“Il comprensivo a Borgo andava fatto. Ed è un’opportunità”: lo dice l’ex-dirigente scolastica Laura Quadalti
BORGO SAN LORENZO – Si infiamma il dibattito sull’istituto comprensivo di Borgo San Lorenzo. Non solo per la tensione venutasi a creare per l’operato della dirigente scolastica, situazione che vede stamani lo sciopero nella scuola borghigiana. Ma anche per la vicinanza con le elezioni comunali, con l’argomento che è diventato occasione di polemica politica. Così sono intervenuti sia il candidato di Borgo in Comune Leonardo Romagnoli, che critica le scelte della giunta Omoboni e contesta l’avvallo dato alla costituzione dell’istituto comprensivo (articolo qui), e la lista Città Aperta che invece sostiene e dà un giudizio positivo sulla creazione del nuovo istituto (articolo qui).
Interessante allora è dare voce a una figura “storica” del mondo scolastico mugellano, Laura Quadalti, che in pensione da tre anni, è stata a lungo dirigente scolastica della Direzione didattica e anche, per un paio d’anni, della media “Giovanni Della Casa”.
“Il comprensivo -dice sicura Quadalti- doveva essere istituito, anzitutto perché lo richiede, ormai da anni, la legge. Che ha abolito Direzioni Didattiche e Scuole medie. L’istituto comprensivo dunque va fatto. E non per una questione di risparmio economico, ma perché è uno dei modi per garantire un’efficace continuità educativa nella scuola di base, dall’infanzia al triennio della secondaria inferiore. Senza contare che sono ormai rarissime le realtà che non hanno il comprensivo e che mantengono istituti separati tra infanzia-primaria e media: in provincia di Firenze credo non ve ne siano più”.

Anno 2015 – L’assessore alla pubblica istruzione Cristina Becchi, la dirigente scolastica Laura Quadalti e il sindaco Paolo Omoboni
Poi Quadalti passa alla situazione borghigiana. Da anni anche a Borgo San Lorenzo si ragionava di comprensivo (e da anni ci sono gli istituti comprensivi a Barberino, Scarperia e San Piero, Firenzuola, Marradi e Palazzuolo, Vicchio, Dicomano). E già 7-8 anni fa era stato deciso di istituirlo, aveva deliberato in tal senso l’Unione montana, la Regione aveva recepito, ma d’un tratto la giunta Bettarini del Comune di Borgo ci ripensò e fece ritirare la delibera.
Quadalti al comprensivo era favorevole già allora: “Era ed è una opportunità. E’ un comprensivo grande, ma in provincia di Firenze ce ne sono di più grandi e non presentano particolari criticità. E poi una realtà complessa la si può gestire al meglio con un’organizzazione efficace, costruita con le proposte dei vari organi collegiali. Non solo: i grandi numeri portano tante opportunità, a partire dalle diverse competenze del personale. Non sempre piccolo è bello”.
Si ipotizzò anche, a Borgo San Lorenzo, di farne due, più piccoli: “Sarebbe stato un errore -risponde l’ex-dirigente scolastica-. Perché è impensabile dividere il territorio con due istituti diversi. Anzitutto perché non ci sono le condizioni di parità di strutture, in quanto gli ambienti della primaria non soo adatti ad accogliere ragazzi più grandi, e si sarebbero create situazioni differenti. E poi non si divide un paese. Ripeto, è possibile gestire al meglio situazioni complesse. Gli strumenti non mancano. E il comprensivo, anche a Borgo San Lorenzo, è un’occasione importante per garantire la continuità educativa e migliorare la qualità dell’offerta scolastica”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 2 maggio 2019