Gli studenti del “Giotto Ulivi” imparano a fare impresa. E simulano la concreta gestione di un’azienda
BORGO SAN LORENZO – Un allevamento di chiocciole per uso gastronomico, cosmetico e farmaceutico, una piadineria ambulante, un sito per la ricerca di lavoro anche stagionale ed un food truck di tortelli: sono state queste le idee imprenditoriali elaborate dai ragazzi delle classi quinte dell’istituto superiore “Giotto Ulivi” di Borgo San Lorenzo. che hanno partecipato al concorso “Business Plan”, promosso da Confindustria Mugello e sponsorizzato da Banco Fiorentino e Assiboni.
E durante la premiazione si avvertiva tanta emozione ma anche serietà e preparazione.
Per partecipare al concorso gli studenti si sono divisi in gruppi ed hanno ideato un’impresa immaginandone costi, ricavi, punti di forza e di debolezza. E i risultati di questa progettazione sono stati mostrati durante la mattina di giovedì 7 giugno nell’auditorium dell’istituto borghigiano davanti ad una giuria formata da Leonardo Manfriani responsabile coordinamento della direzione del Banco Fiorentino, Fabio Boni presidente di Confindustria Mugello e Valdisieve, e con la partecipazione del sindaco di Borgo San Lorenzo e presidente dell’Unione dei Comuni Paolo Omoboni.
“Questo progetto rientra in quella che è la nostra concezione di ‘operare sul territorio’ – spiega Leonardo Manfriani del Banco Fiorentino -: è opportuno gettare, già nella fase di studio, delle basi, in modo da far sì che, nel territorio, si creino certe qualità e conoscenze. Questo perché la banca del territorio ha a cuore quello che è il benessere e la qualità del lavoro del territorio stesso. Per questo Banco Fiorentino, ex banca del Mugello, ha sempre guardato con interesse alle scuole locali, portando avanti diverse collaborazioni, docenze con i diplomandi, progetti con Confcooperative per sviluppare nei licei il concetto cooperativo per la conduzione dell’impresa, ed altro ancora, ed è per questo siamo ben felici di partecipare anche a questa iniziativa”. Dopo la presentazione dei quattro progetti in gara Boni ha presentato la classifica spiegando che ognuno di questi ha ottenuto il massimo punteggio almeno in uno dei quattro criteri di valutazione: contestualizzazione territoriale, valore dell’idea, sostenibilità economica e qualità della presentazione.
“Confindustria –ha detto Boni- sostiene questo concorso perché le imprese del territorio sono consapevoli del fatto che ciò che oggi traina le imprese è lo star dentro il “Made in Italy”, ovvero la capacità di produrre cose di livello medio alto, riconosciute nel mondo. E per far questo sono necessari addetti di alto livello. Di questo devono essere consapevoli sia le scuole che le imprese. Le idee presentate oggi sono valide e potrebbero essere anche sviluppate in una vera impresa, e ci auguriamo magari che qualcuno ci contatti per provare a metterle in atto”.
Quattro i progetti presentati: un allevamento di chiocciole per uso gastronomico, cosmetico e farmaceutico, una piadineria ambulante, un centro per la ricerca di lavoro anche stagionale ed un food truck di tortelli. Le presentazioni sono state tutte ampiamente curate, ma quella che ha ottenuto il punteggio più alto è stata proprio l’ultima che ha ottenuto il massimo dei voti per la sostenibilità economica e la contestualizzazione al territorio, dando la possibilità di “esportare” il Mugello andando a coglierne gli aspetti positivi.
Il sindaco Omoboni, da parte sua ha ringraziato i ragazzi per l’impegno e l’entusiasmo profuso in questa attività:”Al di là dell’ottimo contenuto delle idee presentate –ha detto- si è notato l’entusiasmo ma soprattutto la capacità di fare squadra, cosa che non è banale. Capacità che andrebbe imparata anche in altri campi e che non è mai facile. Quest’iniziativa prende il testimone da quella che fu lanciata anni fa dall’incubatore di imprese’: si chiamava ‘Giovani idee d’impresa’, e la sua ultima edizione fu nel 2015. Purtroppo ‘l’incubatore’ non c’è più, anche se voglio ricordare come da esso sia nata l’azienda Temera, azienda mugellana che da qualche settimana è tornata negli spazi fisici dove nacque ed oggi conta circa 60 dipendenti, con un’età media di trent’anni. Consideriamo questo un bel segnale: da un’idea e da momenti di confronto può nascere qualcosa che porta sul territorio occupazione, impresa e quindi rilancia l’economia”. “È stata un”iniziativa sicuramente utile – conclude infine il professor Michele Geroni – perché dopo anni di teoria i ragazzi hanno potuto mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti, mettendosi alla prova. Certo non senza difficoltà, come la gestione del gruppo, difficoltà che via via sono riusciti a risolvere, ed anche questo è un risultato importante”.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 7 giugno 2018