DAI LETTORI – Il balocco. Un racconto di Luca Tagliaferri
BORGO SAN LORENZO -Luca Tagliaferri ci invia un suo nuovo scritto. Volentieri lo pubblichiamo.
C’era una volta una allegra compagnia di bambini che condividevano il loro tempo, giocando spesso , tutti insieme con lo stesso, unico balocco. Nella compagnia , composta da tanti individui , anche di età molto diverse fra loro, spiccavano come in tutte le compagnie, le personalità d’alcuni che indirizzavano il gruppo e dettavano le regole del gioco. L’armonia però, regnava sovrana, mai uno screzio, mai un litigio, si raccontavano ognuno le proprie avventure e disavventure e si rispettavano. Quando poi si prendeva a giocare col “Balocco” si sentivano ancora più affiatati e facevano anche grandi sacrifici in maniera altruistica, pur di non far finire il gioco. Nei lunghi periodi in cui non si poteva giocare col “ Balocco”, molti di loro si frequentavano amichevolmente, avendo instaurato rapporti anche profondi e duraturi. Almeno così sembrava. Ma come in tutte le variegate compagnie, si devono fare i conti con le personalità e le peculiarità di ciascuno. Il tempo che scorre, trasforma anche le persone e nessuno mai mette a nudo i propri difetti tenendo nascosto il lato più oscuro del suo carattere.
Ci sono bambini che si evolvono, mutano i loro pareri e i loro comportamenti intelligentemente, iniziano a rendersi conto che giocare col “ Balocco” sempre nella stessa maniera e con le stesse regole, a lungo andare stanca. Invece ci sono i bimbi irremovibili , soprattutto mentalmente, e stupidamente continuano a giocare sempre nella stessa maniera, prevaricando le prerogative e le opinioni degli altri e imponendo le loro regole. Possono farlo, perché da lungo tempo, avendone la possibilità, hanno offerto merenda e colazione a molti degli altri bambini. Guadagnando così una sorta di Privilegio rispetto agli altri. Questa generosità col passare del tempo, apparve per quello che era: una sorta di moneta di scambio per comprare il consenso degli altri ragazzi del gruppo. Così qualcuno iniziò ad essere più uguale degli altri e pretendeva di dettar legge su tutte le regole del gioco. Non tutti però erano disposti ad accettare questo stato di cose. In particolare per uno di loro , l’autonomia , la libertà di pensiero e di azione era irrinunciabile e cominciò a farlo capire nel gruppo. Il ragazzo pur avendo un carattere complesso, diciamo pure difficile, non aveva però una doppia personalità, era schietto e soprattutto non accettava i soprusi e le imposizioni.
Molto diversi invece i caratteri e i comportamenti di altri per i quali, per non mandare alla malora “il balocco“ e continuare a godere delle merende fecero carte false. Fu così che alcuni di loro, pur avendo ipocritamente manifestato la loro approvazione per il dissidente, al momento della verità quando lo scontro si fece diretto , quando ci fu da schierarsi contro i soprusi, le imposizioni, i maltrattamenti non giustificati verso quest’ultimo, non ebbero il coraggio e la faccia di dire alcunché. Il balocco, unico vero interesse, andava preservato a qualunque costo. Quindi il dissidente piano piano fu costretto ad allontanarsi dalla compagnia e dal balocco. Nessuno dei cari amici che sembravano intimi, ebbe il coraggio di spendere una parola in favore del reietto. Le contropartite offerte dal ragazzo ricco che manovrava il balocco, ebbero la meglio. Gli antichi amici per una questione di opportunità materiali si schierarono contro il ragazzo ed a favore del manovratore. Ma non si rendevano conto dove stava il vero tesoro. Una porta si stava chiudendo. Ma non per sempre, il ragazzo dopo una violenza verbale ricevuta dal manovratore del balocco ,eseguita malignamente di fronte ai compagni e agli amici creduti tali per piu di venti anni, decise a malincuore di lasciare la compagnia. Si sentiva offeso nel profondo dell animo, lasciato solo da tutti, meno che da alcuni creduti compagni ancora a lui vicini.
Passa il tempo ma le ferite non si chiudono, anche se il nostro esercita alcuni tentativi con due ex amici per riaprire una porta. Con queste due persone il rapporto era stato felice e proficuo, Con loro e le loro famiglie anche fuori dal balocco, soprattutto fuori dal balocco. Per questo il ragazzo ha cercato di riallacciare rapporti. Ma i vari tentativi sono andati persi nel vuoto. Il balocco, benché incrinato molto fortemente, ha retto questo urto e tutti i giocatori hanno continuato ancora. Però recentemente siccome, coloro che erano alle stelle ora si trovano nella polvere ed il balocco si sta rompendo definitivamente e altri partecipanti al gioco, per vari motivi hanno abbandonato o stanno abbandonando. Dopo trenta anni di cui una ventina di piacevole convivenza, qualcosa si è rotto definitivamente.
L’escluso è stato uno dei primi ad essere allontanato, ma egli era anche uno dei più importanti per il funzionamento del balocco stesso. Alcuni bimbi si sono resi conto troppo tardi dell‘errore commesso. Chi ha cercato di rimediare non aveva potere decisionale, c’è chi è invecchiato per giocare ancora, poi c è chi si è ammalato. Sono rimasti in pochi a guardare la fine del loro balocco.
Forse qualcuno nella sua tardiva tristezza pensa ancora di poter rimediare. Ma il tempo scorre irrimediabilmente ed il balocco è ormai rotto. Ma , come tutti i giochi, anche questo poi, finì e mentre il dissidente ebbe molte alternative ed altri amici ed interessi di fronte alla sua vita, gli altri si ritrovarono con un guscio vuoto e sbandarono ognuno per conto proprio rimanendo soli. Le chance per il reietto erano diverse, varie e piacevoli. Egli riallacciva rapporti sopiti, con vecchi compagni di altri giochi. Mentre gli altri sono rimasti con un pugno di mosche. Se qualcuno cercherà di riallacciare rapporti con l’escluso, non è dato sapere. Certo quest’ultimo non sarà felicissimo di rinnovare convenevoli con chi lo ha trattato in malo modo. Il tempo ci darà una risposta.
Luca Tagliaferri
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 maggio 2024