Caso cantiere, nessuna denuncia da parte dell’amministrazione comunale borghigiana
BORGO SAN LORENZO – È un elemento di chiarezza. Nella lunga, dolorosa e controversa vicenda dell’inchiesta sul cantiere comunale. Perché ora è uscita la sentenza, con le motivazioni. Spiega, caso per caso, le ragioni delle assoluzioni.
Ma getta anche luce su quello che, spesso sottotraccia, talvolta anche molto esplicitamente, si voleva evidenziare a livello politico. Ovvero, l’accusa rivolta al sindaco e alla giunta, di essere stati i diretti promotori dell’indagine, attraverso una denuncia di quanto stava accadendo nel cantiere comunale.
“E’ stato il sindaco a denunciare i dipendenti” si insinuava e si sosteneva apertamente. Ma ora la sentenza fa chiarezza sulla genesi dell’indagine. Che, dicono gli atti, non è partita su input dell’amministrazione. “Un primo inquadramento dell’indagine – si legge nella sentenza – è stato offerto dal teste XXXX in servizio presso la Guardia di Finanza – Tenenza di Borgo San Lorenzo – che si è occupato dell’attività di osservazione svolta a seguito di alcune segnalazioni, provenienti dalla cittadinanza, che lamentavano una presunta inefficienza”. E si legge ancora: “Tutto ciò è stato riportato in un’annotazione di Polizia Giudiziaria condivisa con i superiori gerarchici, delle cui risultanze sono stati poi informati anche il Sindaco, l’Assessore e il Responsabile dell’Ufficio Tecnico, ing. Grazzini”.
Ergo, niente denuncia dell’amministrazione ma solo una successiva informativa.
“Le cose – commenta il sindaco Omoboni – sono andate proprio così, e sarebbe stato sufficiente leggere (correttamente) la documentazione già disponibile dal 2020”. Omoboni sfoglia il verbale di udienza del 20 febbraio 2020: “L’attività di osservazione, che è l’attività principale che abbiamo fatto noi è limitata ad un totale di 27 giorni di cui precedentemente abbiamo una fase istruttoria di cui abbiamo svolto attività di iniziativa, a seguito di segnalazioni che, abitando in un contesto ristretto come quello di Borgo San Lorenzo, erano venute in qualche maniera a nostra conoscenza”. Sempre nel verbale di udienza del 20 febbraio 2020, alla domanda “quanto è durato questo periodo di attività?”, la risposta è la seguente: “Questo periodo è durato otto giorni, ovviamente otto giorni non continuativi, si sono sviluppati dall’11 ottobre 2016 fino al 17 novembre 2016. Queste osservazioni preliminari ci hanno consentito di fare una annotazione di Polizia giudiziaria condivisa con le nostre superiori gerarchie….abbiamo parlato con il Sindaco, l’Assessore e il responsabile dell’Ufficio Tecnico, Ing. Grazzini” e poi la Guardia di Finanza interviene e fa quello che deve fare, un’attività di Polizia Giudiziaria. I passi successivi sono stati quelli di andare dal Procuratore. Anche quando un avvocato difensore domanda/suppone: “Sulla denunzia, lei ha parlato di una certa relazione con l’Amministrazione comunale nel periodo antecedente l’indagine. La risposta è chiara: “ma nessuna denuncia, nessuna querela”. Ed allora l’avvocato continua: “Poi in atti si trova una denuncia del Sindaco, dell’Assessore”. Risposta “No, direi di no”. Incalza l’avvocato “Un denuncia di fronte al vostro comando”. La risposta è ”No”.
“È sempre sbagliato “fare di tutta l’erba un fascio”, – commenta in conclusione il sindaco Paolo Omoboni -; ci sono provvedimenti diversi (patteggiamenti da 6 a 24 mesi di reclusione, con condanna sospesa e relativo licenziamento, assoluzioni per fatti di lieve entità dal punto di vista penale, assoluzioni perché il fatto non sussiste, spesso con una sproporzione tra i procedimenti e mezzi applicati, la lunghezza del processo e gli esiti. La sentenza fa chiarezza su tanti aspetti, ed è importante per i prossimi passaggi amministrativi”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 giugno 2023