
MUGELLO – Il prossimo 4 dicembre sarà il giorno del cosiddetto “referendum costituzionale”. Anche la popolazione del Mugello, chiamata alle urne, dovrà esprimersi. Sul nostro territorio fervono iniziative per formare comitati, a favore o contrari al quesito referendario, e per promuovere incontri pubblici intesi ad entrare nel merito della questione. Una kermesse dialettica, una battaglia politica.
Indubbiamente siamo una nazione che vive una perenne sfida elettorale. Con una rilevanza mediatica che relega dietro di sé, a partire dal secondo posto, tutte le altre, a cominciare da quelle calcistiche. Indipendentemente che quest’ultime siano combattute sui manti erbosi o sintetici, professionistici o dei dilettanti, o sulle zolle di quelli amatoriali. E per entrambe, comunque, un legame non dichiarato: la scontentezza per il risultato, della politica per le regole (in genere) da una parte, verso la terna arbitrale dall’altra.
Così anche questo referendum del prossimo 4 dicembre ne imiterà lo stile, replicando scene consumate per altri, e già vissuti, spettacoli post elettorali. Già, perché chiunque vinca si lascerà dietro una pletora di vittime politiche, restie o incapaci ad accettare l’esito della consultazione popolare.
Ecco il referendum. Un unico quesito sarà proposto sulla scheda di voto. Tuttavia raggrupperà, nella sua sintesi, ben cinque cambiamenti in materia costituzionale. Precisamente: “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario”, “la riduzione del numero dei parlamentari”, “il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni”, “la soppressione del CNEL” (acronimo di Consiglio Nazionale Economia e Lavoro, art. 99 della Costituzione) e “la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”. Una scelta che presuppone una conoscenza compiuta di ciò che si vota. Insomma, non si dovrebbe votare per sentito dire o su consiglio di amici o procacciatori elettorali di professione.

Inevitabile e giusto che anche il Mugello si sia mosso. Per il momento, comitati per il “SI” e per il “NO” si sono costituiti a Barberino di Mugello ed a Borgo San Lorenzo. A Marradi uno per il “NO”. Un dibattito sulle ragioni delle parti è stato ospitato a Scarperia. Di certo altri ne seguiranno. Qualcuno riuscirà ad entrare nel merito della materia. Purtroppo il timore è che, in certi casi, si trasformino in formidabili dispute ideologiche o per dare sfogo a rancori personali. Vedremo.
Gianni Frilli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 30 settembre 2016