
MUGELLO – È attivo ormai da qualche settimana in via sperimentale il treno notturno per Firenze (articolo qui). Uno dei promotori della petizione “Sabato sera Mugello”, Matteo Chelli, ha testato il servizio, frutto anche del suo impegno.
“Lo scorso 7 maggio ho usufruito per la prima volta del treno ed è veramente molto utile – racconta Chelli – a bordo c’erano circa 120 ragazzi tra i 15 ed i 25 anni. Per quanto riguarda la sicurezza, questione che preoccupava molti, non ho notato atteggiamenti pericolosi; qualche bravata c’è stata, come ad esempio è stato tirato un accendino in faccia al capotreno, per questo ci tengo a ricordare ai ragazzi che questo servizio è in ‘prova’ e che serve la collaborazione di tutti per far passare il messaggio che sia sicuro, che non sia una scusa per ‘sbronzarsi’ e non prendere la macchina ma, semplicemente, un mezzo comodo e sicuro per muoversi di sera”.
Il treno, quindi, sembra aver riscosso un buon successo e Matteo si rivela contento:”E’ indubbiamente un bel traguardo visto che, per anni ed anni, non si è mai fatto nulla per colmare le carenze di trasporti, sicurezza e divertimento per i più giovani. Speriamo – aggiunge – che questo sia un punto di partenza che possa far riflettere e, di conseguenza, ampliare sempre di più l’attività di miglioramento del paese”.
Per quanto riguarda il “battibecco” con le istituzioni mugellane (articolo qui)? “Penso che il lavoro che abbiamo fatto non sia stato valorizzato visto che la petizione non è mai stata nominata nelle dichiarazioni dei due sindaci. Omoboni ed Ignesti non mi hanno fatto sapere più nulla dopo l’incontro a fine gennaio (articolo qui). Non mi stancherò mai di ripetere che la petizione è stata elemento determinante, altrimenti perché negli anni non si è mai fatto niente? I sindaci dichiarano che da anni vengono richiesti servizi ma non hanno ottenuto niente. Siamo davvero sicuri che 1.100 firme online, in una realtà come il Mugello, contando che molti non accedono a profili social, non possono davvero essere determinanti per la messa in pratica di qualcosa? Non credo proprio. Altrimenti si sarebbe già fatto”.
Molti si domandano se la tua “coscienza politica” e il tuo attivismo siano in qualche modo “manipolati” da Lega Nord dato che sembra tu sia simpatizzante di questo partito. “Non voglio che passi il messaggio che io sia manipolato o chissà che dalla Lega. Ho degli ideali che porto avanti senza che nessuno mi obblighi o mi inculchi nulla. Penso che essendo la generazione del futuro non possiamo fregarcene ma iniziare ad interessarci al paese proprio perché ognuno di noi ha la possibilità di dare un contributo significativo. Mi piace far politica, nel senso di operare per la collettività e non c’è nessuna ‘coscienza troppo formata’, non ci vuole molto ad attivare una raccolta firme online. Il problema è che qui si fa politica morta ed appena qualcuno si smuove un po’ ed esce da quelli che sono i limiti che a tutti sono sempre andati bene è visto con un’attenzione diversa. Molti si lamentano, parlano, ma poi alla fine rimangono sempre allo stesso punto, non capendo che gli orizzonti si possono e si devono allargare. Mi sono avvicinato alla Lega, non per via del sindaco Omoboni ma perché mi sento rispecchiato in quelli che sono i suoi ideali e valori”.
Per quanto riguarda le istituzioni, quindi, non pensi che abbiano lavorato per “espandere i confini”, avendo dichiarato che il progetto era già in atto? “In questo caso chi si è mosso lo ha fatto non di sua spontanea volontà, ma in risposta a quella che poteva essere una certa batosta dell’opposizione. Mi è stato consigliato anche di sentire le istituzioni locali dato che il mio progetto era quello di un lavoro di gruppo, il cui solo scopo era quello di portare avanti la richiesta. Non volevo che entrasse di mezzo la politica, ma comportandosi così, credo che alcuni l’abbiano permesso. Dopo che si è saputo di Alberti, poi, il comportamento è cambiato radicalmente, diventando di ‘sfida’. Già non farmi risapere più niente, l’agire nella ombra per così dire. Non nominare la petizione, quando era stato proprio il sindaco a convocarmi per chiedere spiegazioni in merito. Nella mozione della Lega era previsto anche un trasporto su gomma per i paesi che non dispongono di ferrovia. Sono tutti atteggiamenti che non fanno altro che confermare questo. Hanno alzato bandiere politiche. Ho pubblicato un foglio della Regione in cui si parlava dell’attuazione della nostra mozione. È stato quindi dimostrato tutto”.
I prossimi passi quali saranno? “Cercherò di essere sempre presente sui treni, anche per fare delle valutazioni oggettive. Una cosa che abbiamo notato è che il treno dell’andata ha un’affluenza minore rispetto a quella del ritorno. Questo perché l’orario di arrivo è un po’ troppo ravvicinato a quello di partenza e perché molti partono prima e rimangono fuori per cena. Sabato prossimo probabilmente sarò assieme ai ragazzi del gruppo Giovani Toscani della Lega Nord sul treno per prendere atto di tutto. Riparlerò poi con il consigliere regionale Alberti dopo la valutazione”.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 9 maggio 2016