Finalmente allo studio la nuova strada tra il Mugello e la Piana Fiorentina
MUGELLO – Una strada che dimezzerebbe i tempi di collegamento tra il Mugello, Prato e la piana fiorentina. C’è una nuova puntata nella strana storia della viabilità che dovrebbe collegare il Mugello e il territorio di Calenzano: la Sp 107 di Legri e del Carlone che, per il momento, esiste solo su (alcune) carte. “La sua progettazione – spiega il sindaco di Vaglia, Leonardo Borchi – risale alla seconda metà degli anni Sessanta, il tracciato fu realizzato alla fine di quel decennio, ma nel 1972 il cantiere era già stato abbandonato”. Oggi quella viabilità è una strada bianca in alcuni tratti percorribile solo con fuoristrada; ma più volte si è tentato di riprendere e sviluppare il progetto, che nel 2021 è tornato in agenda; quando fu inserito nel piano “Mugello 2030”. Una strada che, se il tracciato attuale sarà confermato, permetterà di collegare più velocemente il Mugello con la piana: 21 chilometri da Prato a Tagliaferro invece degli attuali 40. “Ne parlammo nel 2021, prima con la città metropolitana – spiega il sindaco di Scarperie San Piero, Federico Ignesti, sul cui territorio ricadrebbe gran parte della strada – sia con Giovanni Bettarini, ex sindaco di Borgo San Lorenzo e capo di Gabinetto, sia con Dario Nardella. Poi ancora con Eugenio Giani, in occasione della sua campagna elettorale; e fu deciso di avviare uno studio di fattibilità che adesso, complici anche i tempi del covid, finalmente si concretizza”.
Giovedì 19 Ottobre è stato infatti siglato un protocollo d’intesa tra Regione Toscana e Città Metropolitana di Firenze, su proposta del consigliere Tommaso Triberti, delegato a Sviluppo economico e turismo e ai rapporti con le aree interne, per la sua progettazione. L’accordo regolerà le modalità di erogazione del contributo regionale per la stesura del documento di fattibilità delle alternative progettuali, per un importo di 200 mila euro. La delibera è stata approvata con i voti della maggioranza, del Gruppo Centrodestra per il cambiamento e l’astensione del gruppo Territori Beni Comuni che nelle parole del consigliere Enrico Carpini ha sollevato dubbi sulla “effettiva realizzabilità dell’intervento”. Ignesti sottolinea che si tratta di una soluzione auspicata anche dalle attività economiche e dalle associazioni di categoria. Poter contare su un collegamento diretto tra il Mugello e la zona Prato – Calenzano, dove tanti mugellani si spostano per lavoro, sarebbe infatti uno sviluppo importante, ad esempio per alleggerire il traffico sulla via Bolognese.
Commenta Paolo Omoboni, assessore ai Trasporti dell’Unione Mugello: “E’ uno dei temi che abbiamo sempre affrontato come Unione dei Comuni per la mobilità all’interno dell’area metropolitana, con Regione e Città Metropolitana. Se da una parte abbiamo infatti chiesto il potenziamento del trasporto pubblico; dall’altra, rispetto alle infrastrutture, quella era una proposta che si è fatta fin dall’inizio, e quindi siamo soddisfatti che si sia avviato un percorso per lo studio di fattibilità”.
Giudizio positivo anche dal presidente dell’Unione dei Comuni del Mugello, Stefano Passiatore: “Un passo importante per dotare il territorio di una infrastruttura necessaria per collegare il Mugello con Calenzano e con il pratese. Ci sono molti flussi in questa direttrice ai quali gioverebbe non poco questa infrastruttura. Bene quindi che si proceda con lo studio di fattibilità per confermare o modificare le ipotesi di tracciato. Questa era una delle priorità indicate nel documento Mugello 2030 e siamo soddisfatti che si inizi il percorso per la sua realizzazione”.
La storia di un collegamento diretto tra Il Carlone e il territorio di Calenzano, come detto, è vecchia di decenni, più volte lanciata, poi abbandonata e ripresa. La strada, però, concretamente non è mai stata realizzata se non il alcuni tratti, come quello iniziale dal lato del Mugello, che è stato sistemato e utilizzato dal Cavet ai tempi dell’Alta Velocità per raggiungere una cava e l’insediamento in cui alloggiavano gli operai; tratto che si presenta ancora com una viabilità di cantiere. Qualche perplessità sulla concreta realizzazione è espresso invece dal sindaco di Vaglia: “Apprendo – afferma Leonardo Borchi – che ora la Città Metropolitana e la Regione hanno deciso di investire 200 mila euro su questa idea. Io però, come sindaco di Vaglia, che ospita parte del tracciato, per il momento non sono stato contattato. Anche se ci sono, certamente, altre priorità – aggiunge – giudicherei con favore un nuovo collegamento tra il Mugello e la zona di Calenzano. Comunque sono molto dubbioso sull’effettiva fattibilità di arrivare ad aprire la strada, che per ora esiste solo sulle carte”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 20 Ottobre 2023
solo il fatto di fare 21 km invece di 40 giova innanzitutto sia alla natura in questione di inquinamento che alle tasche di chi ne usufruisce, questo potrebbe essere un passo in avanti per la popolazione della provincia non l’ areoporto
Intanto si spendono 200 mila euro per lo studio di fattibilità… Ma qualcuno ha presente dove passa tale tracciato??? In mezzo a boschi in una zona impervia oer poi sfociare a monte di Calenzano, in una valle molto bella… Potenziare e riaprire le stazioni chiuse della Faentina no????
sinceramente sarebbe molto più utile far funzionare la faentina. si continua ancora a proporre cose per l’uso del mezzo privato tra l’altro andando a distruggere zone verdi.
OK . tutto quello che vien fatto per migliorare la viabilità è da considerarsi
opportuno , oltre che rendere fruibile un territorio sicuramente interessante
auguriamoci che dopo lo studio di fattibilità si passi subito alla realizzazione
Lorenzone