I candidati e il Mugello, proposte a confronto. 3 – L’ex-ospedale di Luco
MUGELLO – Continua il percorso per conoscere meglio idee e proposte dei diversi candidati mugellani al Consiglio Regionale della Toscana. Un contributo per una scelta più consapevole.
Un futuro per l’ex-ospedale di Luco di Mugello? Questo il terzo tema che abbiamo proposto. Ecco le risposte:
GIUSTO CHIARACANE – candidato di Italia Viva
Il recupero dell’ex ospedale di Luco del Mugello deve essere a mio avviso nell’ambito socio-sanitario . Nel Mugello manca un grande centro di riabilitazione in ambito sanitario che potrebbe non solo rispondere alle esigenze del nostro ampio territorio ma anche a quello fiorentino dando così’ respiro agli ospedali riducendo ed evitando ricoveri impropri. Senza dimenticare la possibilità’ di realizzare ciò’ grazie ai finanziamenti europei destinati e vincolati nel campo sanitario. Fra l’altro una destinazione così’ come proposta avrebbe una ricaduta occupazionale notevole .
GIAMPAOLO GIANNELLI – candidato di Forza Italia
Sembra un disco rotto, ma è la triste realtà. La vicenda dell’ex ospedal edi Luco di Mugello certifica in modo clamoroso l’incapacità della sinistra di governare. Dopo un lungo periodo, che sembrava portare alla vendita della struttura, all’interno della quale sembrava che ci potesse essere la nascita di un albergo, la struttura è stata praticamente regalata alla Fondazione Maggio Musicale Fiorentino,
Il tutto, bypassando completamente l’amministrazione di Borgo San Lorenzo, ed anche stavolta pensando solo a risolvere un problema sbolognando una struttura da un ente ad un altro, senza uno straccio di progettualità.
Dopo un rimpallo di responsabilità, alla fine, questo edificio è totalmente in disuso e mostra già uno stato di fatiscenza che fa male al cuore. Siamo ancora in tempo a salvarlo? Forse si. Basta che si riuniscano per davvero tutte le forze politiche, imprenditoriali, del terzo settore, e tutti coloro che vogliono bene al territorio.
Fare un progetto, serio, è la sola cosa che può salvare questo edificio che altrimenti cadrà a pezzi. Anche per questo occorre che il centrodestra vinca le elezioni regionali del 21 maggio; affinchè situazioni del genere non si ripetano in futuro.
MAURIZIO GORI – candidato del Movimento Cinque Stelle
Ex convento al 1871 al 1990 adibito ad ospedale poi dismesso con l’apertura dell’ospedale di Borgo San Lorenzo.
Dopo 30 anni dalla dismissione la Regione Toscana attraverso bandi d’asta andati deserti ha cercato di vendere senza successo l’immobile che attualmente versa in una condizione di forte rischio di degrado strutturale.
Essendo un bene di interesse storico artistico il suo utilizzo è ristretto ai soli fini turistico ricettivi, culturali e di servizio, sottoposti ad autorizzazione della Sovrintendenza.
Nel 2019 gli attuali amministratori, Comunali e Regionali, hanno annunciato uno stanziamento complessivo di 2 milioni di euro per il solo restauro conservativo. Successivamente l’immobile e gli annessi sono stati ceduti alla Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino come a voler scaricare una patata diventata bollente per la politica.
Mi chiedo se questo è il modo di amministrare la cosa pubblica.
SAMANTHA LATONA – candidata di Fratelli d’Italia
Così come per il “Guido Banti” di Pratolino, a forza di pretendere l’impossibile, s’è perso, come si dice da noi, “il ranno e i ceci”. La Regione ed il Comune di Borgo, entrambi a guida PD, hanno dimostrato, una volta di più, la verità dell’antico adagio: “chi troppo vuole nulla stringe”. Clausole, regole, regolamenti, difficoltà burocratico-amministrative di ogni genere e pretese assurde, sia in termini monetari che di destinazione d’uso troppo restrittivo, hanno fatto scappare a gambe levate ogni possibile imprenditore. Quando poi si è deciso di venderlo (anche ad un solo euro, come ebbe a dire l’Assessore al bilancio del Comune di Borgo) era già troppo tardi. Nessuno si è voluto accollare una massa di calcinacci. Grazie Regione e grazie PD!! Unica remota speranza, a questo punto, è che la Fondazione Maggio Musicale Fiorentino riesca ad alienarlo, permettendo a chi lo compra di farci ciò che ritiene. Se si insisterà, invece, con gli assurdi ed altezzosi paletti di sempre, allora il PD dovrà assumersi finalmente la responsabilità ed il disonore di aver distrutto, per incapacità ed indolenza, un altro bene fondiario che avrebbe potuto generare non poco reddito (se non altro in tasse locali) per la collettività.
