Conti del Comune, Faentina, eolico, tesoriere del Pd: l’ex-sindaco Carlà Campa si toglie qualche sassolino
VICCHIO – L’ex-sindaco di Vicchio Filippo Carlà Campa scrive al “Filo” una lettera con varie considerazioni sulla situazione politica del proprio paese e sulle polemiche in atto con l’attuale sindaco e i vertici del Pd vicchiese.
Caro Direttore,
ti scrivo dopo aver letto alcuni articoli sul tuo giornale, in particolare quello sulla Faentina firmato da Franco Vichi, la risposta dell’attuale maggioranza di Vicchio e il pezzo del segretario del PD di Vicchio, Ettore Rosari.
Leggendo tutto questo, mi sono fatto una domanda semplice: ma davvero siamo ridotti così? Davvero la politica a Vicchio si è trasformata in una gara a chi urla più forte, chi distorce meglio i fatti e chi riesce a raccontare la bugia più credibile? Perché il punto non è la mancanza di idee—quelle ormai sono latitanti—ma la costruzione di una narrativa, non solo politica, basata sul nulla. E quando il nulla prende la parola, il risultato è sempre lo stesso: menzogne ripetute fino a sembrare verità, solo per chi non ha voglia di approfondire.
Mi ha strappato un sorriso (amaro) la foto pubblicata nell’articolo di Rosari: due giovani sorridenti, quasi un duo comico. Mi sono chiesto: di cosa ridono? Forse delle stesse barzellette che raccontano sul presunto disastro del bilancio del Comune? Oppure semplicemente ridono per non piangere, perché gestire un’Amministrazione comunale è molto più difficile che fare una campagna elettorale. E con la loro supponenza, tutto fanno tranne che gestire.
Rosari, maestro di retorica (purtroppo solo quella), si dimentica un piccolo dettaglio: nel 2019 la campagna elettorale fu organizzata all’interno del PD, tra l’altro, con una lista dove lo stesso Rosari era candidato consigliere. Ogni spesa, ogni entrata, ogni centesimo è stato condiviso nel direttivo, dove segretario era un altro vecchio esponente della politica locale, Marco Gasparrini. E quindi, lasciami capire: Tagliaferri era nel PD, Rosari era nel PD, Gasparrini era segretario del PD e io, nel frattempo, tramavo nell’ombra per distruggere il bilancio del PD, tra l’altro senza nemmeno avere accesso ai conti bancari! Davvero pensano che la gente possa credere anche a questa storiella da quattro soldi?
Oggi i tre protagonisti di allora si ritrovano a governare Vicchio. E mi chiedo: chi sarà il “cattivo Carlà Campa” della situazione? Chi rovinerà il comune in questi cinque anni? Chi sarà incolpato, tra cinque anni, come quello che ha portato ancora più nel disastro il nostro Comune? Me lo chiedo e lo chiedo ai lettori: se questi tre non hanno saputo gestire nemmeno il micro-bilancio del PD di Vicchio, dove il sottoscritto non aveva accesso ai conti bancari come sopra ho detto e come è facilmente verificabile, immaginate cosa succederà con quello del Comune.(A questo punto dovremmo dilungarsi poi sulla riforma Bassanini ma lo faremo in un altra occasione ).
Dunque per precisare ancora meglio, a proposito di bilancio del PD: dal 2019 al 2024 è stato gestito prima da Gasparrini come segretario, poi sostituito da Tagliaferri, con la tesoriera Gabellini – che ringrazio per la schiettezza della sua accorata lettera al Filo. Se c’è stato un disastro, chiedete a loro. Tra l’altro, Tagliaferri si è pure tenuto l’assessorato al bilancio del comune di Vicchio. Se tanto mi dà tanto….
E poi la questione Faentina. Tagliaferri pensa davvero che basti urlare contro un assessore regionale per risolvere i problemi (per poi chiedere scusa in silenzio con la coda tra le gambe) e poi farsi vedere sorridente alla manifestazione di domenica? Magari funziona su Facebook per prendere due like, ma la politica seria si fa ai tavoli regionali e statali, non con i post indignati.
