Fabrizio Scheggi e la sua passione per il Mugello
MUGELLO – Scrittore, storico e pittore paesaggista, Fabrizio Scheggi dimostra il suo amore per il Mugello attraverso l’arte, cercando di celebrarlo attraverso le sue rappresentazione degli angoli più belli e sconosciuti del territorio. “Ho sempre avuto un forte interesse per l’arte – racconta Fabrizio – mio padre lavorava al teatro comunale di Firenze e, quando andavo a lavoro con lui vivevo intensamente quell’atmosfera un po’ ‘bohémienne’. Sono stato sulle ginocchia di Maria Callas, ho conosciuto Riccardo Muti e tanti altri, si può dire che sono stato cresciuto a ‘pane ed arte’. Purtroppo il lavoro mi portava via tempo ed energie per coltivare pittura e poesia. Nel 1994 sono tornato ad abitare in Mugello, terra dei miei antenati, riprendendo in mano le mie passioni grazie anche ad un gruppo di pittori di Vicchio”. Fabrizio si scopre un discreto paesaggista ed inizia anche ad esporre i suoi quadri affiancando ad essi una poesia, la sua vera musa. I suoi racconti sono sempre stati spinti dai suoi interessi; come la storia, la natura, ma anche semplicemente un’espressione negli occhi di un conoscente.
Inizia così a pubblicare racconti e raccolte di poesie come “La panacea nella pigola” e “Ricordi del mondo contadino”. Da appassionato e conoscitore della storia locale è socio fondatore dell’associazione “Dalle terre di Giotto e dell’Angelico”. Recentemente è risultato primo assoluto nel concorso letterario “Nuovi occhi sul Mugello” sia nella sezione racconti con l’opera “Sull’altuzzo” che nella sezione poesie con “Tramonto sulla Sieve”.
“Ho partecipato a diversi concorsi – racconta – poi ho conosciuto l’associazione ‘Nuovi occhi sul Mugello’ e mi è piaciuta moltissimo anche per il suo forte impegno nel sociale (articolo qui). Da lì ho deciso di partecipare al loro concorso sia anno scorso che quest’anno”.
Grazie al suo racconto e alla sua poesia è riuscito ad emozionare anche la giuria, che ha definito i suoi scritti “uno scatto fotografico in versi da conservare nella memoria, trasmettendo con estrema efficacia il legame profondo e indissolubile che unisce il territorio del Mugello ai suoi abitanti”.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello –16 giugno 2016