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Dall’Africa al Mugello. Gli auguri di Buon Natale da don Pasquale Poggiali
MUGELLO – Anche se tutti ci lamentiamo che molte cose vanno male e la crisi economica e sociale mette tutti i Paesi in un sacco di problemi, noi, che abbiamo la grazia di essere persone di Fede, non ci abbattiamo, perché l’ultima parola, anche della nostra storia, sarà Dio che la dirà. Essendo Dio per noi un Padre, l’ottimismo deve essere la nostra bandiera; perciò formulo a voi tutti gli auguri più belli di un Buon Natale e di un Anno Nuovo pieno di cose buone.
Questo 2017 è stato per me un anno stupendo, durante il quale nostro Signore, mi ha dato la gioia di ringraziarlo per i miei, stupendi 50 anni di sacerdozio (articolo qui). Ho potuto ringraziare Dio con la mia gente in Costa d’Avorio, con gli amici del mio paesello dove nacqui 78 anni fa; nella parrocchia di San Benedetto Cottolengo di Genova, dove fui ordinato sacerdote per le mani del Cardinale Siri, e specialmente nel paese che mi ha adottato: Borgo San Lorenzo, dove iniziai a fare il sacerdote e ci rimasi per quasi 14 anni. Tutti gli amici sono stati magnifici con me, e la mia gioia è stata anche la loro. Quei momenti passati assieme mi hanno riempito l’animo di soddisfazione e non ho parole per ringraziarli!
Ora sono rientrato in Costa d’Avorio, nella mia missione, con l’entusiasmo di poter ancora continuare a lavorare nella nuova comunità che ho formato e fatto crescere, nell’estrema periferia di Bonoua.
Chi è missionario, non va in pensione! Ci diceva don Orione che noi “ci riposiamo in Paradiso”. Come età io sono il terzo più anziano degli orionini in Africa dell’Ovest.
Continuo a lavorare nella Chiesa i cui lavori li iniziai 7 anni fa. Sto nella comunità sacerdotale della parrocchia principale; siamo 4 sacerdoti e due seminaristi tirocinanti. In mezzo ad essi, mi sento un Patriarca, per l’età e per l’esperienza! Infatti il mio parroco e direttore è un sacerdote quarantenne che ha fatto lo stage con me ad Anyama, e poi nei primi anni di sacerdozio è stato mio vice parroco a Bonoua. Gli altri sono tutti giovani dai 24 ai 35 anni: sono dei confratelli in gambissima, innamorati del Signore e grandi lavoratori!
I nostri progetti vanno avanti, anche se con un po’ di affanno per mancanza di mezzi. Ma non si demorde!
Grazie alla generosità di tutti voi, pure quest’anno, siamo riusciti ad aiutare e mandare a scuola quasi 700 bambini e ragazzi, che possono frequentare come i loro amici più fortunati! Un grazie a chi ci ha aiutato a fare ai nostri ragazzi, il regalo più bello: di mandarli a scuola!
Il Progetto sanitario Ippocrate: si continua a visitare e curare gli ammalati più poveri nei lontani villaggi dove lo Stato non è presente con le sue strutture. Grazie a chi con la loro generosità ci aiuta a sollevare le sofferenze di tanta gente. Grazie anche alle infermiere e dottori italiani che sono venuti a dare un po’ del loro tempo per lavorare nel Progetto Ippocrate, ideato e gestito dal Presidente dell’Associazione Dott. Luca Margheri.
I nostri nuovi progetti. Lo scopo di tutta la nostra attività di questi anni di missione, è stato aiutare la gente nel loro paese e farli crescere nel loro contesto sociale. Il mezzo primario è l’istruzione. Nei miei 37 anni d’Africa abbiamo mandato a scuola circa 25.000 ragazzi e giovani. Abbiamo costruito tante scuole. Tutto quello che abbiamo fatto è una piccola cosa rispetto a quello che c’è da fare. Ecco allora l’ultimo sogno: su consiglio dei miei superiori e confratelli, costruire un gruppo scolare dall’Asilo al Liceo, dove i professori saranno solo dei sacerdoti e religiosi di don Orione.
Non so se è fattibile o è una chimera… di certo è che abbiamo già 3 ettari di terreno, il progetto di massima e una grande voglia di cominciare a costruire quanto prima, iniziando con la scuola Materna, appena avremo i fondi. Spesso i sogni diventano realtà, se si lavora per il Signore e per aiutare chi ha bisogno.
Nella Missione dove mi trovo ora, con l’aiuto di tanta gente, ho potuto realizzare una bella chiesa, con accanto una scuola professionale; poi un pozzo profondo 130 metri, che dà l’acqua a tutta la zona. Ora la mia gente ha iniziato ad autotassarsi per costruire una grande “Apatam”, una specie di grande hangar, di 30 metri su 12, che servirà per la domenica, come luogo di preghiera per i bambini; infatti la chiesa, aperta 5 anni fa, dalla capacità di quasi 800 posti, è già piena e si vorrebbe levare i tanti bambini e fare una liturgia adatta per loro in questa Apatam. Poi essa servirà come mensa scolastica per le nostre scuole, e come luogo di incontro per la nostra comunità. Allora mi permetto di bussare alla vostra generosità perché questi due progetti possano essere realizzati, quanto prima.
Perché questa “mania di costruire?”. Non è una mania, ma una necessità! Quanto ho fatto, chiese e scuole, queste, ora sono centri vitali di cultura e di assembramento, non cattedrali vuote nel deserto. Sono riconoscente a Dio e a tanti amici e fiero del lavoro fatto per aiutare a fare crescere questa gente!
Termino dicendovi ancora tutta la riconoscenza, mia e della mia gente, per il bene che ci fate. Anche se i tempi sono duri per tutti, della gente generosa ce n’è ancora, sapendo che il grande oceano è solo la somma di tante piccole gocce d’acqua!
Saranno gli amici dell’Associazione Solidarietà Missionaria Onlus che collaborano con me fin dagli inizi (da ben 37 anni!), che ti spediranno questi auguri.
A tutti un felice Natale e un nuovo anno benedetto da Dio!
P. Pasquale Poggiali
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 25 dicembre 2017
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