Federico Ignesti a cuore aperto. Intervista al sindaco di Scarperia e San Piero
SCARPERIA E SAN PIERO – Federico Ignesti, sindaco di Scarperia e San Piero, in questa intervista, fa un bilancio approfondito dell’anno più difficile, il 2020, e dice la propria sul futuro, progetti, prospettive politiche,
2020, l’anno del Covid, senza dubbio. Ma al di là dell’epidemia, cosa siete riusciti a mettere in porto, o comunque ad avviare, nonostante il Covid? Non sono mancati gli interventi e provo ad elencarli: la conclusione dell’ampliamento, con due nuove aule, del plesso scolastico di San Piero a Sieve; il finanziamento completo e l’affidamento lavori presso l’impianto sportivo Alessia Ballini, con il il rifacimento dell’impianto di approvvigionamento idrico per irrigazione del campo principale, i lavori di rifacimento e messa a norma del campo sussidiario per il calcio, rifacimento illuminazione, manto in erba sintetica e ampliamento delle dimensioni campo da gioco, e, infine, la copertura del campo da tennis. Per l’impianto sportivo “le Cortine” a Scarperia è stato completamente finanziato il rifacimento e la copertura delle tribune. Ancora, ricordo l’inizio dei lavori per la rotonda Cafaggio a San Piero a Sieve e il proseguo dell’intervento di manutenzione e riqualificazione marciapiedi piani viabili e pubblica illuminazione quartiere Cardetole.
Poi abbiamo provveduto all’acquisto dell’immobile in piazza della Torricella a Scarperia, ex-casa del fascio, con l’affidamento lavori di bonifica dell’amianto: qui sarà realizzata la nuova biblioteca comunale. Poi ci sono i finanziamenti per la sistemazione di alcune frane su strada comunale fra Marcoiano e la Castellana e sempre sulla comunale che porta al Mulinuccio interventi vari di ampliamento e sostituzione punti luce, alla Tintoria, la Luna, alla “rotonda coltelli”, viale Matteotti a Scarperia; sono stati affidati i lavori di efficientamento energetico palestra comunale di Scarperia, oltre a completamento lavori di efficientamento energetico e adeguamento sismico alla scuola media di Scarperia.
Non poco, obiettivamente… Posso aggiungere una cosa importante? Una cosa che senza Covid non si sarebbe potuta fare: aver portato insieme a tutti i sindaci del Mugello con le altre istituzioni coinvolte, grazie anche alla disponibilità di Ferrari e Mugello Circuit, il Gran Premio di F1, con una denominazione storica i “1000 GP” della Scuderia Ferrari. Il pubblico logicamente è stato limitato, ma la visibilità mediatica per il Mugello nel mondo, identificato subito con la Toscana quindi con l’Italia, è stata importantissima per la nostra zona, un investimento per farci sempre di più conoscere da un pubblico quello sì globale come solo la F1 e pochi altri eventi sanno catturare. Qualora ve ne siano le condizioni, la Regione Toscana ha già dato la propria disponibilità, anche sul piano economico, a ripetere l’evento.
E per il 2021 che cosa avete in cima all’agenda? In cima all’agenda, come desiderata, c’è la previsione della nuova Casa della Salute presso l’H2 vista la contiguità con immobili dove già si trovano sia ambulatori medici di base sia distretto sanitario, oltre a verificare un’idea sul vecchio cinema Taiuti di San Piero a Sieve, e approvare il Piano Operativo comunale.
Una parola anche sui grandi progetti di zona. Realisticamente, sei convinto che ci sia qualche possibilità che qualcosa venga davvero finanziato? E non ti sembra che alla fine non abbiate perfino sovrabbondato nelle proposte, mettendo dentro di tutto, un po’ a lista della spesa? Non sarebbe stato meglio scegliere pochi ma rilevanti progetti davvero di area? Realisticamente penso di sì. Non c’è alcun volo pindarico- Certamente sarà necessario, in base a quelli che saranno i dettami nazionali del Recovery Fund, mettere delle priorità, che per me sono treno ad idrogeno, Sp 107 Carlone-Legri e con un ragionamento piuù ampio con il comune coinvolto, ma necessario a tutto il Mugello, il bypass Fontebuona-Pratolino, già studiato dalla Regione al tempo dell’assessore Conti e presente negli strumenti di pianificazione. Infine anche la fermata dell’Alta velocità a San Piero non la vedo impossibile, stile modello Chiusi, collegata all’hub di interesse metropolitano sulla mobilità che già è la stazione ferroviaria di San Piero a Sieve.
Come vedi la situazione politica a livello nazionale? Non sono mai stato favorevole a questa alleanza giallo-rossa (perché nata non su presupposti programmatici, ma su errori altrui), ma adesso, in questo periodo di emergenza penso che le crisi di governo lascino il tempo che trovano: il superamento della pandemia con tutte le sue implicazioni economiche e sociali dovrebbe essere la priorità nazionale. Certo preferirei che il mio partito, il PD, visto che è su questa barca prendesse un po’ più in mano il timone dando dei segnali chiari su quale dovrebbe essere la prospettiva dell’Italia, e non assecondare le mance a pioggia che oggi sembrano il tema principale del governo, cosa che ricorda periodi non certo virtuosi della politica italiana.
A livello di zona il 2021 porterà un po’ più di coesione, o i comuni mugellani andranno ancora in ordine sparso? Io non vedo ordine sparso. Certo il Covid anche a noi sindaci ha impedito di incontrarci meno di persona per discutere delle varie tematiche di zona, perché l’emergenza sanitaria è stata la priorità che tutto ha condizionato. Però aver fatto il nostro piano di Recovery tutti insieme credo sia la miglior risposta a chi aveva dubbi in merito.
