Il cimitero di Salecchio ora ha un proprietario. E Massimo Cirri spiega perché ha acquistato un “cimitero usato”
Palazzuolo SUL SENIO – Nella mattina di giovedì 2 Agosto è stata aperta la busta contenente l’offerta, e Massimo Cirri, speaker di Radio 2, che vive a Milano ma in estate si rifugia a Salecchio, è diventato proprietario del piccolo cimitero nel quale da due anni organizza eventi e iniziative culturali (articolo qui).
Che succedrà ora? Nascerà un gemellaggio con la compagnia Archivio Zeta che da anni organizza bellissimi spettacoli nel cimitero militare della Futa? Difficile da dirsi, anche se forse non del tutto escluso. Spiega Cirri in merito al futuro del cimitero: “Mi piacerebbe fosse un pensiero collettivo, chi ha qualche mezza idea si faccia avanti. E’ un pezzetto di terra nel nulla, ma densa di significati. Del resto alla Futa Archivio Zeta da vent’anni ci insegna che potenza amplificatrice sul teatro può avere un cimitero. E’ un confronto da brividi, loro lo sanno fare davvero. Magari potremmo fare un network di teatro nei cimiteri. Sono andato a vedere il loro spettacolo, La Montagna Incantata, e con Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni ci siamo lasciati mangiando una pizza a Firenzuola e dicendoci che dobbiamo pensare a fare qualcosa in comune noi che siamo frequentatori di cimiteri, e detto da loro è un grande riconoscimento”.
Cirri, che aveva offerto 3050 euro per il piccolo cimitero, racconta il suo legame con Palazzuolo sul Senio e la speranza che non arrivino anche qui le villette a schiera che hanno rovinato il paesaggio di Colle, il suo paese natale nei dintorni di Carmignano: “Ci venivo in Vespa da ragazzo, un amico nel mio paese, io sono di Carmignano, aveva la mamma di qui, e ci piaceva molto. Dove abitavamo noi, a Colle, frazione di Carmignano, era un bel posto, un paesaggio disegnato dai Medici. D’un tratto, negli anni ’80 è stato distrutto dall’edificazione di villette a schiera, volute naturalmente da un’amministrazione di sinistra. E’ stato il dolore più grande della mia vita, vedere questi posti che conoscevo pietra per pietra, ridotti a una periferia boliviana. I nostri antenati sapevano fare costruzioni belle che stavano nel paesaggio e noi che abbiamo cemento armato, forassite e vernici ignifughe abbiamo villette a schiera che gridano vendetta. Un grande dolore, e pensa che ogni tanto andavo perfino a far danni nei cantieri in costruzione, e lo dico ora sperando che il reato sia andato in prescrizione. Un dolore profondo, e ho parlato a lungo anche con analisti senza trovare conforto”.
Perché però proprio Salecchio e perché proprio il suo piccolo cimitero? “E’ un posto che mi ha salvato la vita. E poi mi sono imbattuto in quel che rimaneva di questo piccolo cimitero. Quando l’ho visto per la prima volta era già invaso dal bosco. Arbusti che lavorano per diventare alberi dentro e altri che si affacciano da fuori. Una parte delle mura crollata. Un accerchiamento di liane rampicanti amazzonico-appenniniche ricopre tutto. Tipo sipario. E edera di dimensioni ciclopiche che ha scavalcato le mura e ha invaso il suolo. Tipo Blob, ma più lento e denso. Un tappeto sommergente. Il cimitero sta affondando e a me dispiaceva. Così lo abbiamo ripulito, e proposto iniziative nel Ferragosto 2022 e 2023”. Il camposanto, come lo chiamava sua mamma, rappresenta, per dirlo con le sue parole, “un lembo di terra uguale ma diverso dai prati che lo circondano: più santo, appunto, più buono, più giusto, più in equilibrio e più denso. E più sacro. Perché il camposanto custodisce la memoria e accoglie i ricordi”.
Quali saranno i primi interventi? “Per prima cosa ho chiesto al bravissimo muratore Marco Poggiali, di metterlo in sicurezza perché non crolli la cappelletta. Poi tutto è da decidere. Avrebbe senso ricostruire le mura? Ci devo pensare. Pongo una domanda collettiva: a cosa può servire un cimitero usato? Un giardino di rose? Un campo di lavanda? Qualcuno mi ha perfino detto, una macchina da soldi: lo affitti per le notti di Halloween. La gente impazzisce per Halloween. Su dalla Romagna verranno a centinaia, son gente che per divertirsi fa qualsiasi cosa, pensaci. Metti musica da paura, candele e torce con luce sinistra e a mezzanotte irrompi vestito da zombie con la motosega ruggente in mano”.
Ipotesi fantasiose a parte, tutte le idee ed i suggerimenti sono graditi. Come afferma Cirri: “A Palazzuolo c’è un bel museo sulla civiltà contadina, che è una grande operazione di memoria, e anche il cimitero è un pezzo di memoria collettiva, un pezzetto di museo. Che ci faremo dunque? Staremo a vedere, e qualsiasi suggerimento è gradito”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 24 Agosto 2023