CLAUDIO SCARPELLI – candidato di Lega Salvini Premier
Si tratta decisamente di uno dei tanti fallimenti della politica di sinistra nel nostro territorio.
Una struttura completamente abbandonata da trent’anni, oggetto di tanti “falsi” progetti e false promesse, tanto da ridurla in uno stato di penoso e pericoloso abbandono, che sommate a tutte le “scorribande” finanziare ne hanno decretato la fine.
Per potere sperare di recuperare la struttura, serve l’intervento finanziario di un privato, che potrà, forse, intervenire solamente dopo che tanti assurdi vincoli imposti dalla sovrintendenza saranno rimossi o perlomeno attenuati.
Non possiamo più consentire che vincoli assurdi condannino, nel nome del “niente si tocca”, all’oblio e al degrado strutture del genere.
Serve un intervento forte della politica, al fine di trasformare le normative attuali in modo da consentire ad investitori privati di avere la certezza di poter agire in modo da ricevere il giusto ritorno economico, altrimenti tra 5 anni saremo ancora qui a fare voli pindarici su possibili quanto improbabili progetti, se non addirittura a commiserare un cumulo di macerie.
GIULIA STEFANI – candidata di Orgoglio Toscana
Ospedale di Luco: sono necessarie strutture per cittadini non autosufficienti e/o disabili oppure più semplicemente luoghi di aggregazione per persone fragili, anziani o giovani. Adattare a questo uso una vecchia struttura ospedaliera è sicuramente fattibile. Ricordo che tanti Mugellani sono costretti a trasferimenti giornalieri in strutture poste in altre zone quali Settignano. Ricordo anche che far diventare private queste strutture, le sottrae definitivamente alla collettività: la cessione deve essere l’ultima scelta.
FEDERICA TASSINI – candidata di Forza Italia
Occorre fare presto ed individuare, anche con un dialogo col mondo dell’imprenditoria privata, una soluzione che garantisca il recupero della struttura e la salvaguardia della sua unicità.
TOMMASO TRIBERTI – candidato di Italia Viva
L’ex ospedale di Luco di Mugello non può esser lasciato nelle condizioni di abbandono e degrado in cui si trova da lungo, troppo, tempo, con il rischio concreto di crollare. E andrebbe perduto un grande patrimonio storico-architettonico del territorio e non solo. Purtroppo siamo ancora a parlare dell’ex ospedale – e se ne parla da anni e anni – come un problema non facilmente risolvibile. E la sensazione è che fino ad adesso lo si sia considerato tale, anche da parte della Regione: uno dei tanti problemi, messi da una parte perché di difficile soluzione. E non parliamo delle forze politiche di opposizione, che si ricordano di questa struttura solo vicino alle elezioni, e vanno in visita per parlarne un giorno e dimenticare tutto il giorno dopo.
Io sono convinto che occorra adottare un approccio nuovo, magari rattivando una ricerca a più largo raggio che sondi eventuali interessi e soluzioni fattibili. Si faccia una cabina di regia istituzionale, a più livelli, dalla Regione e Citta metropolitana all’Unione dei Comuni e Comune di Borgo San Lorenzo, per un riesame, per ricercare nuove strade e opzioni, senza restare fermi sull’unica soluzione dell’alienazione a fini ricettivi. Potrebbe tornare attuale anche la funzione sanitaria, nel settore della riabilitazione, con la possibilità di trovare finanziamenti attraverso il Mes; si può esaminare soluzioni innovative in campo residenziale… Certamente, occorre essere più concreti e decisi di quanto si sia stati finora. Facendo memoria di quello che la struttura luchese è stata in passato: prima monastero camaldolese, poi ospedale. Nel tempo si è adattato a nuove funzioni, legate ai bisogni della comunità. Questa deve essere l’occasione per continuare la sua storia, con un nuovo cambiamento.
