Fiammetta Capirossi, candidata Pd, su Petrona, Bilancino, ospedale, fusioni tra comuni, profughi
Ormai la campagna elettorale volge alla fine, e abbiamo fatto due chiacchiere con la candidata mugellana del PD, Fiammetta Capirossi.
Questa la trascrizione della conversazione.
Intanto, cosa sottolinei di solito quando ti presenti negli incontri?
Sottolineo che vengo dal mondo del volontariato, non quello ufficiale, tipo Misericordia ma quello turistico folkloristico culturale. Credo che qualsiasi tipo di volontariato aiuta sia chi lo riceve che chi lo fa, perché ti mette insieme alle persone e ti fa capire il valore di fare le cose senza aspettarti niente in cambio. E’ una filosofia di vita che se tutti la sposassero saremmo un po’ meno egoisti.
Poi mi piace sottolineare il percorso amministrativo che ho fatto in questi undici anni: sono al terzo mandato, ed è quasi un record, visto il discorso della rottamazione! Le deleghe che mi sono sempre state assegnate, sociale e Società della Salute, sono state un’esperienza di vita vera e stanno diventando un modo di essere: conoscere meglio le situazioni ti spinge a portare un contributo positivo.
Non può mancare una domanda sull’impianto a biomasse di Petrona. Quale il tuo giudizio?
Noi come amministrazione comunale siamo stati chiamati in causa da un punto di vista di verifiche e controlli, perché l’autorizzazione è provinciale e la stessa autorizzazione unica ambientale la rilascia il SUAP, organismi terzi rispetto all’amministrazione comunale. Noi l’unico compito che dobbiamo avere è quello di tutelare il più possibile la qualità della vita e dell’aria del nostro territorio. Quando vado a farmi le analisi del sangue, i parametri non li decido io ma se sono giusti o meno lo decide l’Azienda. Io quando ritiro l’analisi devo controllare se ci sono le “stelline” . E’ quello che come amministrazione comunale faremo: si controllerà che i certificati che loro porteranno, che i vari enti rilasceranno, siano tutti a posto. Se è tutto a posto siamo noi i primi ad essere tranquilli. Sulle energie rinnovabili punta non solo la Regione Toscana, ma tutti gli Stati. Metano e petrolio non sono eterni, occorre studiare energie alternative.
Certo, dobbiamo fare in modo che non vi siano pericoli. Un esempio: noi abbiamo a Pianvallico diverse ditte di galvanica. La galvanica è una delle trasformazioni che inquina più di tutto. Perché questo non accade? Perché ci sono filtri, accortezze, perché l’azienda ogni quindici giorni va a controllare che tutto sia a posto, e la stessa cosa dovrà essere fatta per questa nuova impresa. Io imprese salubri non ne conosco punte! Nemmeno i contadini, perché poi usano i diserbanti e quindi anche loro vanno controllati. Secondo me se le cose sono fatte come devono essere fatte, va trattata come un’attività produttiva come le altre. Senza considerare il vantaggio di avere il pellet fatto con legname della nostra zona.
Se il legname della nostra zona sarà sufficiente…
Questa è una delle cose che deve dimostrare l’azienda per ottenere l’autorizzazione ambientale, se non lo dimostra non ottiene l’autorizzazione.
Hai fatto uno spot sul lago di Bilancino. Ma non è la tua parte politica a portare le maggiori responsabilità per questi lunghi anni di inattività intorno al lago?
Secondo me negli anni passati chi doveva gestire il lago è stato lasciato solo. E’ uno dei problemi del nostro territorio: tanti comuni, tanti campanili, poi si arriva in fondo e ci si fa male da soli.
Spero che essendo diventato lago di Toscana e essendovi dietro la Regione, si riesca a fare un tavolo con prospettive serie per rilanciare un sistema di turismo intorno al lago. Questo finora è mancato.
E del problema Ospedale del Mugello che pensi?