Il tema delle fusioni tra comuni è uscito completamente dall’agenda? Hai intenzione di prendere qualche iniziativa? Quest’anno è uscito un po’ tutto dall’agenda, ma secondo me proprio in questo periodo è stato dimostrato ancor di più che chi si è fuso o agisce in gestione associata come il Mugello ha risposto meglio di chi è da solo perché gli strumenti e le risorse a disposizione comunque sono stati maggiori per mettere in campo politiche o risposte necessarie all’emergenza del momento. Quindi figuriamoci quante più possibilità ci sarebbero per tali comuni in tempo ordinario e non straordinario.
Qualcosa da proporre alla Regione ci potrebbe essere, ma a tempo debito. Sicuramente avendo anche la delega per l’ANCI in questo settore sempre sosterrò le fusioni perché sono la miglior forma di riorganizzazione istituzionale, sia per efficentare i costi sia per mettere in campo risorse per politiche di sviluppo. A mio giudizio nei referendum andati male, ovvero con i no alle fusioni, è più prevalso lo scontro politico (per assecondare il consenso) che il vero interesse di far capire ai cittadini quali fossero le vere potenzialità di una fusione.
A proposito di politica, a livello locale, che te ne sembra? Le opposizioni fanno… il loro dovere? Io non mi sento di giudicare le opposizioni, come per la maggioranza saranno i cittadini a valutare l’operato, però a volte ho l’impressione che si tenda a discutere più dei problemi nazionali o di altro tipo, piuttosto che approfondire, magari anche con le dovute osservazioni o critiche, le tematiche di competenza degli enti, gli argomenti sui quali effettivamente abbiamo possibilità di incidere.
Palazzo a parte, come senti il rapporto con la gente, a livello di base? Quali le critiche principali che giudichi ingiuste? E ci sono rilievi che senti fondati? Il rapporto, direi “fisico”, con le persone lo sento come l’aspetto più importante. E dal dicembre 2019 col terremoto, ed oggi con la pandemia è diventato ancora più stretto. C’è la necessità di poter parlare, comunicare, a volte anche consolare o dare speranza, perché l’umanità è la prima cosa che si deve mettere in campo per me se si vuole davvero dimostrare di avere a cuore gli interessi dei cittadini, e il comune ed il Sindaco sono viste ancora dalle persone come l’istituzione più vicina, quella in cui si ripone la maggior fiducia, e questo spesso porta ad avere richieste su competenze che non abbiamo. Ma non possiamo non rispondere e ci attiviamo con gli organi competenti per poterlo fare. E questo arricchisce di conoscenze anche noi stessi, per il compito che dobbiamo assolvere. Le critiche anche ingiuste che possono giustamente esserci, ti portano comunque a riflettere e a vedere la tua impostazione su un determinato problema da un’ottica diversa, che magari non fa cambiare l’impostazione data, ma spesso la migliora.
Quale è la caratteristica principale di ciascuno dei tuoi assessori, e che primo obiettivo assegni a ciascuno per il 2021? Anzitutto, se li ho scelti, significa che ho fiducia in loro. Loretta, vicesindaco è tenace, Marco Casati è meticoloso, Marco Recati è paziente, Pietro è misuratore riflessivo, mentre Elena è dinamica. E sono qualità legate ai compiti affidati a ciascuno di loro. L’obiettivo lo sanno loro quale è: fare in modo che io sia sempre soddisfatto del compito loro assegnato per soddisfare i bisogni della cittadinanza, perché sanno bene che sconti o parole di favore da me non li avranno!
Volevo infine evitare domande sul Covid. Ma al termine, una, consentimela. Qual è la cosa che più ti ha amareggiato e infastidito di questa situazione, e quale invece la cosa più positiva che hai intravisto? La cosa che mi ha dato più fastidio è stata un po’ di approssimazione nel periodo estivo soprattutto per mettere in campo un adeguato sistema di tracciamento da parte di Asl e Regione col rientro dall’estate. Forse le vacanze e poi le elezioni hanno distratto e ritardato le azioni, che poi hanno fatto correre per recuperare il tempo perso, con la conseguenza di stressare il sistema sanitario alla ricerca di posti letto per ricoveri non ancora programmati. Poi due dispiaceri: alla fine del lockdown le difficoltà per trovare risposte da dare ai ragazzi, alle persone con disabilità e di conseguenza alle famiglie e in questi giorni purtroppo tutto ciò che è accaduto al Villaggio San Francesco. Proprio una beffa considerando che per tutta la pandemia era stato evitato dalla struttura e dagli operatori che il Covid si incuneasse, e invece a pochi giorni dall’inizio delle vaccinazioni in RSA, proprio nel periodo di Natale dove la condivisione degli affetti per le persone più fragili ha un’azione esponenziale rispetto alla grande attenzione quotidiana che comunque ogni famiglia o parente ha per queste persone, è scaturita tutta questa sofferenza.
La cosa più positiva invece è stato constatare la disciplina della stragrande maggioranza delle persone a rispettare alla lettera, con senso di responsabilità comune tutte le regole per affrontare il Covid, magari non approvandole, ma eseguendole senza isterismi. E anche la catena di volontariato sociale che si è sempre più estesa ad associazioni o a singole persone per mettersi a disposizione di necessità e bisogni, anche con donazioni, senza chiedere nessun riflettore o riconoscimento. A tutti un grande grazie.
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 9 gennaio 2021