Ma non voglio fermarmi alle critiche. La politica non può vivere di rancori e recriminazioni. Serve una visione. E allora facciamola questa domanda scomoda: dove vogliamo andare? Perché Vicchio non ha bisogno di post fintamente impegnati o selfie con la fascia tricolore. Vicchio ha bisogno di una strategia, di progetti, di scelte coraggiose. La cosa che mi dispiace di più, e lo dico da padre di tre figli che hanno circa la stessa età di Rosari e Tagliaferri, è vedere questi due ragazzi giovani che avrebbero potuto fare politica in modo serio, magari in continuità con il lavoro che avevamo iniziato tutti insieme nella passata amministrazione.
Invece no. Hanno scelto la scorciatoia della menzogna, pensando che screditare il sottoscritto servisse a guadagnare qualche consenso. Sicuramente molti gli hanno creduto ma è stato vinto solo il primo round. Io sono sempre più convinto di una cosa: questo modo di fare politica alimenta la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni e mina la coesione sociale. Tagliaferri ha costruito la sua campagna elettorale proprio sulla sfiducia delle istituzioni di cui faceva parte come capogruppo e consigliere comunale, e ora che è diventato istituzione, fa di tutto per sembrare credibile. Ma, caro Direttore, la credibilità non si compra su Amazon oppure vista la deriva vicchiese su Temu, si costruisce giorno dopo giorno, con scelte coerenti, anche quando nessuno ti applaude.
Questo teatrino – dalla Faentina all’atteggiamento equivoco sull’eolico – trasforma gli avversari in nemici. E quando smetti di vedere l’altro come un interlocutore e lo tratti da nemico, hai già perso. Perché dimentichi i veri valori su cui si fonda una società sana. Se pensi che l’altro violerebbe le regole democratiche, sarai tentato di farlo anche tu. Ed è così che Tagliaferri e i suoi si sono persi per strada, isolandosi dal resto del Mugello.
La mia amministrazione ha fatto tanti progetti. E paradossalmente sono proprio quei progetti che oggi tengono in piedi l’amministrazione Tagliaferri, priva di idee e di visione. Se ti scrivo, caro Direttore, è perché ho a cuore Vicchio, i suoi oltre 8000 cittadini e quei 1.991 voti che hanno sostenuto Vicchio Vive. E parlando con tante persone, sono convinto che quei 65 voti che ci hanno separato dalla vittoria oggi non sarebbero più così certi.
Ti scrivo dal mio studio, in tranquillità. Ripenso ai cinque anni in cui ho amministrato Vicchio: dall’alluvione al terremoto del 2019, passando per il Covid. Abbiamo come amministrazione affrontato tutto con coraggio e responsabilità, l’abbiamo fatto con il cuore, e il sottoscritto con il doppio ruolo di sindaco e di presidente della Società della Salute. E anche se la storia cercheranno di riscriverla, chi c’era sa bene cosa è stato fatto.
Le persone a me più vicine mi dicono sempre: “Non pensare più alle elezioni del 2024, pensa a costruire i prossimi anni” Hanno ragione! Ma io non riesco a farlo del tutto. Perché la politica non è solo una data sul calendario. È un impegno quotidiano con i cittadini. E se c’è una cosa che ho imparato, è che le bugie fanno rumore, ma la verità, resiste.
Ah, già dimenticavo: il vero disastro nel bilancio del Comune di Vicchio lo abbiamo trovato noi, con la sanzione della Corte dei conti all’amministrazione Izzo di cui l’amministrazione Tagliaferri è la continuità in forma e sostanza. Tutto documentabile. La mia amministrazione? Mai ricevuta una sanzione.
Adesso torno alle mie cose, all’attività dell’associazione Vicchio Vive, che sta crescendo giorno dopo giorno e presto sarà la prima associazione per numero di iscritti del paese, perché Vicchio non è definito da chi governa oggi, ma da chi crede con onestà nel domani. E io continuerò a lavorare per quel domani, con la stessa passione e lo stesso impegno di sempre.
Grazie se ospiterai sul tuo giornale queste mie riflessioni.
Con stima,
Filippo Carlà Campa
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 3 Febbraio 2025