E ora il Mugello ha anche la birra di patate. Buona.
LUCO DI MUGELLO – Ed ora il Mugello ha un nuovo prodotto speciale. È la birra di patata, realizzata dal birrificio artigianale “Cajun” di Marradi in esclusiva per il bar pizzeria Valeri di Luco di Mugello.
Se non è la prima in Italia, poco ci manca: ne esiste un’altra, di birra di patate, prodotta nel cuneese. Ed ecco, nel panorama delle birre artigianali, quella del Valeri-Cajun, battezzata col nome di “Gnocca”, e prodotta con le patate di Firenzuola.
La genesi della nuova birra mugellana ce la racconta Gianni Valeri: “Abbiamo da anni una collaborazione con il birrificio artigianale Cajun di Marradi. Che ultimamente sta proponendo ai propri clienti di realizzare nuove ricette di birra da vendere soltanto in quel locale specifico. L’idea ci è piaciuta e abbiamo chiesto ovviamente una birra che si abbinasse bene ai nostri piatti. La birra di per sé non sarebbe la bevanda ideale da abbinare alla pizza, perché nella birra ci sono lieviti, nella pasta ci sono lieviti e questo fa “gonfiare” troppo, anche se di fatto birra e pizza è uno degli abbinamenti più richiesti. Poi, ragionando, ci hanno fatto notare che il nostro piatto forte son i tortelli, e che sarebbe stato opportuno creare una birra abbinabile ai tortelli di patate”.
Così e venuta l’idea: “Gli ho proposto di fare una birra a base di patata, visto che Cajun già realizzava birre a base di marroni. L’idea è piaciuta, abbiamo dato loro delle patate mugellane, le stesse che usiamo per fare i nostri tortelli, patate di Firenzuola, perché la patata di montagna è migliore e più adatta all’impasto del tortello”.
Così Gianfranco Amadori, mastro birraio marradese, che con le nuove ricette ci sa fare, ha “spillato” una birra speciale: “non troppo gassata -dice Valeri-, che desse un tono di leggerezza, ma con un certo corpo. Una birra ambrata, e in stile inglese, perché quelle sono le birre meno gassate in assoluto”.
Ultimo passaggio, la scelta del nome. “La prima proposta, di Cajun, con un termine tedesco per richiamare la patata non mi piaceva, preferivo associarla a qualcosa di nostro. E neppure la Tortella ci aveva convinto. Ma poi, visto che con le patate si fanno anche gli gnocchi, e la birra è di genere femminile, il passaggio alla gnocca è stato facile. Siamo in Toscana, un po’ di goliardia ce la perdonano, e quando si va a proporla è difficile che qualcuno dica… non mi piace la gnocca. Il nome così ha convinto tutti!”.
La birra di patate mugellana è nata così. “Quando Amadori ci ha chiamato, ci ha detto: ‘È venuta una figata’. L’abbiamo provata e ci è piaciuta subito. Sta bene con il tortello, sta bene con la pizza e mio cognato dice che sta bene perfino con il dolce. L’abbiamo proposta alla gente, ed è andata benissimo perché in due settimane ne abbiano fatte fuori una ventina di cartoni da 12, 240 bottiglie. Diverse -Valeri sorride-ne abbiamo bevute noi… E già ne abbiamo già ordinato un secondo lotto, perché l’impatto è stato notevole. Sì, siamo soddisfatti. La scommessa era quella proporre una birra che potesse sostituire il classico vino rosso, sul piatto del tortello di patate. Anche per l’estate, quando magari il vino rosso è un po’ calorico, non si beve freddo, e il vino bianco su un tortello al ragù non è indicato. Volevamo dare un’alternativa al vino, e ci siamo riusciti”. E ora il paniere mugellano ha un nuovo prodotto di qualità.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 18 luglio 2018