Il Punk Rock mugellano è firmato Eleven Jan
BARBERINO DI MUGELLO – Gli Eleven Jan nascono a gennaio del 2017 in un modo un po’ insolito, ma, a suo modo, anche romantico. L’idea nasce, infatti, l’11 gennaio – da qui il nome – durante il concerto dei Green Day. “Eravamo lì – racconta Romeo Mocali voce e chitarra della band – io, Andrea Chemeri, il “manager”, Nicola “Nagu” Randazzo ed Edoardo Agresti. In realtà c’era anche Ettore Fammoni ma non era con noi. Insomma, a quel concerto ci è tornata la voglia di mettere su un gruppo. Il giorno dopo ho chiamato Edo ed Ettore e ci siamo ritrovati. In seguito sono entrati il “Nagu” e Lorenzo Tarquini. A marzo la formazione era al completo, ed abbiamo iniziato quest’avventura”.
La band è composta da Romeo che suona e canta da quando aveva 13/14 anni; Edoardo, voce e tastiera, nato in una casa piena di musica che gli ha trasmesso la passione e permesso di imparare a suonare non solo la tastiera ma anche chitarra e basso; Nagu, il più “anziano” ma anche quello con minor esperienza. Suona la chitarra da quattro anni e grazie alla band ha anche modo di migliorarsi; Ettore ha preso lezioni di batteria fin da ragazzino ed ha suonato per tanto tempo sia con Edoardo che con Romeo; Lorenzo, il bassista, è originario dell’aretino ma vive a San Piero. È entrato nel gruppo grazie al consiglio di un amico, anche lui ha molta esperienza e talento.
Che tipo di musica suonate? Siamo una Punk Rock Tribute Band. Ci esibiamo in pezzi dei Green Day, Offspring, Blink 182, Ramones, The Clash…. Adesso stiamo ampliando la scaletta aggiungendo brani dei Jet, Sum 41 ed altri. In generale noi non miriamo ad essere una cover band ma ad abbracciare tutto questo genere”.
Siete un gruppo neonato, quanti concerti avete fatto? Beh, diversi. La prima esibizione è stata per il Canta’Maggio, a pochi mesi dalla formazione del gruppo. Per noi è stata una prova importante, suonavamo in casa, durante un evento molto sentito da tutti. In seguito abbiamo suonato alla Casa del Popolo di Barberino per il circolo LiberaMente, poi a Borgo durante “Una nota per…”, al parco dei Renai a Signa per l’evento “Birrenai”, allo Spritz Bar, per InFiera all'”OktoberFrank” e venerdì 29 settembre suoneremo alla “Festa della birra” di Borgo San Lorenzo (articolo qui).
Come considerate il panorama musicale del territorio? Beh, è un po’ indietro. Diciamo che inizia a smuoversi qualcosa adesso. Già il fatto di essere riusciti a suonare tutte queste volte è un traguardo. Diciamo che c’è poco interesse per la musica dal vivo. Essere una Punk Rock Tribute Band ci permette di avere un seguito maggiore in quanto cantiamo canzoni di successo conosciute da tutti, anche da chi non ama particolarmente questo genere. Il pubblico non è portato all’ascolto di testi originali e poi non ci sono locali in cui suonare quindi i gruppi trovano qualche spazio durante le feste dove, fra l’altro, è facile trovare cover band. Dobbiamo però dire che i ragazzi di LiberaMente hanno fatto una cosa molto bella lo scorso inverno portando nei loro locali musica dal vivo tutti i venerdì. Peccato che sia un’eccezione”.
Il vostro obbiettivo è anche portare questa cultura in Mugello o sfondare e diventare Rock star nonostante tutto? Noi non vogliamo diventare rock star, poi se capitasse non è che ci farebbe schifo eh?!, però il nostro obbiettivo è suonare: indipendentemente da dove, come e quando. Certo, fare i concerti ci piace e ci diverte ed anche le persone che ci sono venute a sentire si sono divertite. Questo è bello, è quello che amiamo e per questo andiamo ovunque. Però adesso puntiamo verso Firenze o Prato dove ci sono locali più importanti per il panorama musicale, perché in Mugello nel giro di un anno ci hanno già sentito molte volte. Ad esempio: la serata ai Renai è stato bellissima. Il palco era bello, c’era un impianto fantastico tantissima gente, sconosciuta, che ballava e si divertiva con noi. Ci siamo fatti conoscere da zero ed il pubblico ha risposto positivamente. E quando iniziano a saltare sotto il palco è bellissimo.
Avete già dei fan? Ancora non abbiamo “groupies” ma ci seguono e ci supportano gli amici di sempre. A parte gli scherzi, dobbiamo dire che il Mugello ci ha seguito con affetto, ci sono venuti a sentire in diverse occasioni, anche a Signa, che non è proprio dietro casa, anche i ragazzi dello Spritz sono venuti a sentirci. Una bella soddisfazione.
Nonostante tutto avete suonato tanto. Secondo voi perché? Avete una marcia in più? Non abbiamo una “marcia in più”, diciamo che abbiamo portato un genere nuovo, che in Mugello non c’era, ed abbiamo colto l’attimo. Si torna al discorso di prima, il cantautore oggi come oggi, almeno qui, non va. Portando avanti un progetto come il nostro sai che il pubblico, se suoni bene, lo apprezza.
Avete mai pensato a collaborare con altre band del territorio? Non ci abbiamo mai pensato. Proprio perché siamo una tribute band è difficile, anche se sarebbe interessante. Sarebbe fattibile con un repertorio originale, che c’è ma che per il momento abbiamo deciso di mettere da parte. Però ci sono diversi gruppi che ci piacciono come la “Garlic Gang”, che propone un genere particolare ed interessante, ed i “Trooper”, una band storica del Mugello con i quali ci scambiamo opinioni e consigli.
State già pensando a qualche progetto futuro? Innanzi tutto venerdì saremo alla “Festa della Birra” di Borgo San Lorenzo dalle 22.00 al Foro Boario…poi abbiamo intenzione di fare un nostro demo da proporre ai locali ed poi, chissà, un videoclip. Intanto ci concentriamo su quest’ultima serata poi sicuramente ci fermeremo per aggiornare la scaletta e fare il punto della situazione.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 27 settembre 2017