
VAGLIA – Claudia Dominici, capogruppo del Centrodestra per Vaglia e Coordinatore comunale di Fratelli d’Italia, interviene con alcune considerazioni in merito alla gestione dell’emergenza maltempo. Nelle quali, tra le altre cose, accusa il sindaco Silvia Catani di una comunicazione “frazionata e lacunosa”
“Ad oltre una settimana di distanza dagli episodi che hanno profondamente sconvolto i cittadini del Comune di Vaglia è tempo di tirare le somme sulla gestione dell’emergenza da parte dell’amministrazione comunale. A partire dalla comunicazione frazionata e lacunosa che il Sindaco e la sua giunta hanno ritenuto di dare ai cittadini, attraverso aggiornamenti che tali non erano perché non dettagliavano né la situazione della chiusura delle strade, né a chi fosse consentito l’accesso, né i tempi di ripristino dell’elettricità e della fornitura idrica.
La bolognese, principale via di collegamento tra Firenze e il Mugello, è ancora chiusa a causa di una frana all’altezza di Fontebuona che taglia in due il comune. Per bypassare Vaglia il traffico è stato deviato verso Bivigliano e Caselline dove le strade sono strette e gli scambi difficili.
Ma le informazioni fornite ai cittadini e agli organi di stampa sono state talmente frammentate che ancora sui social la gente chiede delucidazioni sulla strada da percorrere dal Mugelllo a Firenze. Sarebbe bastato un comunicato stampa dettagliato.
Mentre in televisione scorrevano le immagini disastrose di tante zone della Toscana, il comune di Vaglia sembrava uscito dai radar, scomparso: mai una parola sulla situazione del nostro Comune durante l’emergenza e poche nei giorni successivi. Le testate giornalistiche locali non sono riuscite a mettersi in contatto con il Sindaco per avere informazioni ufficiali dall’amministrazione, cosa non avvenuta nei comuni limitrofi.
Sono stata contattata da tantissimi cittadini per avere informazioni sulla viabilità perché non era chiaro quali fossero le strade chiuse al traffico, per segnalazioni di allagamenti come nella frazione di Bivigliano che per via di un corso d’acqua tombato negli anni ’70 si sono ritrovati con le strade trasformate in fiumi fino ad inizio della settimana scorsa; cittadini che non riuscendo a parlare con il Comune chiedevano informazioni sui tempi di ripristino dell’elettricità e dell’acqua.
Sono tante le situazioni di grave disagio e non tutte concentrate sul capoluogo del comune, come si è potuto pensare durante la passerella del presidente della Regione Giani.
Frazioni profondamente ferite come Paterno e Pescina che sono rimaste 24 ore completamente isolate a causa del cedimento dell’unica strada che consente l’accesso. Sì perché la piena del torrente Carza ha mangiato per diversi metri la carreggiata della strada rifatta dalla Cavet come ristoro per i lavori dell’alta velocità. Vedere la voragine che si è creata è impressionante. La parte interessata è stata transennata e così messa in sicurezza e riaperta al transito a senso alternato. Mi chiedo se bastino veramente solo transenne per ritenerla in sicurezza.
Il ripristino comporterà tempi lunghi e una spesa importante e nel bilancio di previsione triennale non sono previste opere pubbliche se non quelle già finanziate dalla precedente amministrazione con i fondi del PNRR, ma delle quali non si è avuto più notizia.
Data l’urgenza e la pericolosità sarebbe auspicabile l’intervento dell’esercito che con la realizzazione di un ponte bailey risolverebbe in pochi giorni il problema. Ma evidentemente c’è poco interesse per questa frazione tanto che nell’ODG presentato dal gruppo di maggioranza per il consiglio comunale di giovedì 27 marzo non è stata presa in considerazione e gli emendamenti presentati dall’apposizione non inseriti. Peraltro, siamo in attesa degli esiti del nuovo piano di caratterizzazione della ex- cava di Paterno e se sarà necessaria la bonifica il PNRR richiede il completamento dei lavori entro il 2026 e la strada non sarebbe assolutamente in grado di sopportare il passaggio di mezzi pesanti.
La frazione è ancora isolata telefonicamente e il segnale del cellulare è notoriamente debole; l’elettricità è stata ripristinata con delle opere veramente di fortuna, i pali della luce divelti dalla forza dell’acqua sono ancora nel letto del fiume mentre alcuni quasi sono completamente scalzati da terra non si sa quanto ancora resisteranno.

Ufficio stampa Fratelli d’Italia Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 26 Marzo 2025