LEONARDO VIGIANI – candidato di Fratelli d’Italia
Una penosa storia alla quale non intendo mettere la parola “FINE”, né far passare sotto traccia solo perché la Regione, con un tratto di penna, ne ha trasferito la proprietà ad un ente già in odore di fallimento, il Maggio Musicale Fiorentino, per aumentarne, con una operazione meramente contabile, lapatrimonializzazione.
Voglio anzi denunciare, una volta di piu’ questi trucchetti con i quali si attribuisce un valore completamente virtuale ad un bene lasciato colpevolmente andare in rovina per oltre 30 anni, per cercare di salvare un’altra situazione semi-disastrata. Nell’uno e nell’altro caso a nessuno viene in mente di chiedere ragione al PD e alla Regione per l’incapacità gestionale e per lo sperpero del proprio patrimonio storico ed artistico.
Lo Stato impone, alla pubblica amministrazione, criteri gestionali che facciano riferimento all’oculatezza del buon padre di famiglia”, il risultato è sotto gli occhi di tutti!
CRISTINA BERARDICURTI – candidata di Forza Italia
La storia dell’ex ospedale di Luco è il perfetto esempio di come la sinistra sappia solo perdersi dietro progetti faraonici destinati inevitabilmente a finire in una bolla di sapone ( ricordiamo il progetto di trasformarlo in una sede dell’università di Firenze ), perdendo di vista il risultato da raggiungere; impedire il degrado di un vero tesoro mugellano e dargli nuova vita.
Purtroppo quando si è proni e sottomessi al diktat di chi, da Firenze, del Mugello se n’è sempre fregato, si finisce per lasciare tutto ai rovi ed alle sterpaglie per anni, salvo poi usare il valore dell’immobile per ( apparentemente ) ripianare buchi di bilancio di organizzazioni estranee al Mugello.
Una vergogna che deve finire : vanno individuate le soluzioni velocemente, lasciando perdere rigidità ideologiche e voli pindarici, prima che la situazione dell’immobile diventi irrecuperabile.
FIAMMETTA CAPIROSSI – candidata del Partito Democratico
L’ex ospedale di Luco di Mugello, già Monastero Camaldolese di San Pietro è un’importante testimonianza storico architettonica, a cui la popolazione del Mugello è particolarmente legata visto che ha rappresentato a lungo il presidio ospedaliero della zona. La regione insieme al Comune di Borgo San Lorenzo e alla Fondazione del Maggio Musicale, a cui è stato passato l’immobile, ne sostiene la valorizzazione e si impegna nel preservarlo in attesa di un compratore. Si attende infatti l’intervento di soggetti privati che siano disposti a investirci non solo economicamente ma anche come bene di grande valore storico, architettonico e metterlo a disposizione in alcune parti degli stessi cittadini di Luco. È fondamentale arricchire il territorio di una struttura che possa rappresentare anche un volano per l’economia locale del nostro territorio.
ENRICO CARPINI – candidato di Toscana a Sinistra
Chiunque sostenga che la soluzione al problema dell’Ospedale di Luco è semplice mente. La nostra regione è costellata di immobili anche di pregio come quello dell’ex convento di Luco a rischio o in conclamato stato di abbandono. Senza cercare soluzioni salvifiche e roboanti che sarebbero facilmente dimenticate dopo le elezioni io credo che si debbano valutare i dati del problema: l’immobile non può essere lasciato al degrado (non fosse altro per le prescrizioni della Sovrintendenza) e degli spazi come quelli di Luco possono essere preziosi per la sanità, per la cultura, per il bene pubblico. Io credo che si debba quindi procedere con dei progetti di recupero non fini a se stessi, ma finalizzati ad un utilizzo reale dell’ex ospedale, operando poi una scelta con il massimo coinvolgimento degli enti locali.
Nota: Abbiamo inviato i temi a tutti i candidati del Mugello, pubblichiamo qui le risposte pervenute.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 11 Settembre 2020