BORGO SAN LORENZO – In questa intervista Silvia Notaro, nuovo assessore alla Cultura del Comune di Borgo San Lorenzo, analizza punti di forza e criticità della vita culturale di Borgo San Lorenzo. Dal “Chini Museo” e il suo futuro, agli eventi ormai classici come “Mugello da Fiaba” e “Ingorgo letterario”, alla vita delle associazioni. Analizzando elementi di continuità e cose da cambiare.
Cultura a Borgo San Lorenzo, quali i punti di forza e anche le criticità?
“Iniziamo dai punti di forza: principalmente il patrimonio storico e artistico che ha Borgo San Lorenzo, ma che diventa ancor più rilevante se visto in un’ottica di territorio, un’ottica non parcellizzata dai confini comunali. Perché credo che sempre di più che il Mugello debba diventare un territorio che viene conosciuto e visto dall’esterno come un luogo ricco di opportunità sia dal punto di vista dei servizi e delle attività sportive e non sportive, ma anche dal punto di vista storico artistico e dell’offerta culturale. Perché secondo me un altro punto di forza enorme di Borgo San Lorenzo è quello di avere un tessuto molto articolato e molto vario di esperienze associazionistiche, ma anche di competenze di singole persone che in ambito culturale hanno tanto da offrire a Borgo San Lorenzo. In buona parte questo è sempre successo, ma penso che si possa valorizzare ancora di più: c’è tanto da poter offrire, coinvolgendo sempre più persone e realtà associative e credo che vi sia anche una competenza di una fascia di popolazione più giovane rispetto a quella che fino ad oggi ha proposto iniziative culturali; che invece è ricca di competenze che magari va a spendere anche fuori dal nostro territorio. Sarebbe interessante cercare di rendere il nostro territorio attraente anche per queste persone; penso a chi ha competenze musicali, a chi è storico dell’arte, a tanti che hanno altre competenze.
Poi le associazioni. Sono tante, e pur non essendo una criticità ma una cosa da gestire, tutto questo potenziale o questo patrimonio bisogna trovare il modo di coordinarlo, di gestirlo e di dargli le giuste opportunità per potersi esprimere. E tutto questo a livello borghigiano ma penso sia importante per la cultura iniziare ad avere una visione più territoriale, mugellana. Esempio banale, ed è una criticità: spesso c’è sovrapposizione tra le iniziative e non parlo di quelle più piccole che è giusto abbiano il loro spazio, ma penso agli eventi più rilevanti che talvolta vedono delle sovrapposizioni, di calendario o talvolta di tipologia. C’è un calendario condiviso, c’è un tentativo di coordinamento, ma forse si può lavorare ancora con maggior efficacia. A questo proposito si voleva convocare un incontro tra gli assessori alla cultura dei comuni per cominciare a conoscerci, a lavorare anche a una contaminazione, cioè a darci una mano nella promozione degli eventi che si tengono nei vari comuni. Agli occhi di chi vive fuori dal Mugello si può dare un’immagine più attraente, vediamo quello che c’è d’estate in Mugello, o che eventi musicali ci sono”.
C’è qualcosa che non ti soddisfa? Qualche iniziativa che non ti convince?
“Più che di eventi parlerei dell’organizzazione: la sensazione è che gli eventi, che sono diventati tanti, si siano aggiunti via via, e che forse a volte manchi una visione più organica, una pianificazione. Tutta questa parcellizzazione mette a dura prova tutta la macchina comunale. Diventa tutto un rincorrere gli eventi, senza programmazione, e così il cantiere comunale che d’estate dovrebbe fare la manutenzione dell’erba o delle scuole deve occuparsi di altro. Avere una visione più organica aiuterebbe da tutti i punti di vista. Compreso quello promozionale: valorizzare un’offerta in modo più complessivo anziché pubblicizzare gli eventi singoli potrebbe avere un impatto diverso”.
Quando cambia amministrazione i sono elementi di continuità e altri di discontinuità. Quali eventi pensi di confermare, quali intendi cancellare?
“La continuità per noi è tutto ciò che ha funzionato e ha avuto un riscontro positivo da parte della cittadinanza. Tutto quello che rientra in questo per noi è da sostenere e riproporre, Iniziative come Mugello da Fiaba, l’Ingorgo Letterario come la stagione teatrale e tante altre, sono attività e iniziative che per noi non ha alcun senso interrompere, penso anche al Palio, anche se non è un’attività culturale. Può essere che alcune di queste abbiano necessità, anche perché negli anni sono cresciute, di mettersi a tavolino e ridiscutere alcune cose nell’organizzazione o di modificare in parte alcune finalità. Penso all’Ingorgo Letterario, perché non specializzarlo in un’offerta rivolta ai più giovani? Son tutte iniziative su cui secondo noi è bene avere continuità senza però aver timore anche di modificarle”.
