I forni storici di Marradi
MARRADI – Le origini del pane, uno dei prodotti alimentari più consumati nel mondo, si perdono agli albori della storia dell’uomo, rimanendo sempre avvolte nel mistero. Se ne scoprono tracce antichissime, proprio qui in Toscana a Barberino del Mugello, quando viene portato alla luce un insediamento preistorico risalente a trentamila anni fa. Tuttavia il pane più antico di cui si abbia certezza risale a circa dodicimila anni a.c. in Giordania, dove viene ritrovato un miscuglio di acqua con cereali macinati a pietra. All’Egitto aspetta poi, forse per caso, la scoperta del lievito di birra.
Certo è che l’uomo in ogni parte del mondo si è sfamato con questo alimento prodotto con: farina, acqua e lievito e ancora oggi, pur tra mille cambiamenti e diversità, fa parte delle mense quotidiane.
Marradi, ha un importante tradizione di fornai che con la loro variegata produzione, fanno un eccellenza del paese.
Fin agli anni ’70 esistevano forni anche nelle frazioni di: Popolano, S.Adriano, Lutirano, Biforco e Crespino, poi in seguito alle diminuzione degli abitanti in queste zone rurali, le attività di panificazione sono rimaste solo nel capoluogo.
Attualmente, abbiamo tre forni che sono dei fiori all’occhiello per il nostro territorio e che attirano turisti dalla Toscana e dalla Romagna, vista l’originalità della produzione in quanto Marradi, come terra di confine risente delle tradizioni culinarie di ambo le regioni.
Il primo forno che si incontra entrando in paese è il “Forno Costicci”, gestito da poco da una giovane famiglia: Cavini Gian Matteo con la moglie Cinzia; la storia del forno si innesca però in una licenza appartenente a Ravagli Florindo, poi al figlio Eraldo fin dal 1927 e da allora ha mantenuto inalterate alcune caratteristiche e ricette. Ad accogliere i clienti c’è un allegra vetrina, ingentilita da piccole piante che colorano il muro; produce diverse varietà di pane e nelle ricorrenze particolari gli scaffali si riempiono di numerosi dolci fra i quali si distinguono prelibati panettoni e colombe artigianali.
Il secondo forno è il “Forno Quadalti” con una bella tradizione famigliare, vi lavora Renzo da tutti conosciuto come “Panino”, insieme alla moglie e alle sorelle Sonia e Sabrina con il marito di quest’ ultima.
La famiglia Quadalti continua l’attività dei genitori Romano e Maria che avevano riscattato una licenza nel 1964, ma esistente fin dal 1940. Ogni mattina un banco rigoglioso di diverse qualità di pane, insieme
a dolci, schiacciate, pizze… dà il buon giorno ai numerosi avventori.
Ed infine c’è il “Forno Sartoni” con la conduzione della terza generazione di Marco,Betty e Francesca, è compagno di strada dei Marradesi negli ultimi 80 anni.
Il nonno Mario, con la moglie Beppina, nel 1945, con ancora stampati sulla pelle i dolori della guerra, trovarono la forza di pensare al futuro, grazie alla bocca del loro forno a legna, che ancora oggi con le sue vitali fiamme, continua a produrre, insieme a un’ ampia varietà di prodotti, un croccante pane.
Il forno Sartoni è ancora a legna, si trova nel centro del paese e quando si raggiunge il negozio, colpiscono il nostro olfatto mille fragranze che sanno di buono e ci riportano alla vita semplice del passato, alle radici della nostra storia. Nella variegata produzione spicca il famoso pane toscano, senza sale (sciapo),a lievitazione naturale.
Fino a pochi anni fa il forno era gestito dai figli di Mario: che per tanto tempo hanno solcato la storia marradese e che ancora portiamo nel cuore ricordando l’inconfondibile voce di Marino che da suo furgoncino ripeteva instancabile “VOT LA PIEDA ?” prodotta sempre fragrante con un leggero filo d’olio di oliva, dal fratello Nello.
L’arte bianca marradese è di vera qualità grazie all’utilizzo di metodi che si rifanno a procedimenti etici e sostenibili, con attenzione particolare a scegliere le materie prime dalle farine al lievito.
Nel periodo autunnale caratteristica è la produzione di dolci a base di farina di castagne, e della famosa torta di marroni fatta con il prodotto fresco, seguendo una antica ricetta marradese
L’attività dei forni si è sempre inserita nella vita della comunità, accogliendo ad esempio negli anni ’60, teglie di ciambelle e di arrosti che poi andavano ad allietare le tavole nei giorni di festa.
Ancora oggi, l’estate, ad ora tarda, durante lo svolgimento di alcune serate particolari, la piazza si riempie coi fragranti profumi delle schiacciate appena sfornate che sanno di buono e di casa.
Quello dei fornai è da sempre un lavoro d’impegno e tanto sacrificio, che tocca un po’ la vita di ognuno, e per questo non può mancare un grazie riconoscente da tutta la comunità.
Fedora Anforti (Foto: Giorgia Baluganti)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 aprile 2024