“Cementificazione e sviluppo”: Romagnoli contesta le tesi di Margheri
BORGO SAN LORENZO – Non sono piaciute al candidato Leonardo Romagnoli le proposte in tema edilizio avanzate da Luca Margheri: “Pensare ad ulteriore cementificazione del territorio sarebbe una pura follia”.
Il suolo è una risorsa vitale e non rinnovabile. Preserviamo la nostra ricchezza territoriale. Evitare il consumo di suolo è un imperativo indispensabile per pensare un serio sviluppo del territorio di Borgo San Lorenzo e del Mugello preservando anche la sua vocazione agricola e turistica. Negli anni passati e alla fine del secolo scorso gli strumenti urbanistici prevedevano espansioni e zone industriali senza nessun coordinamento tra comuni confinanti e con previsioni demografiche che sono risultate molto più contenute se non, in alcuni casi negative.
A Borgo San Lorenzo il PRG proposto negli anni 90 prevedeva all’inizio del XXI secolo una popolazione superiore ai 20.000 abitanti, ebbene nel 2019 Borgo San Lorenzo supera di poco i 18.000 abitanti con un edificato che è superiore rispetto alle necessità tra il 15 e il 20%. In sostanza ci sono numerosi immobili non utilizzati e nello stesso tempo ci sono famiglie che non possono accedere agli affitti di mercato perchè troppo elevati. Lo stesso discorso vale per le aree industriali in cui sono numerosi gli immobili non più destinati ad attività produttive e le aree non occupate. In una situazione come questa pensare ad ulteriore cementificazione del territorio sarebbe una pura follia e solo una parziale risposta alla crisi del comparto edilizio che invece troverebbe maggiori risorse nel recupero di immobili esistenti con un loro adeguamento alle nuove normative antisismiche e per il risparmio energetico. Per queste attività sono anche previsti contributi e sgravi fiscali, che invece non esistono sulle nuove edificazioni, che permetterebbero di aumentare il valore del patrimonio immobiliare e la sicurezza degli edifici in una zona sismica di pericolosità 2 qual è il Mugello. La cementificazione e l’uso del suolo a Borgo San Lorenzo sono vicini al 5% ma in un territorio che però è in gran parte montuoso e di alta collina e coperto per quasi il 50% da boschi. Considerando solo le aree pianeggianti il dato è quindi da valutare con molta attenzione. Proporre , come fa il candidato Luca Margheri e la Lega di Salvini di prendere come esempio virtuoso il 10,4% di consumo di suolo della città metropolitana o addirittura il 22% di alcuni comuni limitrofi al capoluogo regionale significherebbe davvero un suicidio ambientale e la morte dell’agricoltura mugellana. Per Borgo San Lorenzo vorrebbe dire raddoppiare o addirittura quadruplicare la superficie oggi coperta da cemento e asfalto trasformando Borgo e il Mugello in una squallida periferia urbana. Inoltre nel comune di Borgo ci sono 2500 residenti in aree a rischio frana da medio a elevato e oltre 7.000 in zone a pericolosità idraulica media o alta. Questo dimostra che il lavoro da favorire è quello della manutenzione del territorio e del suo patrimonio immobiliare e non certo quello di cementificare. Il suolo è una risorsa fondamentale e vitale e soprattutto non rinnovabile. Cementificare vuol dire privare il territorio della sua identità e del suo futuro.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 11 aprile 2019