Eolico, ospedale, Unione dei Comuni, Polizia Municipale. L’intervista al sindaco di Vicchio
VICCHIO – Abbiamo dovuto suddividere in due parti, per ragioni di lunghezza, l’intervista al sindaco di Vicchio, Filippo Carlà Campa. che dopo aver parlato di fusioni dei comuni e situazione politica (articolo qui), adesso dice la propria sull’Unione dei Comuni, la situazione dell’ospedale, sul trasferimento del punto prelievi di Borgo, sulla situazione della Polizia Municipale.
Parliamo della situazione in Unione dei Comuni? Sembra che non vi sia un gran clima, tra i sindaci mugellani… anche dello stesso partito. Non concordo. Diciamo che siamo otto individui pensanti, con otto comuni da gestire, e in più un’Unione anch’essa da gestire.
A volte ti accusano di andare un po’ per conto tuo… Talvolta le strade le si trovano anche in maniera solitaria…
Dicono che sia girata l’intenzione di cambiare in anticipo il presidente dell’Unione, chiedendo un passo indietro a Moschetti. Non mi risulta. Ma dico che è difficile creare collegialità quando i ruoli non sono definiti in maniera limpida. Mi spiego: in generale credo che il problema sia cosa si vuole davvero dall’Unione. Per me l’Unione è un grande centro servizi, al quale i comuni assegnano dei compiti. E’ sbagliato intendere l’Unione come se fosse un comune unico. Perché non lo è. L’assessore al turismo dell’Unione, ad esempio, non è in grado di decidere sul turismo del comune di Vicchio o di Scarperia e San Piero, ma può col coordinamento dare impulso, indicazioni e programmare. Bisognerebbe lavorare affinché gli assessori dell’Unione e dei comuni avessero un coinvolgimento maggiore. E c’è un altro problema: l’Unione è affaticata nella gestione. Il presidente fa anche il sindaco e deve vivere anche del suo lavoro, perché non si campa di questa politica. Lo stesso è per il presidente della Società della Salute e per gli assessori dell’Unione che sono tutti sindaci. E’ una strutturazione che va rivista: non è possibile che un presidente o assessore abbia tutto questo peso sulle spalle. Un’Unione ben strutturata può dare un buon servizio alla comunità: vanno riviste quindi un po’ di cose, a partire da ciò che si richiede agli amministratori. A volte può accadere che un presidente possa avere un’idea diversa dagli altri. Ma in questi due anni la quadra la si è sempre trovata. Da buone persone che noi siamo e che soprattutto vogliono bene al territorio, le problematiche che ci sono si possono risolvere. Ma bisogna ragionare di più come Mugello che come singolo paese. Se in ciascun comune ci si alza al mattino e si attribuisce il premio x o si inventa il cammino y – di questo mi prendo anche la responsabilità- allora si fa una gran confusione. Se invece riusciremo a coordinarci di più le cose funzioneranno meglio. E se non sarà un comune unico sarà comunque un’unione che funziona. E aggiungo una cosa: in questo momento la forza dell’Unione dei Comuni è il personale che lì ci lavora, preparato e in gamba, e questo almeno ci fa stare più tranquilli.
Quali sono le priorità per l’Unione da mettere sul tavolo? Una è senz’altro la polizia municipale, va attenzionata molto e sulla quale occorre investire. Sono per una Polizia Municipale che abbia una visione mugellana e non solo legata ai distretti comunali. Nessuno vuole spostare le persone, ma ci vuole più intercambiabilità tra le figure che lavorano nei vari paesi per garantire un servizio uniforme. Quello dei quattro comandanti a rotazione è un tema che anche io ho sollevato. Bisogna strutturarla come già è strutturata anche in realtà più grandi della nostra.
Qualche altro “desiderio”? Mi piacerebbe aprire nuovi spazi di partecipazione, come creare un forum, un tavolo di discussione permanente con i 65 mila cittadini mugellani. Per ascoltarli di più. Una discussione pacata, senza verità in tasca. Certo, se si deve fare come con l’eolico mi vengono i brividi. Un tema cosi importante come quello dell’eolico va trattato con i giusti strumenti, non con paginate su c’è il vento non c’è il vento, si disbosca non si disbosca. Il tema è più ampio e complesso e riguarda cosa faremo nel 2030 quando ci ricorderanno che i limiti della Co2 non vanno superati. Io con le persone che sono contrarie vorrei avere un rapporto franco, ma quando si ignorano in modo ideologico i dati ufficiali, e si nega la trasparenza dei atti, mettendone in dubbio la correttezza o insinuando che la conferenza dei servizi o l’inchiesta pubblica sono manovrate, allora il dialogo diventa difficile.
Ma c’è chi pensa che l’amministrazione comunale di Vicchio sia favorevole all’opera, a prescindere… Macché, non è questione di favorevoli o contrari. Così come sul Covid io sto molto a sentire le varie campane, e cerco di fidarmi di chi mi dà più una sensazione di fiducia in base alle competenze. Non parto prevenuto. Quando l’Università mi dice che ha fatto uno studio serio che rileva che lassù il vento c’è, non posso dire che no il vento non c’è. Questi atteggiamenti non mi piacciono. Come non mi piace chi dice che il covid non esiste. Anch’io ho tanti dubbi sui vaccini ed è giusto capir bene. Mi piace conoscer bene le cose prima di decidere. Vale anche per il tema del comune unico: c’è una miglioria, il cittadino ha dei vantaggi, ci guadagna nonostante la perdita dell’appartenenza e collocazione geografica?
Chiudiamo con due domande su temi sanitari. A che punto siamo con il consolidamento e l’ampliamento dell’ospedale del Mugello? Ci sono buone notizie. Verrà firmato ad ottobre l’accordo di programma tra Regione e Ministero che sancirà l’ok definitivo per l’avvio dei lavori. Ed è già pronto il progetto definitivo, per poi procedere alla gara. Ci vorranno sei mesi, e credo quindi che ad aprile possano essere avviati i lavori”.
Se si inizierà ad aprile perché allora tutta questa fretta nel voler spostare il punto prelievi? Non volevamo ritrovarci all’ultimo momento, ma abbiamo voluto preparare questo spostamento per tempo, sapendo che agli inizi sarebbe stato fonte di qualche malcontento. Inoltre l’ospedale ha già bisogno di nuovi spazi, ci sono discipline in ambienti troppo ristretti. Ma tengo a precisare che non è una privatizzazione del servizio, ma un trasferimento temporaneo, legato a un’esigenza e per un periodo di tempo, un biennio, limitato.
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 12 settembre 2021