DAI LETTORI – Rane, rospi ed altri animali
MUGELLO – Non posso fare a meno di avere notato la scomparsa di alcuni animali selvatici, che erano fino a qualche tempo fa, abbondanti sul nostro territorio. I rospi e le ranocchie: nei mesi di aprile e maggio, si notavano a decine sui bordi dei fiumi, nei campi coltivati e sulle strade asfaltate intorno ai nostri paesi in valle e in collina. Il maschio di dimensioni minori aggrappato sul dorso della femmina con l’intento di renderla gravida, si faceva trasportare da lei senza abbandonarla anche per centinaia di metri, spesso cercando di attraversare i nastri di asfalto, lasciando la vita nel momento più delicato. L’ecatombe di morti alla quale ho assistito sulla strada, mi ha fatto voler male a coloro che ci passavano sopra, senza curarsi di quelle povere vite, calpestandone i diritti ed inficiando anche la nostra esistenza. Adesso sono spariti, sia i maschi che le femmine, sulla strada solo i segni degli pneumatici. Altro animale che subisce la stessa sorte il riccio spinoso.
I granchi di Fiume: nella parte inferiore del torrente, decine di granchi vivevano e sul far della sera e della mattina, uscivano dall’acqua per scavare il loro covo, nella morbida terra degli argini fluviali. La loro esigua riproduzione con la sparizione delle acque, li ha più che decimati. Anche loro spariti del tutto.
I gamberi di Fiume, prima abbondanti ed oggetto di ricche pescate, venivano consumati sulle mense dei popolani. Questo fattore insieme con la sparizione dell’acqua li ha costretti quasi all’estinzione. Il Riccio spinoso, comunissimo nelle nostre campagne, quasi onnivoro, e puzzolente oltreché quasi cieco, ma dotato di un olfatto finissimo, procreava nei monti di foglie secche, cadute dalle piante.
Difeso dagli aculei, nei quali si rinchiudeva in caso di pericolo, non aveva nemici, se non le auto che lo schiacciano inesorabilmente come succede ai rospi, provocandone una diminuzione preoccupante. I pipistrelli e le rondini benché la caccia non abbia la minima responsabilità, trattandosi di specie protetta, sono quasi scomparsi.
Nelle sere primaverili ed estive, spesso svolazzavano intorno alle case e alle siepi in cerca di zanzare di cui cibarsi, al pari dei Rondoni e dei balestrucci con i quali tenevano a freno l’esorbitante numero di zanzare e mosche. Ma qui La responsabilità della loro quasi scomparsa deve attribuirsi all’abuso di diserbanti e antiparassitari abusati nei campi coltivati. Questi uccelli cibandosi di insetti vivi e morti avvelenati, a loro volta rimanevano avvelenati,lasciandoci la vita. Non trovò qualcosa di positivo in tutto questo.
Rubrica: Dai Lettori – Luca Tagliaferri
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 11 gennaio 2025
Luca hai perfettamente ragione io qust’anno ho guardato invano nel cielo di vedere arrivare le rondini ma non le ho viste . Mi rammento di quando ero ragazzo , io abitavo in via torta i voli delle rondini che facevano il nido nell’ingresso del palazzo del notaio Monti ora non più e tutti gli anni per San Benedetto si diceva , La rondine sotto il tetto era l’inizio della primavera , era un altro mondo . Cosa ci riserva il mondo senza le rondini proprio non lo so.