“Il Forteto” non lo pagava, allevatore costretto a vendere il suo gregge di pecore
BARBERINO DI MUGELLO – Quando ha caricato l’ultima pecora sul camion aveva le lacrime agli occhi Tommaso Bilanceri. Ha scelto di vendere il suo gregge, un centinaio di pecore, 85 in mungitura. “Non ce la facevo più -racconta-, e così ho deciso di vendere tutto”. Si è tenuto solo qualche agnello, ma latte di pecora la sua azienda, al podere Celsina, nei pressi dell’outlet di Barberino, non ne produce più.
E con amarezza spiega il perché. “Facevo parte dell’Associazione Pastori, che conferisce il latte al Forteto spiega-, un latte che ci viene pagato sempre a un prezzo più basso. Adesso 77 centesimi al litro, una miseria. Ma il problema è stato un altro: da anno scorso il Forteto ha cominciato a non pagare. Ci hanno pagato marzo e metà aprile e poi niente. Ho passato momenti davvero duri. E non capisco questa politica: se volete fare il formaggio di pecora toscano ci vuole il latte locale. Ma se non ci pagate ci costringete a smettere. Perché i mangimifici non ci fanno più credito. E non mi sembra giusto far da banca al Forteto, il cui caseificio ha comunque una propria vendita. Davvero no riuscivo più ad andar avanti. Mi è dispiaciuto tantissimo ma così non potevo continuare”.
Quello di Bilanceri era un gregge relativamente piccolo, che produceva poco più di 100 litri al giorno. Ma nelle stesse condizioni di mancato pagamento ci sono anche allevamenti con 5-600 capi. “Se il settore zootecnico perde i piccoli pastori è un problema grave”, dice Bilanceri.
E ripensa a quel camion che se ne va, con le sue pecore: “Erano il frutto di anni di allevamento, di selezione genetica, anni di sacrificio. Per me è stato come un lutto. Le ha acquistate un ragazzo di Modena, che fa il latte per un caseificio locale. Avevo anche pensato di portare il latte da loro, anziché al Forteto. Lo pagano un euro al litro, ma la spesa del trasporto sarebbe stata troppo gravosa. Altra alternativa era provare a trasformare direttamente e fare tutto formaggio e ricotta ma avrei dovuto fare nuovi investimenti e cercare personale e con i tempi che corrono non me la sono sentita. così ho venduto tutto”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 11 Agosto 2020