DAI LETTORI – Due proposte sull’asse ferroviario Firenze – Bologna
MUGELLO – L’ex assessore di Vicchio Franco Vichi torna sul tema del trasporto pubblico, ampliando l’analisi dalla linea ferroviaria Faentina ed arrivando alle interconnessioni tra Firenze e Bologna.
Ci sono dei momenti in cui nella protesta fa più notizia chi non c’è. Non sapremo fino in fondo se è stato il caso della recente manifestazione pro-Faentina, dove ha brillato per assenza la sindaca fiorentina Sara Funaro. Avrà avuto i suoi motivi. Certo è che con la doppia carica di sindaca della Metro-Cittá, il raggio di competenza istituzionale per Funaro include/includeva anche il Mugello e quindi l’aver affidato la delega quasi in zona Cesarini alla collega di Barberino a partecipare a quel momento politico istituzionale non ha dato un bel segnale ai mugellani che si aspettavano di avere al proprio fianco la massima carica della Città Metropolitana e sopratutto il peso di avere Firenze dalla propria parte. Ma tant’è. Il riscatto per colmare un gap o rispondere a un dubbio antico di cultura dí contrapposizione di interessi ( da un lato la città e il suo hinterland servito da tramvie, bus, treni e tutto quanto di cui c’è bisogno e dall’altro versante il contado, ovvero il polmone verde e idrico della città), è sempre lì dietro l’angolo che appare e scompare. E viceversa. Oggi, l’occasione per fugare certi dubbi che l’assenza del Comune di Firenze ha comportato con la manifestazione di Borgo San Lorenzo per la Faentina c’è ed è di sostanza. Infatti proprio in queste ore le 2 giunte comunali di Firenze e di Bologna si riuniscono congiuntamente in Palazzo Vecchio. Un’occasione importante per rilanciare e affinare strategie comuni nella csd.”Italia di mezzo”sul fronte economico, infrastrutturale e sociale. Tanti i temi. Mi permetto di suggerirne 2 “nuovi nuovi” che sicuramente non faranno parte dell’Ordine del Giorno ma che sono estremamente vitali per il tessuto sociale ed economico del Mugello, porta- cerniera naturale fra i due territori dell’Appennino.
L’anello ferroviario (non solo evidenziato con il nodo rappresentato dall’Alta Velocità) e il sistema fieristico.
1) La premessa è semplice: Perché non facciamo squadra con Bologna e il territorio emiliano- romagnolo nel negoziato sulla mobilità con FS e Trenitalia e con il Governo centrale? Sarebbe un bellissimo atto che farebbe sostanza, di pari passo con gli obiettivi post manifestazione Faentina che coinvolgono le 2 Regioni.
La proposta è conseguente e non ha necessità di ingenti investimenti perché già un retroterra infrastrutturale esiste e su questo occorre lavorarci e migliorarne le condizioni :- “Perché non allineiamo al sistema ferro-tramviario già esistente e in corso d’opera a Firenze (tranvia Firenze – Bagno a Ripoli) una rimodulazione-funzionalità e un aumento delle flotte e delle corse sulla Faentina e sulla Borgo San Lorenzo – Pontassieve, trasformando queste 2 linee di fatto in “metropolitane di superficie”, in un rapporto armonico e dialogante con i servizi della mobilità regionale e nazionale”? Altro tema, su cui è possibile pensare da subito ad azioni sinergiche fra le 2 città riguarda l’attrattività del sistema fieristico interregionale e nazionale, dove esistono diversi quartieri fieristici , ma ognuno organizzato e pensato con i suoi cartelloni e con i suoi spazi (e con fatturati sempre meno sostenibili per il mondo delle piccole e medie imprese).
2) Perché, non uniamo i 2 poli fieristici di Firenze e di Bologna? Dopo Milano e Roma, l’aggregazione tosco/emiliano/romagnola passerebbe al 3° posto in Italia per fatturato e numero di manifestazioni.
Dobbiamo mettere da parte i localismi e gli egoismi del “fare da soli è meglio”. Possiamo farcela. Con una programmazione univoca degli eventi e una gestione delle fiere e dei quartieri fieristici stessi che consenta nel breve- medio periodo di aumentare l’offerta di servizi alle imprese e l’appeal economico verso questa area, che insieme a Milano, Roma , Rimini e Verona, si contenderebbe una bella fetta di mercato in Italia e nel mondo. E aprirebbe una pagina nuova perfino nel sistema fieristico internazionale dove la concorrenza è spietata. Del resto nel periodo del Covid lo abbiamo toccato tutti con mano questo cambiamento epocale : niente fiere, zero opportunità per la promozione delle imprese in Italia e all’estero. Tutto passa sempre di più dalla digitalizzazione e dalla personalizzazione dei prodotti e dei servizi.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 febbraio 2025