DAI LETTORI – La scuola al tempo del Covid: lo sfogo di una madre con il figlio in quarantena
BORGO SAN LORENZO – Un lungo sfogo, firmato da Michela Vinci, che racconta come ha vissuto lei e suo figlio, studente della primaria di Borgo San Lorenzo, la quarantena per un caso di positività a scuola. Tra disagi ed una didattica a distanza che sembra ancora una chimera.
Nella Primaria dell’Istituto comprensivo di Borgo San Lorenzo la didattica a distanza non funziona per niente. Un bambino si ritrova a casa, chiuso in camera, distanziato dai familiari, senza alcun supporto dalla scuola. Se fai richiesta della Didattica Digitale Integrata semplicemente non te la concedono. Problemi tecnici… problemi di connessione… lavori in corso… Si scusano per il disagio, cercheranno di risolvere velocemente e intanto passano i giorni… la scuola i pc ce li ha, il comune glieli ha forniti, siamo a novembre e ancora non funziona la connessione internet? Ma chi vogliono prendere in giro? Abbiamo a disposizione una bellissima piattaforma su Google Dashboard dove almeno, mentre vengono risolti i fantasmogorici problemi di internet, le maestre potrebbero inviare il materiale, mandare fogli multimediali, power-point, oppure semplici fogli di Word con esercizi dove il bambino può scrivere direttamente e re inviare… eccetera eccetera… Ma perché non viene usata? Perché, nonostante più richieste scritte, si inviano sommariamente e arbitrariamente le lezioni? Mio figlio, se non fosse per il suo amico del cuore che ogni giorno, aiutato da sua mamma, ci manda tutto quello che hanno fatto in classe sarebbe in balia del niente assoluto o del poco relativo… È vero che io sono cresciuta in un piccolo paese ma quando andavo a scuola io le maestre ti venivano a trovare a casa quando eri malato e ti portavano le lezioni! Oggi, ai tempi del Covid-19 e in un istituto con un numero di alunni molto molto molto maggiore di alunni è sicuramente impensabile ma abbiamo internet, i cellulari e, ripeto, abbiamo una bellissima piattaforma inutilizzata o quasi. Concludo dicendo che un genitore deve quindi sostituirsi all’insegnante e barcamenarsi come meglio può. Un genitore deve stare a casa da lavoro, se ha la fortuna di avere un lavoro, per stare con il figlio che non può stare a casa da solo. Un genitore che lavora, per stare a casa con il figlio, deve consumare le ferie, se le ha e se l’azienda gliele concede o ricorrere al congedo parentela dell’Inps retribuito al 50%( e di questi tempi fare con metà stipendio non lo raccomando a nessuno). Questo se è un lavoratore dipendente, se invece è un lavoratore autonomo lasciamo perdere… Io, se la mia azienda non mi avesse concesso le ferie per stare a casa con mio figlio, starei sull’uscio a battere i tacchi. Comunque, oggi mio figlio ha fatto il secondo tampone, negativi entrambi, termina la quarantena e da domani può tornare a scuola. Nell’assenza totale della scuola. Sperando che tra un po’ non debba fare un’altra quarantena per un compagno o familiare positivo.
(Rubrica: Dai Lettori – Lettere e Raccontalo con una foto)
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 12 novembre 2020