Casa InComune a San Piero a Sieve. Vice sindaco Bacci: “Primo anno, bilancio positivo”
SCARPERIA E SAN PIERO – Ad un anno dal via del progetto “Casa InComune” (articolo qui), in cui è stato messo a disposizione un immobile di proprietà comunale nel centro abitato di San Piero a Sieve per accogliere nuclei familiari o singoli che si trovano in situazione di necessità, il bilancio è stato positivo.
“Abbiamo creato questa opportunità per risolvere un problema di emergenza abitativa – spiega il vice sindaco Francesco Bacci – uno dei principi cardine del progetto è la temporaneità, chiunque entra nella struttura sa che lo fa per una emergenza, il tempo massimo per il soggiorno è infatti di sei mesi. L’Amministrazione di Scarperia e San Piero è molto soddisfatta del servizio svolto dal progetto della Casa InComune, quest’anno sono state ospitate ben tre emergenze abitative, dando risposta in modo concreto a quella che era una criticità molto sentita. Tra l’altro questo strumento ci permette di mantenere unito il nucleo familiare evitando di smembrare le famiglie, cosa che spesso accade in situazioni di emergenza abitativa. Abbiamo scommesso su questa nuova struttura sociale e siamo molto contenti di come questa serva a colmare i bisogni della popolazione”.
Casa InComune è un progetto sperimentale avviato con la cooperativa Il Cenacolo, un’accoglienza temporanea per la quale gli inquilini firmano un contratto di accoglienza, al fine del superamento della situazione di difficoltà. Sono previsti tra l’altro percorsi integrati di accompagnamento all’autonomia sociale e abitativa, grazie ad una equipe di persone specializzate. L’appartamento è in grado di ospitare fino a due famiglie, per un numero massimo di otto persone.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 ottobre 2018