Casi di bullismo sui bus del trasporto scolastico e mancati controlli degli autisti: la denuncia di alcuni genitori mugellani
MUGELLO – Alcuni genitori di studenti mugellani che frequentano il Giotto Ulivi o il Chino Chi deunciano varie situazioni di bullismo, fumo a bordo, autisti che guidano tranquillamente col cellulare. E hanno scritto una lettera al gestore del trasporto, senza per adesso ricevere risposta.
Lettera dei genitori di studenti mugellani a Autolinee Toscane – Forze dell’Ordine – e Genitori di studenti che frequentano Giotto Ulivi e Chino Chini di Borgo San Lorenzo
L’enciclopedia Treccani definisce la parola “autobus” così:
“àutobus s. m. (meno corretto autobùs) [dal fr. autobus, comp. di auto(mobile) e (omni)bus]. – Autoveicolo destinato al trasporto collettivo di persone su percorsi urbani e suburbani…”
Singolare questa definizione. Autoveicolo destinato al trasporto collettivo di persone. Vorremmo parlare di quelle persone: minorenni che la mattina prendono questo “mezzo atto al trasporto di persone” e le trasporta a scuola, dove i nostri figli dovrebbero imparare oltre alla matematica, la chimica, l’italiano, l’inglese etc.., anche l’educazione civica. Infatti ogni insegnante oltre alla propria materia insegna questa materia così strana come l’educazione civica.
Sempre la Treccani dice:
Educazione: “Il processo attraverso il quale vengono trasmessi ai bambini, o comunque a persone in via di crescita o suscettibili di modifiche nei comportamenti intellettuali e pratici, gli abiti culturali di un gruppo […] risalire fino all’antichità. In tal caso, l’e. civica non si traduce in un insegnamento specifico, ma s’identifica , nel quadro di una più adeguata valutazione delle finalità educative della scuola e di più aggiornate indicazioni delle scienze mediche”
Cosa c’entra l’autobus con l’Educazione? C’entra eccome.
Sulla linee di Autolinee Toscane che portano i ragazzi all’istituto comprensivo Giotto Ulivi e Chino Chino accadono cose che sono il contrario dell’educazione Civica: ragazzi di una maleducazione sconcertante, bulli a tutti gli effetti che non permettono ad altri ragazzi di sedersi sui posti vuoti sotto l’assoluta indifferenza degli altri che magari bulli non si sentono, ma girano lo sguardo dall’altra parte. Gli stessi bulli che fumano in autobus dove vige il divieto assoluto.
Ci sono studenti che hanno preferito cambiare scuola, fare un viaggio più lungo, piuttosto che affrontare i bulli della mattina.
Questi bulli l’Educazione civica non la conoscono?
E l’autista? Non la conosce nemmeno lui, perchè “l’Autista sta al telefono”.
Quindi lo scenario è questo: autobus insufficienti per il numero di ragazzi, ragazzi che occupano coppie di posti con gli zaini e non permettono a ragazzi (ed anche ad adulti) di sedersi e li costringono a fare il viaggio in piedi, con tutti i rischi di chi viaggia in piedi, basta una frenata e si cade. Ragazzi che fumano quando c’è un divieto assoluto.
E Autolinee Toscane dov’è? A riscuotere i salatissimi abbonamenti. Ma a controllare il servizio non c’è: assente. Come quando in quella scuola dove insegnano l’educazione civica non ci vai: assente. Ci piacerebbe sapere qual’è carta dei servizi che Autolinee Toscane ha presentato a suo tempo, perché “l’autobus per tutti, perché in latino “bus”, è l’abbreviazione di “omnibus” che significa “per tutti”, non c’è. I ragazzi sono tanti. Gli autoBUS no.
L’articolo 173 del codice della strada dice: “È consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani” e “I conducenti sorpresi a usare in modo incosciente lo smartphone durante la marcia devono pagare una sanzione pecuniaria che va da 161 euro a 646 euro, che può essere ridotta del 30% se si paga entro 5 giorni dalla contestazione.”
Chiediamo a chi di dovere di controllare, anche chi sta al telefono con più di 60 minorenni a bordo e ad Autolinee Toscane di dare un servizio che sia adeguato al costo e agli utenti che lo utilizzano, non un servizio insufficiente e senza controlli.
A chi poi lo state offrendo?
Ai ragazzi di oggi che saranno gli adulti di domani.
Riflettete Voi che dovreste controllare, riflettete Voi che finanziate il servizio, riflettete Voi insegnanti a cui affidiamo i nostri figli, riflettete genitori, sulla vostra scarsa consapevolezza.
Con questa denuncia, noi genitori di oggi vorremmo dormire sereni come i genitori che verranno, sapendo che i nostri figli non rinunceranno ad andare a scuola per l’indifferenza e gli atti di bullismo nella totale indifferenza degli adulti.
Un gruppo di genitori consapevoli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 24 ottobre 2024
semplice, fare foto e denunciare…….
La mia solidarietà agli autisti delle autolinee toscane
L’educazione la civiltà e il rispetto per tutto ciò che ci circonda è compito dei genitori
Questi genitori hanno tutta la mia solidarietà.I bulli dovrebbero essere puniti in modo esemplare prima che diventino dei veri e propri delinquenti.
Cari genitori inconsapevoli e consapevoli ma Voi che educazione impartite ai vostri ragazzi??? Delegate alla scuola e a un povero cristo di autista, che per altro non è tenuto a fare il guardiano dei vostri figli, controllando se hanno il diritto di salire sul bus, predisposto come numero e frequenza per gli utenti fuori di Borgo. Mi risulta da fonti certe che un numero di ragazzi sale sui bus per evitare di fare 200 metri, occupando il posto ad altri che ne hanno diritto, nei giorni scorsi un autista a fatto scendere un gruppo di ragazzi perché il bus era troppo affollato e apriti cielo… Proteste dei genitori perché il pargolo che pargolo non lo è, frequenta il liceo non l’asilo…deve aspettare il secondo bus… Allora come si deve fare??? Forse un po’ di educazione famigliare sarebbe utile… Non affidando tutto alle istituzioni, troppo facile affidare la responsabilità dei comportanenti ad altri. Quei ragazzi che si comportano da bulli non saranno mica tutti orfani???
O stai a vedere che la colpa è dell’autista, che per un modesto stipendio mensile deve avere, oltre alla responsabilità del trasporto di questi piccoli teppistelli da strapazzo, anche l’onere di fare il poliziotto con il rischio magari di beccarsi qualche labbrata da qualcuno dei suddetti imbecilli in miniatura.
Perché leggendo bene la denuncia di questi genitori, non mi par di rilevare alcuna accusa mirata ai veri colpevoli di tale situazione: i genitori dei bulli; coloro che, ancor prima dell’Istituzione scuola e certamente al posto dei dipendenti di Autolinee Toscane, avrebbero dovuto insegnar loro le regole basilari della corretta convivenza civile.
Presumo che per questa gente siano più importanti le apericene, aperituffi, serate indipendenti con amiche e amici e via discorrendo, tutto pur di non avere tra i piedi quei rompiscatole dei figli, che possono fare e comportarsi come meglio credono basta che non rompano i cosiddetti.
I veri falliti sono dunque padri e madri, che hanno voluto intraprendere il mestiere del genitore (il mestiere più bello, ma anche il più difficile del mondo) senza saperlo o, cosa molto più grave, non averlo voluto fare.
Ad Autolinee Toscane consiglierei comunque l’installazione di telecamere sui mezzi (se ciò fosse consentito naturalmente) e la loro pubblicizzazione; probabilmente i “mafiosetti” abbasserebbero un pò la cresta.