degli alti tassi – nota il direttore generale Davide Menetti – le aziende stanno bloccando gli investimenti, ed è un fenomeno che riscontriamo anche nelle famiglie. Questo deve preoccupare tutti. Ci aspettiamo però una progressiva discesa dell’inflazione con un conseguente calo dei tassi. Che i tassi d’interesse restino alti non è certo nostro interesse, perché così frenano la domanda”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 30 Aprile 2023