BARBERINO DI MUGELLO – Si è tenuta nella mattina di martedì 11 aprile la presentazione del progetto “Il sogno di Cafaggiolo” presentato dalla famiglia Lowenstein, presso il castello mediceo.
Il progetto, tanto ambizioso quanto discusso, vuole ridare vita alla struttura, patrimonio dell’umanità Unesco, che per tanti anni è stata trascurata. Sarà dunque svolto un attento restauro conservativo ai fini di tutelare e valorizzare il castello riportandolo ad antico splendore, attraverso la rifunzionalizzazione, a scopo ricettivo, rievocando la storia e cogliendone i punti di forza, esaltando gli elementi architettonici distintivi che caratterizzano ogni edificio del complesso.
“Come i Medici – racconta l’architetto Emanuela Benedetti – anche noi siamo dei sognatori e vogliamo condividere il nostro sogno. Riconosciuta l’importanza dell’antico complesso monumentale, tutto il progetto verte sulla salvaguardia, la tutela e la valorizzazione dell’originario patrimonio storico, architettonico e paesaggistico. Il riuso delle rovine, la valorizzazione delle tracce storiche sono il punto di partenza per la realizzazione di un luogo votato alla cultura ed ai valori della memoria storica. Riqualificazione e restituzione di un’intera area territoriale di cui tutti ne saranno beneficiari, in maniera diretta ed indiretta, riconvertendo la struttura turistica ricettiva di lusso. La volontà del progetto è di accostare innovazione e tradizione”.
Il progetto prevede anche un intervento sulla via Bolognese, grazie alla realizzazione di un nuovo tracciato, tra il Monte Beccai ed il fiume Sieve, che permetterà contemporaneamente la dismissione dell’SR65 declassando quest’ultima a tracciato ciclo-pedonale, equestre o percorribile solamente con mezzi eco-sostenibili.
“La nostra storia con Cafaggiolo è lunga 11 anni – racconta Diana Lowenstein – durante i quali abbiamo imparato a conoscere ed amare il territorio, oltre che il complesso. La prima volta che abbiamo visitato il castello siamo rimasti colpiti da quello che è uno tra i più antichi castelli medicei. Per questo abbiamo deciso di prenderci cura di quello che, a nostro parere, è un vero e proprio gioiello che ha il diritto di essere trattato come tale attraverso la riqualificazione e ristrutturazione dell’intera tenuta, trasformando il castello in una destinazione turistica d’eccellenza, dove la tenuta ed il borgo saranno il cuore pulsante del progetto, nel quale sono previste strutture sportive, centri benessere e molto altro, compreso un plesso museale aperto anche all’arte contemporanea. Il tutto preservando e tutelando il patrimonio esistente, recuperando anche la viabilità storica”.

La realizzazione di questa nuova struttura aumenterà anche i posti di lavoro. Infatti, la famiglia Lowenstein ha firmato un accordo con i comuni di Barberino e Scarperia e San Piero, impegnandosi nell’assunzione,a varie priorità, di mugellani, nel rispetto delle professionalità di cui ci sarà bisogno. Inoltre, sono stati presi contatti anche con l’università di Firenze che, insieme a due college americani specializzati in turismo, verificheranno la possibilità di creare sedi distaccate per la formazione dei giovani. .
“Riteniamo che l’industria del turismo possa diventare ancora di più un motore dell’economia italiana, con effetto propulsivo di posti di lavoro – dichiara Alfredo Lowenstein – il nostro sogno è di dare nuova vita a tutta l’area che era appartenuta alla famiglia dei Medici investendoci tempo, energie e risorse, perché crediamo che quest’area possa avere un grande sviluppo turistico, ricettivo, culturale ed educativo. In questo momento lavorano con noi circa 100 persone tra dipendenti e consulenti esterni e pensiamo che nel futuro, con l’attività turistico ricettiva in funzione, si potranno creare 3000 posti di lavoro, tra diretto ed indiretto”.

Alla conferenza sono intervenuti anche i sindaci del Mugello ed il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
“Credo che sia passato il messaggio più importante – ha dichiarato il sindaco di Barberino Giampiero Mongatti – ovvero la grande opportunità per i comuni coinvolti e non solo. Si tratta di un progetto ad ampissimo respiro che prevede uno sviluppo basato sul rispetto delle radici, andando a creare qualcosa che porterà una crescita recuperando una delle tante ‘emergenze architettoniche’ del territorio”.
“Si tratta di un’importante valorizzazione a livello turistico del Mugello – continua il sindaco di Scarperia e San Piero Federico Ignesti – un’opportunità per tutti i comuni che porterà un miglioramento della qualità della vita grazie all’aumento di posti di lavoro, ma anche dello sviluppo di infrastrutture che alzeranno il target della presenza turistica nel territorio ed una diversa qualità dell’offerta”.
“Vedere scorrere le immagini di questo patrimonio abbandonato a se stesso – conclude il presidente della Regione Rossi – ci fa venire voglia di metterci le mani. Se vogliamo mantenere la nostra identità, ci rendiamo conto che conservare strutture come queste è un dovere. Ci sono altre situazioni simili in Toscana e speriamo che quest’impresa diventi un esempio. La Toscana offre molto al turismo, crescendo negli anni, grazie anche a strutture di questo tipo offrendo ad una clientela che ha bisogno di un offerta qualitativa altissima, quello che cerca e noi siamo disponibilissimi a fornire il nostro appoggio”.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 11 aprile 2017