Il presidente della Regione Rossi ha promesso che avrebbe provveduto alla realizzazione di un nuovo ospedale dove c’è il parcheggio sul retro. Io sull’ospedale penso questo: finché non realizzano quello nuovo, il vecchio deve rimanere con tutte le sue funzioni, perché troppe volte abbiamo visto che si dice si chiude quello vecchio si fa quello nuovo e poi è difficile riportare i professionisti sul territorio. Va tutelato quello vecchio in attesa di quello nuovo.
Non ti fidi?
Non è che non mi fido. E’ che siamo in un periodo di vacche molto magre e ho paura che snaturando una parte poi sia difficile ottenerla di nuovo. L’impegno deve essere non raddoppiato ma triplicato. Il Mugello si merita una particolare attenzione.
Hai accennato prima ai campanili. Come giudichi il nuovo disegno istituzionale, con le Unioni dei Comuni? E dobbiamo andare avanti con le fusioni in Mugello?
Sotto i 5000 abitanti la fusione dovrebbe essere obbligatoria, perché i comuni non ce la fanno a sopravvivere. Più sei, e meglio riesci a gestire. Quando non c’erano le sds, ad esempi, certi comuni mugellani hanno rischiato di perdere teotalmente certi servizi, con la sds siamo riusciti a garantire lo stesso accesso ai servizi in tutti i comuni.
Certo vanno superati i famosi campanili. Da noi ci siamo riusciti e ancora non ho capito con quale formula magica ce l’abbiamo fatta. Ma ci siamo riusciti. Non ci vedrei nulla di strano a fare un comune unico mugellano. Si parla tanto di globalizzazione e poi si resta attaccati alla bandierina del proprio comune. Noi abbiamo cambiato, e abbiamo avuto numerosi vantaggi.
Migranti, che dici?
Noi siamo pronti all’accoglienza e a qualsiasi tipo di sforzo che viene chiesto alle amministrazioni. Siamo apertissimi. L’unica cosa che abbiamo sempre chiesto è di gestire insieme alla Prefettura gli arrivi, anziché subire. Invece ci ritroviamo di fronte a decisioni già prese. Se si sapesse da prima, si potrebbe gestire meglio, e preparare l’opinione pubblica.
Com’è andata questa campagna elettorale?
Ho scoperto realtà che nemmeno sapevo esistessero, nel bene e nel male. È stata un’esperienza interessantissima. Io ho il “difetto” di voler parlare con tutti, e arrivo a casa la sera che sono sfinita. Magari andava pensata una circoscrizione diversa, non così immensa, che ci fa dedicare troppo tempo al viaggio e poco alle persone. E non so poi se è giusto fare una lista con sei candidati precostituiti o se fare primarie, e la cosa andrà rivista in futuro.
Ti pesa essere stata nominata?
No, perché mi ha nominato il mio territorio, i modo compatto. Dal Pd metropolitano erano state chieste al Mugello due candidature, un uomo e una donna, e le segreterie della zona hanno deciso di indicare solo una donna, proponendo me, una cosa per me di un orgoglio incredibile. E devo dire che è stata una cosa inaspettata: ho lavorato sempre a testa bassa, senza avere mire per il futuro. La candidatura è arrivata come un fulmine a ciel sereno.
Non avverti, nella gente, uno stato d’animo di contestazione nei confronti di chi governa? E non temi che questo possa penalizzare il Pd?
Finora siamo stati accusati, tutti i partiti di un immobilismo quasi totale.Il Pd è nato come forza riformista, e questo significa fare riforme, non far finta di farle. Non ci sono riforme perfette, ma perfettibili, da condividere il più possibile. Senza essere ostaggio di conservatorismi.
Ti… offendi se ti definiscono renziana?
No assolutamente, mi offendo se mi dicono che sono dalemiana.
© Il filo, Idee e notizie dal Mugello, maggio 2015