Museo Chini. C’è qualcosa da cambiare?
“Secondo noi, e lo abbiamo già detto in campagna elettorale, il museo Chini, ma in modo particolare la valorizzazione del Liberty, deve essere centrale nell’attività e nell’impegno dell’amministrazione. Primo fra tutti il museo anche se non solo questo: c’è ancora tanto da poter fare sia in termini di valorizzazione del museo stesso, che forse negli anni ha un po’ diluito la sua vocazione di museo centrato sul liberty. Questa è una cosa che secondo me va cambiata, occorre ritrovare una centralità della vocazione del museo rispetto alla valorizzazione del liberty. Credo si possa anche lavorare di più per l’inserimento del museo nei percorsi del liberty, che in Toscana e non solo esistono, che lo facciano percepire come una bella opportunità. A mio giudizio un lavoro importante da fare è quello di valorizzare di più i rapporti con le città e con quelle associazioni che si occupano della valorizzazione del liberty a livello nazionale e internazionale. Io spero anche che a livello regionale vi sia un’attenzione ancora più focalizzata sul liberty. Sarebbe importante che in qualche modo la Regione coordinasse ancora di più quei territori e quelle città che possono essere ancora più messe in rete. Dunque secondo me il museo deve recuperare questa centralità, e l’esperimento delle mostre temporanee di arte contemporanea non mi sembra abbia poi riscontrato così tanto favore. A me l’arte contemporanea piace, però c’è da capire qual è il contesto e qual è il luogo. Hai a Firenze luoghi dove l’arte contemporanea la valorizzano a sufficienza, e faccio fatica a pensare che qualcuno si sposti e venga a Borgo San Lorenzo per vedere una mostra di arte contemporanea. Diventa difficile pensare che ci sia un piano della villa dedicato a questo e che si sia rivoluzionato tutto il percorso museale del Chini, portandolo al primo piano, forse si può rivalorizzare, integrare di più. Il museo veramente ha bisogno di essere un po’ rilanciato, rinnovato, anche la parte più interattiva può essere potenziata”.
Il Direttore del Museo Chini, pensate a una riconferma o a una sostituzione?
“Vediamo, credo che la scadenza sia a breve, vedremo. C’’è un problema grosso, che è quello dei lavori di Villa Pecori, lavori che dureranno minimo un anno e mezzo, e stiamo cercando di capire in che modo impatteranno su quella parte di Villa. Chiaramente essendo lavori che riguardano il tetto, le opere del museo in linea teorica forse potrebbero essere lasciate, ma con un rischio di compromissione, che non è pensabile anche sul piano assicurativo. Quindi stiamo vagliando delle ipotesi che però necessitano di un parere tecnico. Stiamo aspettando di capire se l’accesso alla Villa sarà comunque consentito durante i lavori o per alcuni periodi. C’è da coordinare tutto questo per poter mantenere aperto il museo e non è detto che sia possibile, o quantomeno che sia possibile con gli stessi periodi di apertura che ha oggi, dato che ci sarà un cantiere aperto. Questo è un nodo importante. In ogni caso considerando che per noi è davvero prioritario il museo, se dovesse esservi una riduzione dell’attività obbligata, noi questo tempo dovremo sfruttarlo: non dobbiamo aspettare un anno e mezzo. Bisogna allacciare rapporti con gli altri musei, cercare di capire cosa intenda fare chi è proprietario delle opere, valutando insieme a loro come valorizzare le opere presenti. Impegnandoci a scongiurare una riduzione eccessiva dell’attività e della presenza del museo”.
Infine l’assessore alla cultura affronta il tema dello spostamento della biblioteca comunale a Villa Pecori. In questo articolo la sua posizione.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 15 Settembre 2024
2 commenti
Complimenti all’assessore alla cultura Silvia Notaro,che dalle risposte dell’intervista si percepisce la sua accurata preparazione e ha le idee chiare sul percorso da seguire
Molte chiacchiere ma scarsi i fatti , per rilanciare la villa Pecori occorre nominare un commissario con ampi poteri , e lasciare a lui , la gestione e il mantenimento di tutto il complesso . mi rammento di come furono effettuati da parte dell’amministrazione comunale di BORGO I LAVORI di ripristino , fu un macello di cui nessuno se ne assunse la responsabilità e di cui ancora se ne possono vedere i danni causati .