Due riflessioni sulla strada Carlone – Calenzano
VAGLIA – Claudio Scarpelli, già sindaco di Firenzuola e osservatore molto attento della realtà mugellana, riflette sulla decisione di realizzare uno studio di fattibilità per dare finalmente vita alla Sp 107 di Legri e del Carlone (articolo qui): La notizia, apparsa sulla stampa, di un finanziamento di 200 mila euro da parte di Regione Toscana per eseguire uno “studio di fattibilità” per una nuova strada di collegamento tra il Mugello, zona Carlone, e l’area di Calenzano, località La Chiusa, è senza dubbio da salutare con piacere; lo sviluppo ed il benessere economico e sociale di un territorio come il Mugello si raggiunge solo tramite il lavoro, che è generato dalla presenza di imprese che a loro volta hanno, tra i bisogni primari, la necessità di infrastrutture sicure e moderne sulle quali far viaggiare persone, beni e prodotti. Pertanto, a mio avviso, ben venga qualsiasi miglioramento della viabilità da e per il Mugello con il resto del mondo.
Allo stesso tempo una notizia del genere suscita, per quanto mi riguarda, qualche perplessità e riflessione:
1) l’esecuzione di tale infrastruttura, stante la natura delle zone da attraversare, comporterà investimenti di diverse decine di milioni di euro, per collegare il perimetro sud del Mugello (bivio di Novoli) con il retroterra dell’area produttiva di Calenzano, andando ad innestarsi ad oltre 5 km. dal Casello A1 Sesto Calenzano, punto nevralgico di smistamento per le zone industriali e commerciali della Piana Fiorentina e Pratese, per un totale complessivo di 22 Km., dei quali 13 in variante o nuova realizzazione. Sinceramente, a mio avviso sarebbe molto più produttivo investire tali risorse per migliorare l’attuale infrastruttura di 20 Km. che separa Borgo S.Lorenzo dal casello A1 di Barberino, in modo da garantire maggior sicurezza, ma soprattutto tempi e costi certi di percorrenza, cosa attualmente affatto scontata.
2) rilevo dalle dichiarazioni dei Sindaci Mugellani grande soddisfazione per l’avvio di un percorso che porterà alla realizzazione di un’opera definita “prioritaria” nel documento di sviluppo Mugello 2030 redatto dalla Unione Montana dei Comuni, e allora mi chiedo: se questa strada era stata individuata come determinante per lo sviluppo del nostro territorio, perché non è stata candidata a finanziamento tra le opere del famigerato PNRR, invece di diluire in mille rivoli le decine di milioni di euro, tra biblioteche, ciclabili, adeguamenti museali, centri d’incontro, ecc che sicuramente porteranno un beneficio alla vita sociale dei nostri cittadini, senza però andare, se non in minima parte, ad incidere sull’occupazione e conseguentemente sul PIL del nostro amato Mugello.
Claudio Scarpelli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 Novembre 2023
Buongiorno, non sono un esperto in materia di viabilità, ma perché tirare fuori tutti questi soldi per fare una strada nuova. Quando invece, impattando meno sull’ambiente non si potenziano le vie stradali e ferroviarie esistenti? Creare una nuova strada che magari ( nutro forti dubbi) sarà bellissima fatta bene, quando a monte hai una viabilità del cavolo mi sembra un controsenso.
Cordiali saluti