“Cammelli a Barbiana”. Don Milani sul palco del Puccini di Firenze
FIRENZE – giovedì 28 settembre al Teatro Puccini di Firenze si terrà la prenotazione del libro “Cammelli a Barbiana. Don Milani e la sua scuola”, alle 19.30, con Luigi D’Elia e Sandra Gesualdi.
Alle 21.00 si terrà “Inti Landscaper of the moving tales. Cammelli a Barbiana” di Francesco Niccolini e Luigi D’Elia, regia di Fabrizio Saccomanno con la collaborazione della Fondazione don Lorenzo Milani.
Un ragazzo ricco, sorridente e pure bello. In lotta con la scuola e la sua famiglia. I domestici di casa lo chiamano “signorino”, e a lui non va giù. Ma è un figlio di papà che mentre i ragazzi della sua età vanno a combattere per Mussolini, studia da pittore. Eppure, sotto le bombe dell’estate del ’43 lascia la sua bella e comoda vita per farsi prete, senza immaginare che da lì a una decina d’anni verrà esiliato in mezzo ai boschi dell’Appenino toscano dalla sua stessa Chiesa. Ma proprio lassù questo ragazzo ricco, sorridente e pure bello darà vita – con pochi ragazzi di mezza montagna – al miracolo della Scuola di Barbiana, diventando il maestro più rivoluzionario, dinamitardo e rompicoglioni del dopoguerra italiano: don Lorenzo Milani.
La storia di Lorenzo, prete, maestro e uomo, è scritta a quattro mani da Francesco Niccolini e Luigi D’Elia, al primo spettacolo per il pubblico serale dopo quattro narrazioni premiate tra i migliori lavori del teatro ragazzi italiano degli ultimi anni. È la storia di una scuola nei boschi, dove si fa lezione tra i prati e lungo i fiumi, senza lavagna, senza banchi, senza primo della classe e soprattutto senza somari né bocciati. Lassù c’è tutto il tempo che serve per aspettare gli ultimi.
Una storia raccontata da Luigi D’Elia, un artigiano della narrazione e un educatore ambientale. Luigi D’Elia, con i bambini, i ragazzi e le maestre ci lavora da oltre quindici anni tra la natura e i banchi di scuola.
“Cammelli a Barbiana” è un racconto a mani nude, senza costumi e senza scena. Un racconto duro, amaro, ma allo stesso tempo intessuto di tenerezza per quel miracolo irripetibile che è stato Barbiana, e con tutta la sorpresa negli occhi di quei ragazzi dimenticati che, un giorno, videro un cammello volare sulle loro teste.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 28 settembre 2017