“La via degli Dei” e lo sport motoristico. La protesta del CAI
MUGELLO. Da una parte lo sport motoristico che reclama spazi per le proprie competizioni. Dall’altra la cura e la tutela dell’ambiente mirati allo sviluppo turistico del territorio. Così l’evento gara “endurance” dello scorso 29 maggio, sul crinale fra il passo della Futa e monte Gazzaro, continua a far parlare di sé. La protesta del CAI (Club Alpino Italiano, sezione di Firenze).
Avevamo già anticipato che sulla faccenda “Via degli Dei” qualcosa non convinceva (clicca qui per articolo originale). Anzi le perplessità sono diverse. Politiche e amministrative, economiche e ambientali. Proviamo a spiegarle, senza con questo pretendere di aver ragione. Tanto le contumelie, in ogni caso, non mancheranno. Ma lo scopo è quello di dar voce a chi quell’evento sportivo lo ha subito, senza aver avuta alcuna informazione preventiva. Le ragioni degli altri, invece, le conosciamo, dato che hanno avuto il patrocinio di Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze e Comune di Firenzuola.
La sezione di Firenze del CAI (Club Alpino Italiano) cura, seppur a livello di volontariato, con un minimo di rimborso spese, la manutenzione della rete sentieristica mugellana (SOFT). Ripulisce tracciati, mette la segnaletica, coopera con le unità di soccorso per il recupero di eventuali escursionisti in difficoltà. Boscaioli e cercatori di funghi compresi, oltre i turisti. Il tutto coordinato dagli uffici della Unione Montana Comuni del Mugello, di cui quello di Firenzuola fa parte.
Fra l’altro, proprio in alcuni tratti del sentiero “Via degli Dei”, non distanti dalla zona ove si è svolta la competizione, le squadre di lavoro del CAI hanno installati corrimano e scalini artificiali per agevolare il transito dei turisti. Ed è bene ricordarlo con presenze che oltrepassano le 4000 unità annue (fonte Appennino Slow, Pianoro, BO). Ora, la logica e i normali rapporti fra istituzioni ed associazioni, che gravitano attorno ad esse, imponevano un doveroso confronto fra le diverse realtà che, in qualche modo, hanno un ruolo attivo sulla vita di quella zona. Invece niente. Un dialogo fra sordi.
Ed è quello che lamenta Giancarlo Tellini, responsabile sentieristica CAI della sezione di Firenze e consigliere regionale, della stessa associazione, con delega per i sentieri della Toscana. Nel colloquio che abbiamo intrattenuto ha inteso precisare che nessuno li aveva informati. Dunque ha scritto, chiedendo spiegazioni, all’assessore regionale per l’ambiente, al sindaco di Firenzuola, all’Unione Montana Comuni del Mugello ed al Corpo Forestale. Certo non per fare polemica, semmai per stabilire ruoli e competenze affinché certi eventi siano concordati. E noi aggiungiamo, magari per indirizzarli verso aree all’uopo allestite, tipo il centro tecnico federale di Polcanto, omologato e gestito dalla FMI (Federazione Motoristica Italiana), ove ci sono a disposizione diversi ettari di terreno, boschi compresi, che bene si prestano a quel tipo di attività sportiva. Punto, e chi vuol capire capisca.

Immagini CAI, sezione di Firenze. Sul tronco dell’albero, in alto a sinistra, la vernice bianco-rossa della segnaletica CAI
Nondimeno occorre comprendere quale sia la strategia della politica locale e metropolitana, dato che Firenze è parte integrante di questo percorso escursionistico. Nel progetto “Via degli Dei”, nella sua valorizzazione, nel sostegno alla filiera turistica radicata sul territorio ci si crede o no?
Gianni Frilli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 16 giugno 2016
Le ‘nostre’ amministrazioni dovrebbero decidere cosa fare del territorio, lago compreso. Tutto non ci può stare: moto, cacciatori e escursionisti. Industrie inquinanti e produzione alimentare locale. Turisti e cantieri permanenti.
Facciano una scelta, per favore, tanto i voti di tutti non li prendono più.
4000 presenze annue ? 4000 sono quelle del weekend di una manifestazione motoristica media, ma di che numeri stiamo parlando.
Ma dove pensate che si disputi il campionato enduro? A polcanto?
A Lignano Sabbiadoro, una perla d’ambiente, un sabbia meravigliosa e la gara la fanno sulla sabbia.
PS GLI ENDURISTI AMANO E APPREZZANO L’AMBIENTE
http://www.motocross.it/2016/03/17/forestale-e-fmi-insieme-per-il-rispetto-dellambiente/
…Se gli endurusti amano l’ambiente li esorterei a ripristinare i sentieri dopo le gare come questa o le motoscorrazzate sui crinali… invece di lasciarli segnati da profondi solchi che non fanno che aumentarne l’erosione e il degrado. Invece vanno…si divertono…e passano oltre. Questo sì che è amore x l’ambiente. Per non parlare anche al disturbo alla fauna selvatica, che è inoltre punibile come da leggi regionali e nazionali. Amore sì… ma non so se l’ambiente contraccambia il vostro.
“Gli enduristi amano e apprezzano il territorio” è come dire che i fumatori amano l’aria pulita. Gli enduristi amano talmente tanto l’ambiente da bruciare ettolitri di benzina in mezzo ai boschi e sgommare su sentieri e massi. Come i possessori di fuoristrada enormi che vivono in città, e che durante i fine settimana vanno a arare sentieri dove non potrebbero neanche passare. Invece di difenderli, dovreste solo riconoscere il danno che è stato fatto. E chi ha fatto il danno, oltre chiedere scusa deve essere obbligato a rimediare. Chi ama l’ambiente i motori li tiene spenti e nei boschi ci va a piedi. E lascia tutto come lo ha trovato.
Possessori di fuoristrada enormi un po’ come il presidente di una sezione Cai delle mie parti che, presentandosi con il suo Defender con le gomme da terra e lo snorkel, mi viene a chiedere la firma per la petizione per proibire l’utilizzo a scopo ludico dei sentieri e le strade sterrate. Si vede che lui ha il Def ma non si diverte mica a guidarlo…