Empori di comunità, la Regione apre un bando per contributi a fondo perduto
MUGELLO – Aperto il bando della Regione Toscana che prevede contributi a fondo perduto per empori di comunità a supporto di quelle attività situate nelle aree montane dei comuni di Mugello, Valdisieve e Valdarno che intendono ampliare la vendita di beni e/o di servizi offerti; oggetto del provvedimento uno stanziamento di ben 5 milioni di euro da parte della Regione Toscana ed un contributo a fondo perduto per le imprese di 10 mila euro.
L’obiettivo del bando è quello di rivitalizzare le aree marginali e favorire la nascita di strutture poli-funzionali nelle aree interne e nei comuni montani e insulari, per potenziare l’offerta di prodotti e servizi alla collettività e contrastare dunque lo spopolamento di quei territori accrescendone la qualità della vita.
Vito Maida e Giampiero Moschetti, rispettivamente Presidenti delle Unioni dei Comuni di Valdarno Valdisieve e del Mugello, plaudono ad un provvedimento importante e concreto, che dimostra la grande attenzione della Regione Toscana nei confronti di aree bellissime ma fragili, quali quelle della Valdisieve, del Valdarno e del Mugello; l’obiettivo è evitare la desertificazione, lo spopolamento e l’abbandono.
“A Dicembre abbiamo organizzato, con il supporto di Eurosportello, – affermano dalle Confesercenti territoriali – un seminario online dedicato che ha ricevuto moltissime adesioni; un webinar aperto a tutte le imprese dei territori interessati, per informare sulle opportunità e diffondere informative e news che hanno l’interesse di tante PMI”. Dunque, ampia soddisfazione su tutti i fronti. Le sedi di Confesercenti presenti su tutte le aree interessate di Mugello, Valdarno e Valdisieve hanno attivato un servizio “dedicato” e sono a disposizione per informazioni.
Possono presentare domanda micro, piccole e medie imprese, nonché liberi professionisti o cooperative di comunità. Per godere del contributo sarà necessario commercializzare nelle emporio prodotti di prima necessità come pane, frutta e verdura, alimenti confezionati come riso, pasta, zucchero, farina, olio, legumi, caffè e confetture, acqua ed altre bevande, detersivi e pulitori, carta casa e avvolgenti, prodotti anche da banco frigo come uova, latte, burro, salumi, formaggi e prodotti per l’igiene personale. Inoltre dovranno essere garantiti almeno l’80 per cento dei servizi di pubblica utilità riconosciuti come ‘attivabili’ dal Comune di riferimento e contemplati in un elenco che annovera le prenotazioni di visite specialistiche, la prenotazione per prelievi ed esami, la consegna a domicilio dei farmaci e di altri presidi sanitari, il ritiro dei referti e certificati anagrafici, il ritiro e la spedizione di pacchi postali, l’invio di resi e-commerce, il pagamento dei bollettini postali, la ricariche di carte di credito, il pagamento delle bollette, del bollo auto e moto, le ricariche telefoniche, il pagamento dei ticket e di servizi comunali come scuolabus, mensa, asilo nido o lampade votive ad esempio.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 15 Gennaio 2021