Fusione Dicomano e San Godenzo, dai consigli comunali: “Si esprimano i cittadini nel referendum”

I sindaci Stefano Passiatore di Dicomano e Alessandro Manni di San Godenzo
DICOMANO E SAN GODENZO – “Si faccia il referendum consultivo sul progetto di fusione dei Comuni di Dicomano e San Godenzo, e siano i cittadini a decidere”: lo hanno deliberato i due Consigli comunali. E alla Giunta della Regione Toscana fanno richiesta di presentare nel proprio Consiglio “una proposta di legge di fusione in tempo utile affinché il referendum consultivo previsto dalla normativa regionale possa tenersi quanto prima”.
A Dicomano la richiesta è stata approvata all’unanimità, con i “Sì” del gruppo di centrosinistra “Uniti per Dicomano” e del gruppo Movimento 5 Stelle. Nessuno dei tre rappresentanti della Lista civica era presente.
“Ad oggi – si legge nelle deliberazioni dei due Consigli comunali – si sono svolte cinque assemblee pubbliche, di cui due a Dicomano e tre a San Godenzo (articolo qui), che hanno visto la partecipazione di circa 600 persone ed a seguito delle quali è emersa la richiesta alle Amministrazioni di impegnarsi affinché la normativa regionale recepisca il principio che la fusione tra i Comuni di Dicomano e San Godenzo debba realizzarsi a condizione che in ciascuna delle due comunità sia superato il 50% dei consensi nella consultazione referendaria”.
A chiedere che ci sia il referendum ed i cittadini si esprimano è stato anche il Consiglio comunale di San Godenzo, con il voto favorevole del gruppo di centrosinistra e quello contrario della lista civica “San Godenzo per un Comune di tutti”.
“Si tratta di una scelta importante, una scelta per il futuro di due Comuni e due comunità ed è assolutamente giusto che i cittadini possano partecipare e decidere del proprio futuro – sottolineano i sindaci di Dicomano e San Godenzo Stefano Passiatore e Alessandro Manni – prendiamo atto che la lista civica di San Godenzo, con il ‘No’ alla richiesta di referendum, non vuole consentire ai cittadini di esprimersi. Noi invece lo vogliamo – affermano i due sindaci – vogliamo che ci sia consapevolezza, una grande partecipazione. Che ogni cittadino possa maturare un’opinione e che poi possa esprimerla, possa scegliere”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 31 marzo 2018
Perchè ci si oppone all’indizione di un referendum? Andiamo oltre i ragionamenti sulla tempistica, da oggi ci sono circa sei mesi di discussioni e approfondimenti prima del referendum.
Essenzialmente ci si oppone ad un referendum quando:
a- si teme di non avere idee sufficientemente forti per convincere i cittadini a votare secondo la nostra idea;
b- si teme che i concittadini non siano in grado di prendere una decisione giusta.
In entrambi i casi è una giustificazione contraria al concetto stesso di democrazia.
E’ stata avviata una procedura di fusione senza prima consultare i cittadini da parte di un Consiglio Comunale espressione di una lista di sinistra che nel programma elettorale non aveva inserito tale fusione, e questa non è democrazia, ma è subordinare gli interessi della popolazione a quelli di un partito, il PD, il cui simbolo campeggia dietro la vostra foto dei due sindaci.