Contestazione per i licenziamenti alla Vega Srl. I dipendenti: “siamo preoccupati”
BARBERINO DI MUGELLO – Dopo la notizia dei quattro licenziamenti annunciati dalla “Vega srl” di Barberino (articolo qui), Fiom Cgil Firenze, insieme ai lavoratori, ha indetto uno sciopero di solidarietà e un presidio per stamani, mercoledì 17 ottobre, davanti ai cancelli dell’azienda barberinese, dalle ore 9.30 alle ore 11.30, in concomitanza con l’incontro alla sede dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Firenze, dove verranno discussi proprio i casi di licenziamento dell’azienda.
“Siamo qui, stamani, per protestare contro la decisione dell’azienda di procedere a quattro licenziamenti – commenta Daniele Collini, responsabile Fiom zona Mugello – scioperando per due ore, in contemporanea all’incontro che si sta svolgendo a Firenze all’Ispettorato del lavoro. È ovvio che per noi questa decisione è inaccettabile, sia sotto il punto di vista del merito che del metodo: nel merito perchè l’azienda avrebbe ancora la possibilità di accedere ad ammortizzatori sociali, evitando l’impatto sociale del licenziamento, come la cassa integrazione; nel metodo perchè nel giro di tre giorni quest’azienda è passata da una situazione di tranquillità alla comunicazione al sindacato della volontà di procedere con quattro licenziamenti. Noi siamo abituati a ragionare in altro modo, e chiediamo un’attenzione sociale maggiore da parte dell’azienda, visto che qua si parla non solo di quattro persone, ma di quattro famiglie che stanno avendo delle grosse difficoltà”.
“Con la dirigenza siamo riusciti ad avere un contatto – prosegue Collini – attraverso due chiamate, seppur in via informale, ma abbiamo chiesto aiuto anche al primo cittadino di Barberino per provare ad intervenire parlando con l’azienda, perchè fino ad oggi è stata irremovibile. Si spera che con l’iniziativa di stamani comincino a ragionare ed a considerare i lavoratori come un insieme di persone e non solo come una massa che si deve assoggettare alle decisioni aziendali. Mentre noi siamo qua, a Firenze ci sono i dirigenti, con gli avvocati ed i quattro lavoratori oggetti del licenziamento. Questo metodo di licenziamento lascia aperto una forte preoccupazione per chi rimane, e per questo motivo chiederemo un incontro per capire l’andamento in generale dell’azienda, perchè se questo è un campanello d’allarme, e può esserlo, bisogna capire cosa c’è dietro ed intorno. Per evitare situazioni analoghe o peggiori in futuro”.
“Il sindacato mi ha chiamato e mi ha illustrato la questione – spiega Giampiero Mongatti sindaco di Barberino di Mugello – in tutti suoi aspetti. Loro stanno chiedendo, di fatto, tempo per attivare degli ammortizzatori sociali o comunque delle azioni di paracadute per queste persone. Per questo sono qui, perchè mi sembra una richiesta più che legittima, che non lede le prerogative dell’azienda, andando incontro al problema dei lavoratori. Ieri ho chiamato i titolari che però m’hanno risposto poco, mi hanno ascoltato ma non mi hanno dato nessun riscontro positivo. Speriamo che questa mattina, invece, le cose vadano un po’ diversamente. L’unica cosa che posso fare, come sindaco, è appoggiare i lavoratori non avendo la competenza diretta in questa materia. Però quando avvengono queste cose mi sembra importante far vedere che le isitituzioni sono vicine a queste situazioni. Situazioni che non riguardano solo Barberino ma tutto il territorio”.
“Sono qui dall’inizio – racconta Marco Giovannetti, uno dei più anziani operai della Vega srl -. L’ho vista in pratica nascere. Una bella azienda per il Mugello, che ha prodotto tantissimo negl’anni. Certo, come tutti, nel 2012 abbiamo risentito della crisi, ma con un po’ di cassa integrazione e contratti di solidarietà nel 2016 siamo riusciti a rimetterci in carreggiata. O almeno questo è quello che pensavamo. I problemi dell’azienda ci sono, ma la direzione li ha fatti ricadere addosso ai lavoratori, dicendo che vanno troppo al bagno e proponendo che i dipendenti marcassero la cartolina anche per andare alla toilette. In una riunione con l’azienda ci siamo opposti, in quanto contro qualsiasi regolamento. Il giorno dopo hanno richiamato il nostro sindacalista, dicendogli d’aspettare a fare un’altra riunione in quanto c’erano altri problemi, ovvero i quattro licenziamenti ormai noti, mettendo tutto sullo stesso piano. La nostra preoccupazione, vedendo le cose come si sono evolute, è che ce ne possano essere anche altri. La gente qui è molto preoccupata. Noi siamo qui sia per reintegrare le persone licenziate ma anche per proteggerci, cercando di far capire che altre strade al posto dei licenziamenti ci possono essere”.
Andrea Pelosi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 17 ottobre 2018